sicilico
sicìlico s. m. [dal lat. sicilĭcus o sicilĭquus, di etimologia oscura] (pl. -ci). – 1. Antica unità di peso romana equivalente a circa 6,85 grammi. 2. Segno diacritico, generalm. a forma di [...] accento circonflesso, che i lapicidi romani solevano collocare sopra le lettere per indicare che esse dovevano ritenersi raddoppiate, in uso spec. durante il tardo impero e nel medioevo. ...
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stampino
s. m. [dim. di stampo]. – 1. Piccolo stampo, soprattutto per ottenere forme regolari in rilievo: stampini per dolci, per gelato; stampini per giochi con la sabbia, ecc. 2. a. Lo stesso che stampiglia [...] . b. Cartone, fibra o sottile lamiera, con intagliati a traforo disegni varî, o segni convenzionali, o numeri, lettere dell’alfabeto, ecc., oppure con contorni variamente sagomati, usati per imprimere i disegni stessi su una sottostante superficie ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] è questa Corrispondenza d’amorosi sensi, Celeste dote è degli umani (Foscolo). In frasi d’ossequio, spec. nella chiusa delle lettere, anche l’espressione del sentimento (sempre al plur.): gradisca i s. della mia devozione; con i s. della mia più ...
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rinascenza
rinascènza s. f. [der. di rinascere, sul modello del fr. renaissance], letter. – L’azione, il fatto di rinascere. È usato soprattutto in senso fig., come sinon. di rinascita e rinascimento: [...] r. delle lettere, delle arti, del commercio; l’età della r. o della Rinascenza. ...
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ternario
ternàrio agg. e s. m. (ant. ternaro, solo come s. m.) [dal lat. ternarius, der. di terni «a tre a tre»]. – 1. agg. Genericam., composto di tre elementi: numero t. (ant.), il tre; versi t., formati [...] è uguale a 2· 32 + 0· 31 + 1· 30 = 19 nel sistema decimale. d. In musica, forme t., le forme musicali (simbolizzate dalle lettere A B A) che sono suddivise in tre sezioni, di cui la terza è una ripetizione della prima (esempî di composizioni in forma ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] presi in considerazione in diverse scienze e tecniche varî tipi di l. artificiali, o simbolici, formati da cifre, lettere, simboli, codici usati convenzionalmente, sulla base di norme prefissate, per esprimere teorie o concetti in modo non ambiguo ...
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tratto2
tratto2 s. m. [lat. tractus -us, der. di trahĕre «trarre», part. pass. tractus]. – 1. a. ant. L’azione e l’atto di trarre o tirare, il fatto di venire tratto o tirato, in alcune delle accezioni [...] , di una composizione musicale, e più raram. parte di un lavoro scenico, di un film o di uno spettacolo televisivo: mi ha letto alcuni t. del suo nuovo romanzo; nella sinfonia ci sono alcuni t. che ricordano Mozart; in più tratti la commedia è noiosa ...
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corinzio
corìnzio (o corìntio) agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Corinthius, gr. Κορίνϑιος]. – Di Corinto, città storica e moderna della Grecia merid., nel Peloponneso di nord-est: i monumenti c., l’arte [...] c.; come s. m., abitante o nativo di Corinto: le lettere di s. Paolo ai Corinzî. In partic.: ordine c., uno degli ordini architettonici classici, caratterizzato da capitello con foglie di acanto e volute angolari, fusto della colonna scanalato, base ...
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stampo
s. m. [der. di stampare]. – 1. a. Nome di varî arnesi adoperati per imprimere o riprodurre su una superficie disegni, numeri, lettere, fregi, o da usare come guida per ritagliare un foglio, un [...] cartone, una stoffa, una lamiera o altra materia secondo un certo disegno. b. ant. Strumento per fare buchi di forma regolare nel cuoio o su altra materia. 2. a. Arnese, solitamente metallico, con disegni ...
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affettuosita
affettuosità s. f. [dal lat. mediev. affectuositas -atis]. – L’essere affettuoso, tendenza a provare e dimostrare affetto: mostrava molta a.; a. di carattere, di temperamento. Anche, manifestazione, [...] dimostrazione di affetto: mi fece molte a.; mille a. (come formula conclusiva nella chiusa delle lettere). ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...