buono1
buòno1 (pop. bòno) agg. [lat. bŏnus] (premesso al sostantivo, si tronca in buon davanti a vocale e davanti a consonante seguita da vocale o da l o da r). – 1. Rispondente all’idea del bene morale; [...] carità; b. condotta, condotta di vita conforme a onesti principî; certificato di b. condotta morale e civile; buon costume (v. buoncostume); b. leggi; buon governo (v. buongoverno); buon libro, che ha lo scopo di migliorare ed educare l’animo di chi ...
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tentazione
tentazióne s. f. [dal lat. temptatio -onis, der. di temptare «tentare»]. – 1. Nella teologia cattolica, l’azione e il fatto di tentare o di venire tentato al peccato, intesa sia come prova [...] a cui l’essere libero viene sottoposto per conoscerne la capacità di sottostare alla legge morale e religiosa, sia come stimolo o invito a compiere azioni moralmente cattive: t. di Gesù Cristo, nei vangeli sinottici, l’episodio in cui Cristo è ...
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obbrobrio
obbròbrio (ant. oppròbrio) s. m. [dal lat. opprobrium, comp. di ob- e probrum «vergogna, disonore, infamia»]. – 1. a. Infamia, disonore: In o. di noi, per noi si legge ... il nome di colei [...] Che s’imbestiò ne le ’mbestiate schegge (Dante); cadere nell’o.; subire l’o. della degradazione. b. Più com., persona o cosa (e anche azione, comportamento e sim.) che è motivo di disonore e di vergogna: ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, [...] . Con valore partic., in alcune locuz.: o tutto o niente, espressione con cui si rifiuta ogni soluzione di compromesso, e legge del tutto o del niente, in fisiologia, formulazione del fenomeno per cui la fibra nervosa o muscolare, o l’intero muscolo ...
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mnemonico
mnemònico agg. [dal gr. μνημονικός, der. di μνήμων -ονος «memore», affine a μιμνήσκω «ricordare»] (pl. m. -ci). – 1. Della memoria, che concerne la memoria (come capacità di ricordare): facoltà [...] m.; artifìci, espedienti m.; arte m., lo stesso che mnemonica s. f. Regola m., enunciazione di un principio o di una legge che faccia ricorso a un modello o a un artificio con cui facilitare la memoria. In psicologia e neurofisiologia, traccia m ...
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preesistente
preeṡistènte agg. [part. pres. di preesistere]. – Che esiste, o esisteva, già prima, in un tempo anteriore rispetto ad altro: l’edificio poggia su una p. costruzione di età romana; confrontare [...] religiose affermano che l’anima è p. al corpo in cui s’incarna; lo scopo della scienza è quello di aiutarci ad esprimerci nel modo migliore possibile e quindi di correggerci e di modificarci fino a riformare ogni legge e forma preesistente (Volponi). ...
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dettare
(ant. dittare) v. tr. [lat. dĭctare, intens. di dicĕre «dire», part. pass. dictus] (io détto, ecc.). – 1. Pronunciare lentamente affinché qualcun altro scriva: d. il tema; d. una poesia; d. una [...] ant. Insegnare (in uno studio, in un’università). 4. Stabilire, imporre: gli alleati dettarono le condizioni di resa; dettar leggi (o legge), voler imporre agli altri la propria volontà, spadroneggiare (anche di persona che, in un luogo o in qualche ...
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dettato
(ant. dittato) s. m. [der. (e più propriam. part. pass.) di dettare; cfr. anche lat. dictatum (part. pass. neutro sostantivato di dictare «dettare»), usato per lo più al plur., dictata, con il [...] da altra norma imperativa che non può essere discussa o modificata da chi è tenuto ad applicarla: il d. della legge; secondo il d. costituzionale (o della costituzione). d. Per calco del ted. Diktat (v.), regolamento di rapporti internazionali, e in ...
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ribellare
(ant. rebellare e rubellare) v. tr. [dal lat. rebellare, intr., comp. di re- e bellare «far guerra»; propr. «rinnovare la guerra»] (io ribèllo, ecc.). – Indurre a rifiutare obbedienza allo [...] . ◆ Part. pres. ribellante, nell’uso letter. anche come agg., con valore intr., ribelle: Perch’i’ fu’ ribellante a la sua legge (Dante); stuol ribellante e ’n sé diviso (T. Tasso); i Galli insubri, i Liguri e le Spagne sempre furono ribellanti (A ...
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preferenziale
agg. [der. di preferenza, sull’esempio del fr. préférentiel]. – Di preferenza; che esprime, manifesta, o comporta una preferenza: scelta p.; usare, fare, avere un trattamento p. per o verso [...] pubblici (con uso fig., nel linguaggio politico, trattamento di preferenza, priorità riservata a proposte di legge considerate particolarmente urgenti da approvare). Negli impianti elettrici, linea p., carico p., ecc., quelli che, risultando ...
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Diritto
Diritto costituzionale
In via generale, l’atto di un organo (monocratico o collegiale) investito della cosiddetta funzione legislativa. A differenza della consuetudine, che nasce spontaneamente nella società, la l. è un atto volontario,...
LEGGE (XX, p. 754)
Guido Zanobini
Le modificazioni recate alla disciplina della funzione legislativa nell'ordinamento italiano sono dovute principalmente alla nuova costituzione, promulgata il 27 dicembre 1947. Anteriormente ad essa, alcuni...