rischiarare
v. tr. [comp. di ri- e schiarare, der. di chiaro]. – 1. Far divenire chiaro o più chiaro ciò che è scuro o oscuro. a. Rendere più luminoso un luogo oscuro, illuminarlo: la luna rischiarava [...] le idee. ◆ Part. pass. rischiarato, anche come agg.; nel sec. 18°, fu spesso usato come sinon. di illuminato nel sign. fig. 2 b: in un secolo così studioso e rischiarato per le Lettere, quale la Dio mercé è tuttavia il nostro (Muratori). ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] ; per es.: c. s., come sopra; u.s., ultimo scorso, per indicare una data, spec. nell’uso burocratico e nelle lettere ufficiali; m.s., in musica, mano sinistra, e D.S. dal segno; SCV, Stato della Città del Vaticano (nelle targhe automobilistiche ...
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latino
agg. e s. m. (f. -a) [lat. Latīnus]. – 1. a. Relativo o appartenente all’antico popolo di origine indoeuropea che in età storica abitava il Lazio; del Lazio antico, o di Roma, dei Romani: i popoli [...] l.; grammatica, sintassi l.; vocabolario italiano-latino; alfabeto l. (e analogam. caratteri l.), il tipo di scrittura formato dalle lettere a, b, c, ecc., adottato dapprima dai Romani e così chiamato per distinzione dagli altri alfabeti sia dell ...
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regalo
s. m. [prob. dallo spagn. regalo, riferito anticam. ai doni dei sudditi al re]. – L’atto di regalare, il fatto di venire regalato; l’oggetto, la cosa che si regala: dare, ricevere qualcosa in [...] regali da nessuno; rifiutare, respingere, rimandare indietro un r.; hanno rotto il fidanzamento e si sono restituiti lettere e regali; r. ricco, splendido, magnifico, superbo, prezioso, povero, meschino, di poco valore, senza pretese; r. gradito ...
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sticometria
sticometrìa s. f. [comp. di stico- e -metria]. – Procedimento con cui si calcolava la lunghezza delle opere letterarie antiche; per i testi metrici si effettuava in base al numero dei versi; [...] per le opere in prosa si prendeva come misura base (stico) il verso esametro di 16 sillabe o di 34-38 lettere. Lo stico era preso come elemento base di misura dell’estensione di un libro o di una porzione di un’opera e serviva a fissare la ...
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disco
s. m. [dal lat. discus, gr. δίσκος, affine all’aoristo δικεῖν «lanciare»] (pl. -chi). – 1. a. Attrezzo di forma lenticolare, un tempo di pietra o metallo, oggi sostituito generalmente da un corpo [...] munito alla periferia di dieci fori contrassegnati con le cifre da 1 a 9, più lo 0 (eventualmente affiancate da lettere), mediante il quale si invia alle centrali automatiche il numero dell’apparecchio telefonico che si vuole chiamare. In partic.: d ...
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abbicci
abbiccì (anche a bi ci, a b c o A B C) s. m. [dal nome delle prime tre lettere dell’alfabeto]. – 1. Alfabeto: conoscere, imparare l’a.; sono molti idioti che non saprebbero l’a b c, e vorrebbero [...] disputare in geometria, in astrologia e in fisica (Dante); fig.: ignora perfino l’a. della chimica, i primi elementi. 2. Il libretto che contiene le prime nozioni, abbecedario, sillabario: studia ancora ...
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deleatur
〈deleàtur〉 v. lat. [3a pers. sing. del pres. cong. passivo di delere «cancellare», quindi: «si cancelli!»]. – Annotazione usata un tempo nella correzione delle bozze tipografiche per indicare [...] che una o più lettere o parole andavano cancellate. Come s. m. indica il segno, in forma di d corsivo (derivato dall’iniziale di deleatur oppure di dele), adoperato con la stessa funzione; oggi si usa segnare una piccola croce di s. Andrea: X. ...
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stile
s. m. [lat. stĭlus «stilo»: v. stilo]. – 1. Lo stesso, ma meno frequente, che stilo, in varî sign.: a. Piccola asta d’osso o di metallo, appuntita a un’estremità e piatta dall’altra, usata dagli [...] scrittura: s. oratorio; s. declamatorio; s. eroico, bucolico; s. epistolare (anche in relazione alle formule d’uso nelle lettere); con sign. analogo, s. diplomatico, in relazione alle forme delle scritture diplomatiche, e, con sign. particolare e più ...
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falsario
falsàrio s. m. (f. -a) [dal lat. falsarius, der. di falsus «falso»]. – Chi falsifica documenti o monete o altro: i rei erano ... quattro: due falsari di lettere di cambio; due ladri di strada [...] (A. Verri) ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...