linguaggio
1. MAPPA Il LINGUAGGIO è la capacità degli esseri umani di comunicare pensieri, esprimere sentimenti e dare informazioni ad altri esseri umani, per mezzo di un sistema di segni fonici (cioè [...] suoni) o grafici (l’origine del l.; l. orale, verbale, parlato; l’apprendimento, lo sviluppo del l.; disturbi, difetti del l.) o è questo?). 4. In senso più ampio, con la parola linguaggio si indica anche la capacità degli animali di comunicare con ...
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linguaggiolinguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] ispiratore: parlare il l. del cuore, dei sentimenti, della ragione. 4. In diretta o implicita contrapp. al linguaggioverbale, costituito dalle lingue storico-naturali (per cui esso è chiamato anche l. naturale), sono presi in considerazione in ...
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verbale2
verbale2 s. m. [sostantivazione dell’agg. prec., nel sign. 1 c, sull’esempio del fr. (procès) verbal]. – Documento redatto da un pubblico ufficiale, o da chi è investito di questa specifica [...] e avvenimenti di varia natura. In partic.: 1. Nel linguaggio giur. e amministr. (nel quale concorre l’espressione processo v. da cui verbale s. m. è derivato per ellissi): verbale (o processo verbale) di un interrogatorio, di una deposizione, di una ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] essere, passare) ha acquistato, nell’ambito di speciali linguaggi (diplomatico, militare, politico), il sign. di e sim. Sulla p., in virtù della sola promessa o assicurazione verbale, facendo affidamento sull’onore e sulla lealtà di una persona: ti ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] Petrarca); O mio tenero verso, Di chi parlando vai ...? (Parini). 8. Usi fig.: a. Esprimere pensieri o affetti con mezzi diversi dal linguaggioverbale: i muti parlano a segni; p. con le mani, con i gesti, anche di chi accompagna le parole con vivace ...
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verbo
vèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] spirito di Cacciaguida], e io gustava Lo mio (Dante). 2. Nel linguaggio eccles., traduce il gr. λόγος (v. logos), nei varî sign. moderni. Ogni tema (o più tecnicamente ogni semantema) verbale esprime una nozione generica, quella per es. del « ...
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parlare
1. PARLARE significa pronunciare suoni articolati, dire delle parole (il bambino comincia a p.; gli animali non parlano), 2. MAPPA o, in senso più ampio, esprimere, per mezzo del linguaggio, [...] lettera; i giornali ne hanno già parlato). 12. In usi figurati, parlare può voler dire esprimersi con mezzi diversi dal linguaggioverbale (i muti parlano a segni; p. con lo sguardo) 13. oppure suggerire, ispirare sentimenti (p. al cuore di qualcuno ...
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nome
nóme s. m. [lat. nōmen, da una radice comune a molte altre lingue indoeuropee (sanscr. nā̆ma, armeno anum, ittita lāman, gr. ὄνομα, got. namo, paleoslavo imę, albanese emër, ecc., forme certamente [...] aggettivo e, talvolta, le forme nominali del verbo (nome verbale). In senso ristretto, e nell’uso com., il .; parlo a n. di tutti i colleghi. b. Al nome di, nel linguaggio bancario, di un titolo di credito che porta il nome della persona cui è ...
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violenza assistita loc. s.le f. Nel linguaggio giuridico, ogni forma di violenza indiretta all’interno di una famiglia, nella quale la vittima minorenne assiste suo malgrado a maltrattamenti subìti da [...] esperire da parte della/del bambina/o e adolescente qualsiasi forma di maltrattamento compiuto attraverso atti di violenza fisica, verbale, psicologica, sessuale, economica e atti persecutori (c.d. stalking) su figure di riferimento o su altre figure ...
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giudizio
giudìzio (ant. giudìcio, iudìcio) s. m. [dal lat. iudicium, der. di iudex -dĭcis «giudice»]. – 1. a. L’attività logica del giudice, consistente nell’applicare le norme di legge al fatto da lui [...] con un predicato: g. analitico, sintetico, a priori, a posteriori; g. empirico, g. estetico. b. Nel linguaggio com., qualsiasi affermazione, verbale oppure scritta, la quale non sia una semplice constatazione di fatto, ma esprima un’opinione sulle ...
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sordomutismo
Gravissima limitazione o assenza dello sviluppo del linguaggio verbale, secondaria a grave ipoacusia bilaterale, insorta prima dell’acquisizione del linguaggio. Il termine sordomuto ha dato origine a molti equivoci. L’apparato...
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...