diṡimpégno s. m. [der. di disimpegnare]. – 1. a. Il disimpegnare, il disimpegnarsi, in locuz. e frasi particolari: cercavo un pretesto che mi fosse di d., che potesse liberarmi dall’impegno; fare qualcosa [...] disimpegno. c. Atteggiamento di distacco e di indipendenza, nella propria attività culturale, dagli indirizzi di una qualsiasi ideologia: letteratura, arte del d., quella di chi concepisce l’attività culturale e artistica come fine a sé stessa e non ...
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tolleranza s. f. [dal lat. tolerantia, der. di tolerare «sopportare, tollerare»]. – 1. La capacità, la disposizione a tollerare, e il fatto stesso di tollerare, senza ricevere danno, qualche cosa che in [...] , avvenga. In partic.: a. Atteggiamento teorico e pratico di chi, in fatto di religione, politica, etica, scienza, arte, letteratura, rispetta le convinzioni altrui, anche se profondamente diverse da quelle cui egli aderisce, e non ne impedisce la ...
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consumo s. m. [der. di consumare1]. – 1. a. Il fatto di consumare, cioè di distruggere, di ridurre al nulla mediante l’uso o l’utilizzazione per determinati fini o bisogni: immettere un prodotto, un manufatto [...] di attività culturali, che non comportano distruzione né trasformazione del bene consumato (di qui, per estens., letteratura, teatro, produzione cinematografica, e analogam. romanzi, commedie, film di consumo, destinati al trattenimento e allo svago ...
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dissènso s. m. [dal lat. dissensus -us, der. di dissentire «dissentire»]. – 1. Mancanza di consenso, di accordo; diversità di parere, di sentimento e sim.: esprimere, manifestare il proprio d. (anche con [...] la locuz. del dissenso, con valore attributivo: gruppi, movimenti del d.; i cattolici del d.; gli scrittori, gli artisti, o la letteratura, l’arte del d. nell’Unione Sovietica; le voci del d. si facevano di giorno in giorno più numerose e più forti. ...
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colóre s. m. [lat. color -ōris]. – 1. a. Termine indicante, in fisica, sia la sensazione fisiologica che si prova sotto l’effetto di luci di diversa qualità e composizione (c. soggettivo), sia la luce [...] caratteristici più peculiari e più pittoreschi di un luogo, di un tempo, di un ambiente, come si presentano in opere di letteratura o d’arte: il colore locale nei «Promessi Sposi»; una vivace pennellata di colore locale; due frasi in dialetto buttate ...
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gioventù (ant. gioventude, gioventute, e raro gioventùdine) s. f. [dal lat. iuventus -utis, der. di iuvĕnis «giovane»]. – 1. Una delle età della vita umana, compresa tra l’adolescenza e la maturità (è [...] inanimate: O primavera, g. dell’anno, Bella madre di fiori (Guarini). 2. Con valore concr., i giovani, in senso collettivo: letteratura, spettacoli per la g.; la g. ama divertirsi; o il complesso dei giovani di un determinato luogo o ambiente: A che ...
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s. m. (f. -a) e agg. [lat. amicus, affine ad amare] (pl. m. -ci). – 1. s. m. Chi è legato ad altri da vincoli di amicizia: avere, trovare, perdere, farsi un a.; a. intimo, a. d’infanzia; l’a. del cuore, [...] esponente d’un partito o corrente di partito), oppure a sostenitori e ammiratori di figure di rilievo nel mondo della letteratura, dell’arte, ecc. Nel gergo della mafia, e per estens. nel linguaggio allusivo della politica, l’a. degli amici, la ...
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rasségna s. f. [der. di rassegnare]. – 1. Rivista militare: r. delle forze armate; il capo dello stato ha passato in r. le truppe; con sign. meno solenne, fare la r., passare in r., sottoporre a un esame [...] pubblici e privati; titolo di riviste scientifiche e culturali, occupate in gran parte da rassegne e recensioni: R. della letteratura italiana; La Rassegna d’Italia; Rassegna di filosofia; R. storica del Risorgimento. 3. Mostra, esposizione intesa a ...
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desocializzazione s. f. La perdita della capacità da parte dell’individuo di modellare il proprio comportamento e le proprie caratteristiche conformandoli alle norme, alle relazioni e ai valori sociali [...] una specie di desocializzazione che crea le premesse per quelle condizioni di solitudine, così spesso trattate dalla letteratura contemporanea, e che favoriscono il suicidio, la devianza e altri comportamenti antisociali. (Giovanni Bechelloni, Stampa ...
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autore
1. Si chiama AUTORE la persona che è all’origine di una cosa, che ne è artefice o che la promuove (a. di un progetto, di una proposta; autrice di una buona azione; gli autori dell’assassinio). [...] secondaria, ricordati che è un fondamentale, e te lo ritroverai fra i piedi pressoché a ogni esame.
Alberto Arbasino,
L’anonimo lombardo
Vedi anche Arte, Enciclopedia, Istruzione, Leggere, Letteratura, Libro, Racconto, Sapere, Sapienza, Scrivere ...
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Rivista letteraria trimestrale, fondata a Firenze nel 1937, e diretta da A. Bonsanti. Continuazione ideale di Solaria (➔), il suo interesse si concentrò sul fatto letterario e stilistico, con un gusto alquanto ermetizzante. Nel 1950, dopo varie...
In origine, l'arte di leggere e scrivere; poi, la conoscenza di ciò che è stato affidato alla scrittura, quindi in genere cultura, dottrina. Oggi s'intende comunemente per l. l'insieme delle opere affidate alla scrittura, che si propongano fini...