pronuncia
pronùncia (o pronùnzia) s. f. [der. di pronunciare (o pronunziare)] (pl. -ce, e rispettivam. -zie). – 1. a. Il fatto e il modo di realizzare i suoni o di leggere le lettere di una lingua, o [...] ’«u» francese, del «th» inglese; p. aspirata del «c» velare in Toscana (la cosiddetta «gorgia» toscana); con riguardo a singole lettere: la p. dell’«s» sorda, dell’«s» sonora; p. aperta, chiusa di una vocale. Più genericam.: regole di p.; p. esatta ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] i, u non è generalmente indicata (salvo che la voce, per intero o in quella parte che contiene una di tali lettere, non debba essere trascritta per altri motivi), e questo perché davanti a vocale tonica la pronuncia semiconsonantica di i, u si ...
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barrato
agg. [part. pass. di barrare]. – Segnato con una barra, attraversato da una o più barre (cioè segni grafici): numero b. (o sbarrato), usato in molte città per distinguere una linea di tram o [...] avente percorso ridotto, o con qualche variante, rispetto alla linea normale (analogam., dove le linee sono distinte con lettere, lettere b.); assegno b. (o sbarrato), percorso diagonalmente da due barre parallele (v. assegno). Si usa anche chiamare ...
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portacarte
s. m. [comp. di portare e carta], invar. – 1. Custodia utilizzata per conservare lettere, documenti, appunti, carte di vario genere; può essere costituita da una busta, da una cartella, da [...] legno o di cartone, spesso a più scomparti, ricoperti di carta o di pelle, che si tiene sulla scrivania per riporvi lettere o carte da tenere in evidenza. 2. Più genericam., in funzione appositiva, tasca p., vano p., scomparto destinato a contenere ...
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obliterare
v. tr. [dal lat. oblit(t)erare, der. di littĕra «lettera» col pref. ob-; propr. «cancellare le lettere» e fig. «cancellare dalla memoria»] (io oblìtero, ecc.). – 1. a. letter. Cancellare, [...] medico: arteriopatia obliterante; pleurite obliterante, pleurite produttiva, capace di portare rapidamente a una sinfisi pleurica. ◆ Part. pass. obliterato, anche come agg.: parole, lettere obliterate; vene, arterie obliterate, in medicina. ...
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repubblica
repùbblica (ant. repùblica, ant. raro repùbrica) s. f. [dal lat. respublica o res publica, propr. «cosa pubblica», quindi «stato, governo»]. – 1. a. Con riferimento all’età classica, al medioevo [...] cultura di qualsiasi nazionalità, ideologia e tendenza, in quanto partecipi, con uguali diritti e con assoluta libertà, del mondo delle lettere e degli studî. Un sign. ancora più ampio ha avuto il termine nell’espressione r. cristiana con cui già nel ...
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scatola
scàtola s. f. [prob. metatesi del lat. mediev. castula, di origine germ.]. – 1. a. Involucro di forma varia (per lo più parallelepipeda, talora cilindrica), generalm. fatto di cartone, ma anche [...] , che ... questa era una cosa passata in giudicato, che insegnata a i medici l’avea Galeno, che Plinio l’avea detto a lettere di scatola (Redi). b. Per metonimia, ciò che è contenuto in una scatola: si è mangiato tutta una s. di cioccolatini. 2 ...
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scatolare
agg. [der. di scatola]. – 1. Che ha forma di scatola; si dice, nelle costruzioni civili, di membratura che abbia sezione rettangolare cava, e in partic., nella tecnica dei ponti in cemento [...] per le travate di grande luce e per gli archi molto ribassati. Nel campo delle volte sottili, sono dette scatolari le volte prismatiche a sezione poligonale. 2. Poco com., lettere, caratteri s., le cosiddette lettere di scatola (v. scatola, n. 1 a). ...
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rilibo
(o rilibro) s. m. [etimo incerto], tosc. ant. – Nella locuz. a rilibo, o a rilibro, con cui si indicava un modo di leggere le parole o le frasi di seguito, speditamente, senza cioè compitare le [...] lettere o le sillabe (che si diceva invece leggere a cómpito): non sapendo dell’alfabeto altro che due lettere, non impareranno mai a leggere ‘a rilibo’ (A. F. Doni). ...
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onorare
(ant. onrare, orrare) v. tr. [lat. honōrare, der. di honos -oris «onore»] (io onóro, ecc.). – 1. a. Circondare di stima e di ossequio; riconoscere e attribuire l’onore dovuto a persona o cosa: [...] Dante: sono parole che Beatrice rivolge a Virgilio); uomini, opere che onorano la nazione, l’umanità, l’arte, la scienza, le lettere. b. Nel rifl., trarre onore, ritenere per sé un onore: la patria si onora di avere un così grande figlio; l’accademia ...
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Lettere
Jean-Jacques Marchand
Denominazione consueta del carteggio privato, che comprende le lettere inviate (un’ottantina) e ricevute (circa 250) tra il 1497 e il 1527. Ne fanno parte, in effetti, anche lettere ‘semiprivate’, cioè inviate...
Le lettere doppie (dette anche geminate, dal lat. gemino «raddoppio») sono la rappresentazione grafica delle consonanti che, in posizione intervocalica, vengono pronunciate al grado intenso, cioè con energia articolatoria superiore rispetto...