tendere
tèndere v. tr. e intr. [lat. tendĕre] (io tèndo, ecc.; pass. rem. tési, tendésti, ecc.; part. pass. téso; come intr., aus. avere). – 1. tr. a. Con riferimento a oggetti che si sviluppano prevalentemente [...] , t. le reti, nella caccia, disporle stendendole (nel linguaggio venatorio anche assol., t. ai tordi), e in senso fig ). ◆ Part. pres. tendènte, per lo più con valore verbale: carattere tendente alla giovialità, o alla tristezza; colore tendente al ...
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stretto1
strétto1 agg. [part. pass. di stringere, che continua il lat. strĭctus, part. pass. di stringĕre]. – 1. a. Premuto, serrato fortemente: tenere s. una cosa, afferrarla e premerla con forza in [...] di solito da un compl. di agente, e quindi con funzione verbale): s. dalla necessità, si rivolse a me per aiuto; combattere, lottare a denti s., con sforzo intenso e tenace). Nel linguaggio marin., acque s. (o ristrette), canali, bracci di mare poco ...
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lessicalizzazione
lessicaliżżazióne s. f. [dal fr. lexicalisation; v. la voce prec.]. – In linguistica, processo per cui un sintagma (o, più genericam., una sequenza di parole) acquista stabilmente carattere [...] del processo contrario (cioè di grammaticalizzazione); i gerundî sostantivati del linguaggio musicale, crescendo, diminuendo, ecc. («un crescendo rossiniano»); le forme verbali sostantivate il credo, un pagherò (vaglia cambiario), un repulisti, e ...
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preterito
pretèrito agg. e s. m. [dal lat. praeterĭtus, part. pass. di praeterire «preterire»], ant. o letter. – 1. agg. Passato, trascorso: il tempo p., le p. età; o che si riferisce al passato: rammentare [...] che registra il passato; nel p., in p., in tempi passati. Nel linguaggio grammaticale, tempo p., o assol. preterito, denominazione generica dei tempi passati della coniugazione verbale (per cui si poteva avere un p. imperfetto, un p. perfetto e ...
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esistere
eṡìstere v. intr. [dal lat. exsistĕre, comp. di ex- e sistĕre «stare, fermarsi»] (aus. essere). – 1. Essere in atto, essere in realtà: Iddio di fatto necessariamente esiste (D. Bartoli); le [...] esistono buoni motivi per non credergli. c. Nel linguaggio fam., non esiste!, usato per sottolineare un fatto assurdo le piante, i minerali esistenti (o, con funzione più chiaramente verbale, esistenti nel mondo, sulla terra, e sim.); ho raccolto ...
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verso3
vèrso3 s. m. [lat. vĕrsus -us, der. di vertĕre «voltare», part. pass. versus; propr. «il voltare», quindi «l’andare a capo»]. – 1. a. ant. e raro. Riga di scrittura o di stampa, dopo la quale [...] tordo, ecc., come richiamo di cacciatori e uccellatori (nel linguaggio venatorio e zoologico si distinguono, per varî uccelli, v. che versi son questi?; per estens., qualsiasi atto non verbale, cioè atteggiamento del corpo o del viso, movimento o ...
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prevedere
prevedére v. tr. [dal lat. praevidere, comp. di prae- «pre-» e videre «vedere»] (fut. prevedrò o prevederò; condiz. prevedrèi o prevederèi; per il resto, coniug. come vedere). – 1. Conoscere [...] regolamento non prevede questo caso; spec. nel linguaggio giur.: il codice italiano prevede il reato di due voci). ◆ Part. pass. previsto (meno com. preveduto), con funzione verbale e come agg.: i casi previsti dalla legge; il suo intervento non ha ...
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lettura
s. f. [dal lat. tardo lectura, der. di legĕre «leggere», part. pass. lectus]. – 1. a. L’azione di leggere, di decifrare cioè un testo scritto o stampato: la l. di un manoscritto, di un’iscrizione; [...] in un’adunanza e sim.: fu data. l. della circolare, del verbale; dare l. della sentenza; prima, seconda l., d’una proposta di ; prendere lezioni di lettura; con accezione partic., nel linguaggio teatrale, la prima prova di un lavoro che una compagnia ...
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poggiare1
poggiare1 v. tr. e intr. [lat. *podiare, der. di podium «piedistallo, podio» e poi anche «poggio»; per il sign. 2, il rapporto poggio - poggiare è analogo al rapporto monte - montare] (io pòggio, [...] incrocio con poggiare2). ◆ Part. pres. poggiante, raro nel linguaggio com., è usato in araldica come attributo della figura che invece Part. pass. poggiato, che ha prevalentemente valore verbale (anche in posizione predicativa in unione col verbo ...
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-ismo
[dal lat. -ismus, gr. -ισμός]. – Suffisso di molti vocaboli astratti, taluni derivati dal greco (dove hanno origine verbale) e i più formati posteriormente (tratti in genere da sostantivi o aggettivi), [...] questi con i sostantivi in -ista come ciclista, ecc.). Con sign. concreto, serve a denotare peculiarità o caratteri di linguaggio e di stile (arcaismo, grecismo, latinismo, forestierismo, tecnicismo, alcuni derivati da nomi di persona, come dantismo ...
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sordomutismo
Gravissima limitazione o assenza dello sviluppo del linguaggio verbale, secondaria a grave ipoacusia bilaterale, insorta prima dell’acquisizione del linguaggio. Il termine sordomuto ha dato origine a molti equivoci. L’apparato...
Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...