stringere
strìngere (ant. strìgnere) v. tr. [lat. strĭngĕre] (io stringo, tu stringi [ant. strigni], ecc.; pass. rem. strinsi, stringésti [ant. strignésti], ecc.; part. pass. strétto (la variante -gn- [...] : si strinsero la mano con calore; anche come formale scambievole impegno a rispettare un accordo: i due contraenti senso di soffocazione: l’emozione gli stringeva la gola. Nel linguaggio poet., con sign. analogo a «prendere, afferrare, dominare»: ...
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proustiano
〈prust-〉 agg. e s. m. (f. -a). – Relativo allo scrittore fr. Marcel Proust 〈prust〉 (1871-1922), alla sua opera, ai modi stilistici (in cui la ricercatezza formale si accompagna a una complessa [...] come sost., seguace, ammiratore, studioso di Proust e della sua opera. ◆ Avv. proustianaménte, secondo lo stile e il linguaggio tipici di Proust, o conformemente alle sue concezioni morali e mondane: la sintassi ora terribilmente semplice ... ora ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] prima di tutte le cose: p. vitale, p. materiale, p. formale; secondo Eraclito il fuoco è il p. animatore dell’universo; in delle norme; in economia, p. economico o edonistico; nel linguaggio politico, p. d’autorità), per la maggior parte delle quali ...
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vocabolariesco
vocabolariésco agg. [der. di vocabolario] (pl. m. -chi). – Che è proprio o tipico dei vocabolarî: definizione v.; per estens., di stile, linguaggio e sim., eccessivamente formale: una [...] prosa vocabolariesca ...
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triviale
agg. [dal lat. trivialis, der. di trivium «trivio»; le accezioni del n. 2 a sono influenzate da usi analoghi fr., ingl. e ted., e in partic. è un calco dall’ingl. l’uso matematico]. – 1. Da [...] e il t. (B. Migliorini). In partic., nel linguaggio della critica letteraria e stilistica, letteratura t. (calco del largo consumo, di massa, caratterizzati da scarso impegno tematico e formale: narrativa t., poesia triviale. b. Come sinon. di ovvio ...
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ricettizio
ricettìzio (o recettìzio) agg. [dal lat. tardo recepticius, der. di receptus, part. pass. di recipĕre «ricevere, accogliere»]. – 1. Nel linguaggio giur., che riguarda, che comporta la ricezione: [...] a seconda che, per essere efficaci, debbano o no essere indirizzate a una persona determinata; rinvio r., contrapposto al rinvio formale, quello che si ha quando un soggetto (persona fisica o giuridica) rinvia un atto o una norma posta in essere da ...
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politura
s. f. [dal lat. politura, der. di polire «polire»]. – 1. Operazione con cui si rifinisce e si perfeziona un lavoro, lisciandone, levigandone, lucidandone la superficie: la p. del marmo, dei [...] mobili, di un metallo (v. anche pulitura e pulimento che sono le forme preferite nel linguaggio tecnico). 2. In senso fig., rifinitura, spec. dal punto di vista formale, di un’opera letteraria o artistica: p. di un componimento, di un sonetto. ...
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contraddizione
contraddizióne (o meno corretto contradizióne) s. f. [dal lat. contradictio -onis, der. di contradicĕre «contraddire»]. – 1. a. Il contraddire, il contraddirsi: cadere in c.; cogliere [...] (per es., sfera cubica, animale inorganico, ecc.); c. formale, o c. in termini (lat. contradictio in terminis), contraddizione è stata variamente ripresa nel pensiero sociologico e nel linguaggio giornalistico (le c. sociali, le c. della società ...
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assioma
assiòma s. m. [dal lat. tardo axioma -ătis, gr. ἀξίωμα -ατος der. di ἄξιος «degno»] (pl. -i). – Nel linguaggio com., verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In [...] , da cui tuttavia si distingue, spec. in logica matematica, quando con assiomi si vuole indicare un sistema formale di proprietà che costituiscono una definizione implicita dell’ente o dell’espressione cui si riferiscono, a prescindere quindi dalla ...
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valenza
valènza s. f. [dal lat. tardo valentia «forza, vigore; abilità», der. di valere: v. valere]. – 1. ant. o letter. Valore, valentia: ell’è per certo di sì gran v. (G. Cavalcanti); forza d’animo: [...] elementare dei singoli composti, la quale però dà solo la v. formale o numero di ossidazione (v. ossidazione), non sempre coincidente con ultimi anni la parola ha inoltre acquisito, nel linguaggio giornalistico, letterario e politico di tono elevato ( ...
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linguaggio regolare
linguaggio regolare linguaggio formale generato da una grammatica generativa G = 〈An, A, P, s〉 dove A è l’alfabeto dei simboli terminali, An è l’alfabeto dei simboli non terminali, s ∈ An è l’assioma, P è un insieme di...
linguaggio context-sensitive
linguaggio context-sensitive linguaggio formale generato da una → grammatica generativa G = 〈AN, A, P, s〉, dove A è l’alfabeto dei simboli terminali, AN è l’alfabeto dei simboli non terminali, s ∈ AN è l’assioma,...