corso2
córso2 s. m. [lat. cŭrsus -us, der. di cŭrrĕre «correre»]. – 1. a. ant. L’atto, l’esercizio del correre: In picciol c. mi parieno stanchi Lo padre e’ figli (Dante); alla lotta e al corso Io t’educai [...] di una scuola, anche militare, che seguono un determinato insegnamento. d. L’anno di studî nelle università: studenti del 1° c. di lettere, del 2° c. di medicina; anche, ma meno propr., la classe che si frequenta di una scuola o istituto. e. Nelle ...
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ionadattico
ionadàttico agg. e s. m. [forse comp. scherz. di ionico1 e attico] (pl. m. -ci). – Modo di parlare burlesco, che consiste nella sostituzione d’una parola con altra che incominci con le stesse [...] lettere (per es. fagiani per «fagioli», maccabei per «maccheroni», cappellani per «capponi», arciconigli per «arciconsoli»). Tale modo di parlare è di antica tradizione popolare, ma come linguaggio artificiale fu inventato a Firenze alla fine del sec ...
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lucidometro
lucidòmetro s. m. [comp. di lucido e -metro]. – Apparecchio che serve per determinare la lucentezza, cioè il potere riflettente, di una superficie, metallica o di altra natura, proiettando [...] su di essa lettere alfabetiche (o altri segni grafici) aventi dimensioni via via minori; il potere riflettente viene ragguagliato alle dimensioni della lettera più piccola la cui immagine riflessa sia ancora distinguibile. ...
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tempestare
v. intr. e tr. [der. di tempesta] (io tempèsto, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Con uso impers., far tempesta, infuriare (della tempesta): cominciò a t. e a tirare un vento furioso; [...] v’era (Sacchetti). c. Con valore iperb., assalire, importunare con insistenza, in espressioni come t. qualcuno di domande, di lettere, di telefonate; t. con richieste inopportune; subito dopo cominciò a t. il suo ospite di domande, e sul suo essere ...
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massaio
massàio (ant. o region. massaro) s. m. [lat. mediev. massarius, der. di massa come «insieme di fondi»]. – 1. ant. Coltivatore di un manso (v. massaro). 2. ant. a. Nel medioevo, amministratore [...] accademica usata anticamente. Anche in senso fig.: perché vi fussi suto scritto che io non fussi buono massaio delle vostre lettere (Machiavelli), che io non ne fossi buon amministratore e custode, non ne avessi la debita cura. 3. non com ...
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disartria
diṡartrìa s. f. [comp. di dis-2 e del gr. ἄρϑρον «articolazione»]. – In medicina, disturbo dell’articolazione della parola, caratteristico della paralisi progressiva, consistente nell’incoordinazione [...] dei movimenti dei muscoli fonatorî per difetto dell’innervazione che non avviene più nel modo normale: l’emissione della parola è esitante, sillabe e lettere vengono elise, contratte, invertite, raddoppiate. ...
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cortese
cortéṡe agg. [der. di corte; cfr. provenz. cortes e fr. ant. corteis (poi courtois)]. – 1. a. ant. Che ha le qualità proprie della persona di corte, cioè soprattutto nobiltà, gentilezza, liberalità: [...] cortesia: parole, modi c.; un’accoglienza c.; un c. invito; si prega di rispondere con c. sollecitudine, nelle chiuse di lettere d’ufficio. 3. letter. Generoso, che concede largamente (soprattutto in senso fig.): essere c. di consiglio, d’aiuto; l ...
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ebraico
ebràico agg. e s. m. [dal lat. tardo hebraĭcus, gr. tardo ἑβραϊκός] (pl. m. -ci). – Degli Ebrei, che appartiene o si riferisce agli Ebrei: la storia, la civiltà, la religione, la letteratura [...] ebraica. Alfabeto e., l’alfabeto adoperato nella scrittura e. (scrittura sinistrorsa sia nella sequenza delle lettere nella riga sia nella successione delle pagine): esemplato sui segni del sistema grafico fenicio, si caratterizza successivamente ...
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autoidentificarsi
(auto-identificarsi), v. intr. pron. Trovare in sé stessi espressioni e caratteri identitari. ◆ «Mentre per gli altri Paesi dell’Est entrare nell’Unione vuol dire scappare dal loro [...] 2000, p. 9, Estero) • L’idea è di Letizia Spada, 33 anni, che si è laureata nel 1999 nella facoltà di Lettere Moderne di Cagliari con una tesi in Storia della lingua Italiana, dal titolo Il linguaggio giovanile ad Oristano. Centinaia di pagine e di ...
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tetragramma2
tetragramma2 s. m. (meno com. tetragràmmato agg. e s. m.) [dal lat. (nomen) tetragrammaton, gr. τετραγράμματον (agg. sostantivato), comp. di τετρα- «tetra-» e γράμμα «lettera»] (pl. -i). [...] – Parola che nella scrittura è rappresentata con quattro lettere: è il nome dato dal filosofo Filone di Alessandria alla forma (scritta) del termine ebraico indicante il Dio d’Israele, YHWH, che soltanto ai sacerdoti era consentito di nominare, in ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...