decialtronizzato
p. pass. e agg. (iron.) Privato degli aspetti più cialtroneschi. ◆ C’è insomma l’oltranza berlusconiana in tutte e due le lettere. Ma è soffusa di delicatezza femminile quella di Veronica [...] [Lario]. Il suo è berlusconismo ingentilito e persino «decialtronizzato». (Francesco Merlo, Repubblica, 1° febbraio 2007, p. 19, Commenti).
Derivato dal s. m. cialtrone con l’aggiunta simultanea del prefisso ...
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minutante1
minutante1 s. m. [part. pres. di minutare], non com. – Chi, in determinati uffici, è incaricato di scrivere le minute. In partic., funzionario in servizio presso la Curia romana, con il compito [...] di studiare le pratiche a lui assegnate, di scrivere la minuta delle lettere e dei rescritti ad esse relativi, ecc. ...
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cantrice
s. f. In senso figurato e con riferimento letterario, autrice in chiave epica, che celebra nelle sue opere eventi, personaggi o situazioni esistenziali. ◆ Dobbiamo forse rassegnarci ad aver [...] tragedia greca, cantrici di orrendi delitti e testimoni del tempo. (Barbara Goio, Adige, 16 gennaio 2006, p. 50, Lettere & Commenti) • «Cantrice» è un neologismo particolarmente brutto, anche rispetto a «cantora», se si vuole imboccare la strada ...
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spartachista
s. m. e f. (pl. m. -i). – In Germania, membro o sostenitore della Lega Spartaco (ted. Spartakusbund 〈spàrtakusbunt〉), gruppo della sinistra radicale sorto in Germania nel 1916, aderente [...] tedesco indipendente, confluito nel dicembre 1918 nel Partito comunista tedesco (il nome deriva dal fatto che uno dei promotori, K. Liebknecht, firmava con lo pseudonimo Spartacus le lettere che indirizzava agli altri due, R. Luxemburg e K. Zetkin). ...
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minuto1
minuto1 agg. e s. m. [lat. minūtus, propr. part. pass. di minuĕre «far più piccolo, diminuire»]. – 1. agg. a. Molto piccolo, di dimensioni minime (soprattutto in confronto ad altre cose della [...] stessa specie): scrivere in lettere m., in caratteri m.; ridurre in m. particelle; il vetro si frantumò in minutissime schegge; in forme iterative ha valore superl.: frammenti minuti minuti. Con valore più generico: bestiame m., gli ovini, in ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] , di una sinfonia; un articolo con t. su due colonne; non conosco i fatti di cui parla il giornale, ho letto soltanto il titolo. Per estens., opera, libro stampato: il catalogo della biblioteca (o della casa editrice) comprende migliaia di titoli ...
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muto
agg. [lat. mūtus, voce derivata da una radice onomatopeica mu che, come il gr. μῦ-, riproduceva la formazione di suoni inarticolati prodotti a bocca chiusa]. – 1. a. Di persona che non può fare [...] cui conversano talvolta per gioco i bambini, senza pronunciare a voce le parole ma riproducendo la forma scritta delle singole lettere, per lo più in stampatello, con opportuna disposizione, o col movimento, delle dita. e. Come locuz. avv., poco com ...
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caro-mutui
(caro mutui), s. m. inv. Aumento del tasso di interesse sui mutui bancari. ◆ Le lettere inviate alle banche per i risarcimenti sono già centomila. A riaccendere la miccia del caro-mutui la [...] sentenza della Cassazione che ha dichiarato nulli i contratti stipulati anteriormente al 1996 per l’acquisto di una casa. (Repubblica, 21 novembre 2000, p. 37, Economia) • Ci preoccupiamo sempre di cosa ...
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dialettofobia
s. f. Avversione nei confronti dei dialetti. ◆ «È terminata l’epoca in cui il nostro dialetto era considerato la marca del degrado e il simbolo dell’impossibilità di progredire la scala [...] sociale», spiega Giovanni Ruffino, preside della facoltà di Lettere e filosofia all’Università di Palermo. «Dopo una fase di “dialettofobia”, nata circa 25 anni fa con il fenomeno del pentitismo di [Tommaso] Buscetta e [Totuccio] Contorno, dalla ...
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disgrafia
disgrafìa s. f. [comp. di dis-2 e -grafia]. – Nel linguaggio medico, ogni alterazione patologica della scrittura, che può apparire disordinata, con trasposizione o omissione di lettere, ripetizione [...] di sillabe, ecc. (sintomo frequente della paralisi progressiva, per deficit dell’attenzione e della critica), oppure tremula, o esageratamente grande o piccola (come nelle sindromi parkinsoniane) ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...