intersemiotico
agg. Relativo al passaggio tra sistemi di rappresentazione e di segni diversi, allo scambio tra linguaggi e forme espressive diverse. ◆ Quando si analizzi una traduzione vera e propria, [...] intersemiotiche, come la trasposizione di un romanzo in film o di una poesia in musica o balletto. Se si passa dal linguaggioverbale a quello visivo si cambia la materia stessa (dai suoni ai colori, per esempio) e “dire” rischia di diventare una ...
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mediare1
mediare1 v. intr. e tr. [dal lat. tardo mediare «dividere per metà; interporsi», der. di medius «medio»] (io mèdio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) Essere interposto, essere in mezzo: tra ’l [...] a m. nella crisi fra i due stati contendenti. b. Nel linguaggio filos., mettere in relazione logica un termine con un altro. ◆ Part. pass. mediato, per lo più con valore verbale: accordo mediato, soluzioni mediate, che sono stati oggetto o risultato ...
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imperativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo imperativus, der. di imperare «comandare»]. – 1. agg. In genere, che contiene o esprime comando: frase i.; parlare, rivolgersi in tono i.; mandato i., in diritto [...] assol. imperativo s. m.), uno dei modi della flessione verbale, che esprime comando o anche, secondo i casi, consiglio dalle forme del presente congiuntivo. 2. s. m. Nel linguaggio filosofico, proposizione che formula un comando o una norma d’azione ...
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medio
mèdio agg. e s. m. [dal lat. medius, da cui anche mezzo1]. – 1. a. Di mezzo, che occupa il posto di mezzo fra due estremi o in genere fra due elementi terminali, in senso spaziale, temporale, quantitativo, [...] m. (o assol. il medio), diatesi o forma verbale considerata, dagli antichi grammatici, come intermedia tra l’attiva e n. 3 b. 5. Come s. m., medio circolante, nel linguaggio economico, il complesso dei mezzi di pagamento in circolazione in un dato ...
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spalmare
v. tr. [der. di palma1, col pref. s- (nel sign. 5); propr. «distendere con la palma della mano»]. – 1. a. Stendere uniformemente sulla superficie di un oggetto un leggero strato di una sostanza [...] meno uniformemente, nel tempo o nello spazio, spec. nel linguaggio della pubblica amministrazione e della politica: s. i debiti, (v.). ◆ Part. pass. spalmato, con valore verbale: barche spalmate di catrame aspettano all’ormeggio i partenti ...
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sito1
sito1 agg. [dal lat. situs, propr. part. pass. di sinĕre «lasciare»], letter. – Posto, collocato, situato; usato ancora nel linguaggio burocr. e notarile, nella descrizione di beni immobili: un [...] terreno s. in località ...; una casa s. in via di Ripetta. Anticam. anche con valore verbale: una colonna di marmo ... sopra la qual d’oro lucente Una urna fu discretamente sita (Boccaccio). ...
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avvolgere
avvòlgere (letter. avvòlvere) v. tr. [dal lat. advolvĕre, rifatto su volgere] (coniug. come volgere). – 1. a. Girare una o più volte una cosa intorno a un’altra o su sé stessa: a. il filo sul [...] luogo: Pel bosco Ferraù molto s’avvolse (Ariosto). ◆ Part. pres. avvolgènte, per lo più con valore verbale, usato soprattutto nel linguaggio milit.: manovra avvolgente, effettuata allo scopo di aggirare e circondare il nemico; con altro senso, suono ...
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chimichese
s. m. Il linguaggio settoriale della chimica. ◆ Riflesso del mondo verbale, [un dizionario, secondo la visione sanguinetiana] non è altro «che un convivere, spesso altamente conflittuale» [...] di gerghi: «da un solenne chimichese al deplorato burocratese», al traduttorese, a quelli giovanili e ai malavitosi, più i dialettismi, gli esotismi e via gerghizzando. (Enzo Golino, Repubblica, 26 marzo ...
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esclamazione
esclamazióne s. f. [dal lat. exclamatio -onis]. – L’esclamare, e più spesso, in senso concr., la parola o le parole dette esclamando: prorompere in esclamazioni; un’e. di gioia, di dolore, [...] . In grammatica (anche interiezione), espressione verbale di un sentimento, affidata al tono della voce e ad altri mezzi espressivi, come gesti, mimica facciale, ecc., per cui sta spesso ai margini del linguaggio articolato; un puro gesto vocale sono ...
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soffrire
(ant. sofferire e sofferére) v. tr. e intr. [lat. pop. *sufferire, lat. class. sufferre «portare su di sé, sopportare», comp. di sŭb «sotto» e ferre «portare, tollerare»] (io sòffro, ecc.; pass. [...] v.). ◆ Part. pass. soffèrto, quasi esclusivam. con valore verbale: ricordare le pene, le delusioni, le umiliazioni sofferte; se si è patito: il sofferto è meglio dimenticarlo; nel linguaggio forense, il periodo di detenzione già scontato: dalla pena ...
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sordomutismo
Gravissima limitazione o assenza dello sviluppo del linguaggio verbale, secondaria a grave ipoacusia bilaterale, insorta prima dell’acquisizione del linguaggio. Il termine sordomuto ha dato origine a molti equivoci. L’apparato...
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...