danzaterapeuta s. f. e m. Chi cura attraverso la danzaterapia. ♦ Sono aperte le iscrizioni al primo corso di formazione professionale per danzaterapeuti e al primo corso di aggiornamento per operatori [...] età, anche non udenti, perché quello che parla qui è il linguaggio dei segni. Si intitola Il violoncello dalle orecchie rosa e racconta la che dopo lo spettacolo terrà un dibattito col pubblico. (m.p.c., Repubblica, 13 ottobre 2000, Milano, p. 10) • ...
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vento
vènto s. m. [lat. vĕntus; le accezioni del sign. 4 dallo spagn. viento]. – 1. a. In meteorologia, movimento di masse d’aria atmosferica che avviene orizzontalmente, da una zona di alta pressione [...] sistematica, che si esplica per lo più in modo coperto, nella vita pubblica o in seno a istituzioni (v. fronda2). c. Nel linguaggio marin., in locuzioni e usi varî (che in parte sono anche passati nell’uso com. o letter.): sciogliere, spiegare le ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] una pista, un passaggio o transito per cui non c’è stato l’intervento umano: c’è la via dei muli, per arrivare in cima due linee ferroviarie, una via Formia e una via Cassino; nel linguaggio marin., la direzione che assume un cavo o una catena quando ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] si è intrapresa: dobbiamo pensarci in tempo, o finché c’è tempo; bisogna pensarci prima per non pentirsi poi ( a lui come possibile socio. d. Provvedere, spec. in frasi del linguaggio colloquiale: è lui che pensa alla famiglia; ci pensi tu alla spesa ...
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mondo2
móndo2 s. m. [lat. mŭndus (voce d’incerta origine), che designò dapprima la volta celeste e i corpi luminosi che la popolano, poi la Terra e i suoi abitanti, assumendo poi, nel linguaggio della [...] più noiosa di lui; per nulla al m., per nessuna cosa al m. e sim., in nessun modo, a nessun patto. c. Con uso iperbolico, nel linguaggio fam., un m., una gran quantità, moltissimo: ho un m. di guai, di fastidî; hai detto un m. di sciocchezze; gli ...
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stato2
stato2 s. m. [lat. status -us «condizione, posizione, stabilità» (der. di stare «star fermo»)]. – 1. Lo stare, lo star fermo (in contrapp. a moto, movimento), nelle espressioni del linguaggio [...] (per es., essere, stare, rimanere, ecc.). In senso fig., nel linguaggio medico (con sign. affine a stasi, ma in senso più oggettivo, in ordine cronologico come primo, secondo, ecc., stato. c. Modo d’essere e di vivere degli uomini, considerati come ...
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aria
ària s. f. [lat. aëra, accus. alla greca di aer aëris masch., gr. ἀήρ]. – 1. Miscuglio gassoso di azoto (per i 4/5) e di ossigeno (per circa 1/5), con piccole quantità di altri gas, che costituisce [...] parere, sembrare: ha l’a. di un galantuomo, di un buon figliuolo. c. Con altro sign., prendere, darsi un’a., affettare una certa maniera d’essere durante e dopo la colata. 12. Nel linguaggio corrente, con riferimento alla carburazione nei motori a ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] o differisce poco dal sign. fondamentale di questo verbo; così, nel linguaggio marin., v. a dritta o a sinistra, accostare verso dritta locuz. venire meno (mancare, svenire, ecc.), v. meno, n. 5 c. b. Col sign. di avvenire, è dell’uso ant.: tu hai ...
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punto2
punto2 s. m. [lat. pŭnctum, lat. tardo pŭnctus, der. di pŭngĕre «pungere»: propr. «puntura, forellino»]. – 1. a. Nel cucito e nel ricamo, l’atto del passare il filo attraverso la stoffa e ripassarlo [...] e verso ponente (Galilei); l’espressione è ancora viva nel linguaggio com., con senso fig., per indicare un atto compiuto o zona ben determinata, precisa: abita in un p. centrale della città; c’è un p. qui vicino da cui si gode una splendida vista; ...
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giro
s. m. [lat. gȳrus, gr. γῦρος]. – 1. a. La linea che limita una superficie, perimetro: lo spiazzo ha un g. di 200 metri; il g. delle mura, il perimetro della superficie racchiusa dalle mura, e le [...] d’aria in movimento che si crea in un ambiente per il riscontro di due o più aperture: chiudi la finestra, c’è g. d’aria. b. Nel linguaggio di marina, g. di bussola, manovra che si compie, con la nave, quando la si orienta successivamente, per i 360 ...
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linguaggio C++
Mauro Cappelli
Linguaggio di programmazione orientato agli oggetti inventato da Bjarne Stroustrup, ricercatore dei Bell Labs, nei primi anni Ottanta e commercializzato nel 1985 da AT&T. Oggi il linguaggio non è proprietario...
linguàggio di programmazióne In informatica, insieme di parole e di regole, definite in modo formale, per consentire la programmazione di un elaboratore affinché esegua compiti predeterminati. Esistono l. di p. di alto livello e di basso livello:...