modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] di largo uso, e sim.: è un suo caratteristico m. di dire; lingua assai ricca di coloriti m. di dire. Con lo stesso senso, anche del sillogismo, nella logica aristotelica, e poi nella tradizione latina e medievale, i varî tipi sillogistici che, in seno ...
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penultimo
penùltimo agg. [dal lat. tardo paenultĭmus, comp. di paene- «pene-» e ultĭmus «ultimo»]. – Che viene o si trova immediatamente prima dell’ultimo: il p. giorno; il p. verso; la p. volta; è arrivato [...] sulla p., parola parossitona, piana. Legge della p., legge prosodica che regola l’accentazione moderna delle parole della lingualatina, secondo cui l’accento cade sulla penultima sillaba se questa è lunga, cade sulla terzultima se la penultima è ...
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d, D
D (di, ant. o region. de 〈dé〉) s. f. o m. – Quarta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva, attraverso il delta greco (Δ), dal dalet fenicio; dall’originaria capitale si sono [...] che s’articola appoggiando la punta della lingua tra gli alveoli e la superficie posteriore degli caldi o tardi) altrove. In quasi tutte le posizioni è l’esito normale della d latina (es. dare, lat. dare; vedere, lat. videre; perdere, lat. perdere); ...
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semiconsonante
s. f. [comp. di semi- e consonante, sul modello di semivocale]. – In linguistica, sinon. di semivocale, usato però quasi esclusivam. per quelle semivocali che precedono una vocale e costituiscono [...] (come in ieri e luogo).
Linguistica. – La lingua italiana possiede due semiconsonanti: la semiconsonante palatale i̯, che soltanto nei casi in cui questo suono si poteva avere già in latino, cioè tra vocali (es. gajo 〈ġài̯o〉) o in principio ...
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amen
àmen (pop. àmmen) interiez. e s. m. [dall’ebr. āmēn «così è, in verità»]. – Parola del lat. eccles., che, con il sign. di «così sia», chiude molte preghiere cristiane in lingualatina, talora anche [...] quelle in lingua italiana, o è pronunciata dall’assemblea nella messa e in altri riti liturgici come risposta e assenso a preghiere e invocazioni del celebrante. È d’uso com. nella frase in men che non si dica a. (anche con valore di s. m., in un a ...
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prosodia
proṡodìa s. f. [dal gr. προσῳδία, comp. di πρός «a, verso» e ᾠδή «canto» (equivalente quindi del latino accentus, che della voce greca è un calco); lat. prosodĭa]. – Termine usato dai grammatici [...] la parola è usata come sinon. di metrica): p. greca, latina; regole, leggi, trattato di p.; errore di prosodia. Per estens delle parole, nelle lingue che non distinguono la quantità. In fonologia, con riferimento a una lingua, l’insieme dei ...
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preletterario
preletteràrio agg. [comp. di pre- e letterario]. – Che è anteriore alla formazione di una letteratura nell’ambito di una lingua, di una civiltà: il periodo p. della lingualatina. ...
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zoonimia
żoonimìa s. f. [der. di zoonimo]. – 1. Settore dell’onomastica che ha per oggetto lo studio dei nomi di animali. 2. Complesso sistematico dei nomi di animali in una determinata lingua o area [...] linguistico-dialettale: la z. latina, alpina. ...
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latineggiare
v. intr. [der. di latino] (io latinéggio, ecc.; aus. avere). – Attenersi all’uso latino, e in partic. usare, parlando o scrivendo nella propria lingua, parole, locuzioni, costrutti, modi [...] stilistici che sono proprî della lingualatina. ◆ Part. pres. latineggiante, anche come agg.: scrittore latineggiante; costrutto, stile latineggiante, che arieggia quello latino. ...
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sale
s. m. [lat. sal salis «sale» (e anche «mare») e, in senso fig., «arguzia»: voce di origine indoeur., affine al gr. ἅλς ἁλός che ebbe gli stessi sign.]. – 1. In chimica, composto derivante da un [...] definito dal sacerdote nell’atto di posarne un pizzico sulla lingua del battezzando): aver poco s. nel cervello o in ., con un po’ di discernimento (l’espressione è più usata nella forma latina: v. cum grano salis). d. fig., letter. Al plur., i ...
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LATINA, LINGUA
Pier Gabriele Goidànich
Il latino è una lingua indoeuropea e fa parte del gruppo italico di esse lingue (v. indoeuropei; italici).
Una serie di fatti ci addita uno stretto rapporto che in età remotissima della preistoria fu...
Poeta polacco in lingua latina (Sarbiewo, Płock, 1595 - Varsavia 1640). Gesuita dal 1612, a Roma, dove studiò teologia (1622-25), acquistò il favore di Urbano VIII. Insegnò poi nell'Accademia di Vilnius. Genio dell'adattamento e del plagio letterario...