amore /a'more/ s. m. [dal lat. amor -ōris]. - 1. [sentimento di viva affezione verso una persona] ≈ ↑ adorazione, culto, idolatria, passione. ↓ affetto, (non com.) affezione, amorevolezza, attaccamento, [...] ’ingl. (e da lì, talora, anche nella lingua com.), tuttavia, i tre concetti vengono a volte confusi. L’abuso del verbo amare e del sost. a., per l’appunto soprattutto nel linguaggio cinematografico, si spiega anche con la maggior estensione semantica ...
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possesso /po's:ɛs:o/ s. m. [dal lat. tardo possessus -us, der. di possidēre "possedere"]. - 1. a. (giur.) [potere di fatto che si esercita su un bene, avendone la detenzione e l'uso e godendone i frutti] [...] 2. [cognizione piena e sicura di una tecnica, una lingua e sim.: ha il perfetto p. della lingua] ≈ conoscenza, controllo, dominio, padronanza. 3. (estens.) [spec. al plur., ciò che si possiede, spec. sotto forma di beni fondiari] ≈ [→ POSSEDIMENTO (2 ...
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arrivare [lat. ✻arripare, propr. "giungere a riva"]. - ■ v. intr. (aus. essere) 1. [raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio, il traguardo di una gara e sim.: la zia arriverà da [...] di arrivare. Pervenire è usato per lo più nella lingua burocr. (le domande devono pervenire all’ufficio competente entro da venire, quando il luogo nel quale si arriva è il medesimo in cui si trova (o si è trovato o si sta per trovare) chi usa il ...
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avere² v. tr. [lat. habēre] (pres. ho /ɔ/ [radd. sint.; ant. àggio], hai, ha [radd. sint.]; abbiamo [ant. avémo], avéte, hanno [ormai rarissime le grafie ò, ài, à, ànno]; pass. rem. èbbi, avésti, èbbe, [...] .: hai una maglietta da prestarmi? - No, non ce l’ho. Benché diffusissimo nella lingua parlata, averci non è frequente nella lingua scritta, anche a causa dell’incerta grafia. Si incontra infatti, ad es., tanto c’ho quanto ci ho, ma nessuna delle due ...
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conoscere /ko'noʃere/ (o cognoscere) [lat. cognoscĕre, der. di (g)noscĕre "conoscere", col pref. con-] (io conósco, tu conósci, ecc.; pass. rem. conóbbi, conoscésti, ecc.; part. pass. conosciuto). - ■ [...] sapere, indica di solito una cognizione più attiva e per questo si presta meno di sapere a usi dal sign. per così dire riferimento a una cognizione specifica e articolata (per es. una lingua, una notizia, un segreto e sim.) c. e sapere possono essere ...
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decente /de'tʃɛnte/ agg. [dal lat. decens -entis, part. pres. di decēre "esser conveniente"]. - 1. [conforme al senso morale e al decoro: tenere un contegno d.] ≈ decoroso, dignitoso, discreto, moderato, [...] dell’altrettanto abusato (e inappropriato) osceno, col sign. iperb. di «bruttissimo»: si è comprato delle scarpe indecenti; ha una pettinatura veramente oscena. Propri della lingua anche di registro formale sono invece gli usi di indecente come «non ...
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bello /'bɛl:o/ [lat. pop. bellus "carino, grazioso"] (sing. m. bèl, pl. m. bèi, davanti a consonante seguita da vocale, e davanti a f, p, t, c, v, b, d, g seguite da l o r; bèllo, bègli negli altri casi; [...] meno vari e numerosi: brutto e squallido (abusato nella lingua comune: che casa squallida!). Le cose belle possono essere un gruppo di persone poco raccomandabili come brutta gente). Se si parla di acutezza, si può dire di una persona che ha (o è) un ...
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Fabio Rossi
amore. Finestra di approfondimento
Sfumature dell’amore - Attorno all’a. e all’amare ruota la maggior parte della letteratura, dell’arte, della musica e dello spettacolo contemporanei: non [...] ’ingl. (e da lì, talora, anche nella lingua com.), tuttavia, i tre concetti vengono a volte confusi. L’abuso del verbo amare e del sost. a., per l’appunto soprattutto nel linguaggio cinematografico, si spiega anche con la maggior estensione semantica ...
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volgare¹ (ant. vulgare) [dal lat. vulgaris, der. di vulgus "volgo"]. - ■ agg. 1. (non com.) [che appartiene o è relativo agli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: [...] che era usato dal popolo nella fase precedente l'origine delle lingue romanze] ≈ parlato, popolare, preromanzo, tardo. ↔ classico, fig.) a. [di cosa, che non si distingue per nessun pregio o qualità particolare: si tratta di una v. imitazione] ≈ ...
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proprietà (pop. propietà) s. f. [dal lat. propriĕtas -atis, der. di proprius "proprio"]. - 1. [tratto che distingue una cosa da un'altra o la caratterizza: p. fisiche; le p. dei metalli] ≈ carattere, caratteristica, [...] appropriato, con riferimento al modo in cui una lingua viene usata: parlare una lingua con grande p.; p. di linguaggio] ≈ ] ≈ padronato, padroni. c. (estens.) [bene fondiario di cui si gode e dispone in modo pieno ed esclusivo] ≈ possedimento, (ant ...
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LINGUA (latino lingua; fr. langue; sp. lengua; ted. Zunge; ingl. tongue)
Gustavo LUSENA
Piero BENEDETTI
Maurizio PINCHERLE
Anatomia e fisiologia. - La lingua è costituita da una massa carnosa (muscolare) rivestita da una membrana mucosa,...
Lingua propria di una nazione. In particolare, in linguistica, il conglomerato di sistemi che coesistono nell’ambito di una data comunità storico-sociologica.
Comunicazione degli i. (lat. communicatio idiomatum) Espressione teologica nella quale...