educazione
1. MAPPA La parola EDUCAZIONE significa, nel suo senso più generale, l’attività di educare, cioè di aiutare lo sviluppo di capacità e attitudini di una persona, affinarne la sensibilità, [...] ai figli; dedicarsi all’e. dei giovani; conferire un’e. civile, morale). La parola può fare riferimento anche al modo di educare (metodi di buona educazione, la buona educazione, dalle buone leggi.
Niccolò Machiavelli,
Discorsi sopra la prima Deca ...
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LIBERTÀ
1. MAPPA Nel suo significato più generico, la LIBERTÀ è la condizione di chi è libero, cioè non soggetto all’autorità di qualcun altro e privo di costrizioni materiali o morali (non posso rinunciare [...] indica generalmente lo stato di un popolo che si governa con leggi proprie, perché non è asservito a una potenza straniera e la propria volontà, in modo autonomo (l. personale, religiosa, morale; l. sessuale, d’opinione, di coscienza, di culto, di ...
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lecito
lécito (ant. lìcito) agg. [lat. lĭcĭtus, part. pass. di licēre «esser lecito»]. – Che è ammesso dalle leggimorali, che è conforme alle norme dell’onestà o della convenienza, al buon costume, [...] l.; ti pare l. tenere un contegno simile?; Che libito fé licito in sua legge (Dante). Anche come s. m., con valore neutro: il l. e l in modo lecito, conforme cioè alle norme della morale, del diritto, della convenienza sociale: soldi guadagnati ...
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licere
lìcere v. impers. [dal lat. licēre "essere lecito"] (usato solo alla 3a pers. sing. dell'indic. pres., lice), poet. – Essere lecito, permesso, in quanto concesso dalle leggimorali o (impropriamente) [...] dal destino: Né più si brama, né bramar più lice (F. Petrarca) ...
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santo
agg. e s. m. (f. -a) [lat. sanctus, propr. part. pass. di sancire «sancire, rendere sacro», in rapporto etimologico con sacer «sacro», essendo anche questo connesso con sancire]. – 1. agg. a. In [...] santo ciò che è proprio di ogni esperienza religiosa. In senso più generale, detto di ciò che, consacrato da una leggemorale o religiosa, è per tale motivo inviolabile, o di ciò che, per comune consenso degli uomini, è venerato religiosamente o ...
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lice
v. intr. [dal lat. licet, 3a pers. sing. dell’indic. pres. di licēre «esser lecito.»], difett., poet. – È lecito, è permesso, in quanto concesso dalle leggimorali o (impropriamente) dal destino: [...] Né più si brama, né bramar più lice (Petrarca); se non lice a noi vivere uniti Felicemente infino all’ore estreme (Metastasio); umana Prole cara agli eterni! assai felice Se respirar ti lice D’alcun dolor ...
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socinianesimo
socinianéṡimo (o socinianismo) s. m. [der. di sociniano]. – Dottrina teologico-morale elaborata e sistemata dai due teologi senesi del sec. 16°, Lelio e Fausto Socini, diffusa in Europa [...] salvifico della morte di Cristo (assunto quale modello di vita da imitare per la salvezza), individuazione delle leggimorali nel discorso della montagna (quindi ripudio della guerra, del giuramento, ecc.), difesa della libertà di coscienza. Per ...
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cinismo
s. m. [dal lat. tardo cynismus, gr. κυνισμός; v. cinico]. – 1. non com. La dottrina e la setta dei filosofi cinici. 2. Comportamento da persona cinica; impudente ostentazione di disprezzo verso [...] le convenienze e le leggimorali e verso tutto ciò che è nobile e ideale: agire con freddo c.; mi ha urtato il c. delle sue parole. ...
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nomogonia
nomogonìa s. f. [comp. di nomo- e -gonia]. – Termine usato dal filosofo R. Ardigò (1828-1920) per designare quella parte dell’etica positivistica che studia la progressiva genesi delle leggi [...] morali. ...
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immoralista
s. m. e f. [der. di immoralismo] (pl. m. -i). – Seguace di dottrine filosofiche che negano la legittimità di qualsiasi canone etico. Nel linguaggio com., chi si dichiara contrario all’accettazione [...] delle leggimorali dominanti. ...
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Complesso di credenze, sentimenti, riti che legano un individuo o un gruppo umano con ciò che esso ritiene sacro, in particolare con la divinità, oppure il complesso dei dogmi, dei precetti, dei riti che costituiscono un dato culto religioso...
Filosofo (Napoli 1668 - ivi 1744). Terzultimo degli otto figli di Antonio, modestissimo libraio, e di Candida Masullo, dotato di un carattere che egli stesso definiva "melanconico ed acre", di debole e delicata costituzione, entrò all'età di...