rilucere
rilùcere v. intr. [dal lat. relucēre, comp. di re- e lucēre «splendere»] (coniug. come lucere; difett. del part. pass. e dei tempi composti). – 1. Mandare luce, risplendere: Vedi lo sol che [...] ti riluce (Dante); smeraldi ... che rilucon di mezzanotte (Boccaccio); quella finestra, ... onde Mesto riluce delle stelle il raggio (Leopardi); nell’oscurità rilucevano i fuochi dell’accampamento; i suoi occhi rilucevano come stelle; non è tutt’oro ...
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scattolicizzare
scattoliciżżare v. tr. [der. di cattolico, col pref. s- (nel sign. 4)], non com. – Allontanare (e, nell’intr. pron., allontanarsi) dall’adesione alla religione cattolica. ◆ Più rara la [...] forma scattolicare (e scattolicarsi): a dispetto del parroco, hanno voluto seppellire nella sepoltura dei cattolici un prete scattolicato (Conte Monaldo Leopardi). ...
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pingere1
pìngere1 (ant. pìgnere) v. tr. [lat. pĭngĕre «ricamare, dipingere»] (io pingo, tu pingi [ant. pigni], ecc.; pass. rem. pinsi, pingésti [ant. pignésti], ecc.; part. pass. pinto), ant. o letter. [...] (Alfieri). c. Raffigurare nell’animo, immaginare: Se vera e quale il mio pensier ti pinge, Alcun t’amasse in terra (Leopardi); improvida D’un avvenir fallace, Lievi pensier virginei Solo pingea (Manzoni). d. Con riferimento a cosa (suono, gesto, ecc ...
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fuggitivo
agg. e s. m. [dal lat. fugitivus, der. di fugĕre «fuggire»]. – 1. agg. e s. m. (f. -a) Che o chi fugge o è fuggito da un luogo di combattimento, di pena e sim.: soldati, prigionieri, schiavi [...] che sfugge: E me che i tempi ed il desio d’onore Fan per diversa gente ir fuggitivo (Foscolo); Negli occhi tuoi ridenti e f. (Leopardi). Non com. col senso fig. di fugace: i f. e rapidi pensieri (G. Gozzi); chi non aveva mai spinto al di là di quelli ...
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rasciugare
v. tr. [comp. di r- e asciugare] (io rasciugo, tu rasciughi, ecc.). – Forma intens. (e in Toscana più pop.) di asciugare nei suoi varî sign.: r. i capelli, r. il sudore; Amore ed Imene m’insegnarono [...] . pron.: il mare, ancorché non abbia più da servire alla navigazione e al traffico, non si vede che si rasciughi (Leopardi); quando l’aria cominciò a rasciugarsi, il fieno dei piani era marcio (Tozzi). ◆ Part. pass. rasciugato, anche come agg.: un ...
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atterrare
v. tr. e intr. [der. di terra; nei sign. 2 a e c, calco del fr. atterrer] (io attèrro, ecc.). – 1. tr. a. Gettare a terra persone o cose: a. l’avversario; atterrò con un pugno il suo assalitore; [...] ’atterra e spiega Le sue tacite colpe, e piange e prega (T. Tasso); incomincia il mondo Verso lei di lontano ad atterrarsi (Leopardi). 2. intr. (aus. avere o essere) a. Posarsi a terra, detto in partic. di un velivolo: l’aereo ha atterrato in ritardo ...
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calle
s. m. e f. [lat. callis, m. e f.]. – 1. s. m., ant. a. Strada per lo più stretta, sentiero campestre, e in genere via poco agevole: Ora sen va per un secreto calle ... Lo mio maestro (Dante); Ma [...] virtù, della gloria. b. Cammino, tragitto: allor che ignudo e solo Per novo calle a peregrina stanza Verrà lo spirto mio (Leopardi); anche, l’atto stesso dell’andare, del procedere, spec. in unione con i verbi fare, drizzare e sim.: Verso uno albergo ...
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rimalmezzo
rimalmèżżo (o rima al mèżżo) locuz. usata come s. f. – La rima (detta anche rima interna) tra la parola finale di un verso e una parola posta nel mezzo di un altro verso, generalmente del [...] verso meno vicino: Odi il martel picchiare, odi la sega Del legnaiuol, che veglia Nella chiusa bottega alla lucerna (Leopardi); eccezionalmente, del medesimo verso: E a me randagio parve buon presagio Accompagnarmi loro nel costume (Gozzano). La rima ...
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ciglio
cìglio s. m. [lat. cĭlium «palpebra» poi «ciglio»] (pl. le cìglia, femm., nel sign. proprio e in alcuni dei sign. derivati; i cigli, masch., nel sign. 4 e pop. o letter. anche nel sign. proprio). [...] e di gentile aspetto, Ma l’un de’ cigli un colpo avea diviso (Dante). c. poet. Occhio, sguardo: il c. mio Supplichevol vedesti (Leopardi); Le avverse forze tremano Al mover del suo c. (Manzoni); aguzzare le c. (più com. aguzzare gli occhi o la vista ...
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supremo
suprèmo (ant. supprèmo) agg. [dal lat. supremus, superl. di supĕrus «superiore, che sta sopra»]. – 1. letter. Che sta nel posto più alto, che è al di sopra di ogni altra cosa: Poi che noi fummo [...] ’ultimo voto in punto di morte. c. Grandissimo, sommo: pregustare la gioia s.; vivevano i mortali in quella suprema miseria che eglino sostengono insino ad ora (Leopardi). ◆ Avv. supremaménte, sommamente, in massimo grado: essere supremamente felice. ...
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LEOPARDI, Giacomo
Giovanni Ferretti
Vita. - La Rivoluzione francese s'era propagata in Italia, turbandone la vita tranquilla e lasciandovi i germi di un rinnovamento futuro: e le truppe di Bonaparte avevano invaso lo Stato Pontificio ed erano...
Letterato (Recanati 1776 - ivi 1847). Di famiglia nobile, ebbe idee conservatrici; pur ricoprendo saltuariamente ruoli nell'amministrazione locale, condusse una vita principalmente dedita agli studi, costituendo nel tempo una cospicua biblioteca...