collassare
v. tr. e intr. [der. di collasso] (come intr., aus. avere o essere). – 1. v. tr. Nel linguaggio medico, provocare un collasso nell’organismo. 2. v. tr. Nel linguaggio medico, determinare, [...] mediante pneumotorace o altro intervento chirurgico, il collasso o afflosciamento del polmone. 3. v. intr. a. Nel linguaggio medico, avere un collasso. b. gerg. Essere nell’incapacità di capire e agire per l’effetto di stupefacenti, alcol o altro. c. ...
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franco2
franco2 agg. [dal prec.: propr. «uomo libero del popolo dei Franchi»] (pl. m. -chi). – 1. ant. o letter. Ardimentoso, intrepido: affrontò f. il pericolo; la Persia e il fato assai men forte Fu [...] , quando il porto o il dazio è pagato dal mittente. Con questa accezione il termine è usato in numerose locuz. del linguaggio comm. per indicare che le spese di trasporto sono a carico del venditore fino al punto o al momento indicato; così, per ...
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assemblaggio
assemblàggio s. m. [dal fr. assemblage: v. la voce ]. – 1. Nel linguaggio tecn., il complesso di operazioni necessarie per mettere assieme le varie parti, precostituite, di un apparecchio, [...] : a. In informatica, insieme di operazioni grazie alle quali si ottiene, da un programma scritto in linguaggio simbolico, un programma in linguaggio macchina. b. In biologia, il processo per cui componenti biologici si uniscono fra di loro per ...
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assemblativo
agg. [der. di assemblare2]. – In informatica, linguaggio a., ogni linguaggio simbolico di programmazione che richiede una fase di assemblaggio per essere tradotto in linguaggio macchina. ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere [...] di grande capacità, prontezza e vivacità intellettiva: è una bella i.; era una delle migliori i. del suo tempo. Nel linguaggio della teologia scolastica: la prima I., Dio; le i. celesti, o assol. le I., gli angeli: sustanze separate da materia ...
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riconoscere
riconóscere v. tr. [lat. recognōscĕre, comp. di re- e cognōscĕre «conoscere»] (coniug. come conoscere). – 1. Accorgersi e rendersi conto, da qualche segno o indizio, che una persona o cosa [...] r. un lavoro, esaminarlo, riscontrando se è compiuto a regola d’arte. È usato ancora, con sign. specifico, nel linguaggio milit.: r. una zona di terreno, un paese, le posizioni nemiche, una strada, compiervi una ricognizione per rendersi conto della ...
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istanza
(ant. instanza o istànzia o instànzia) s. f. [dal lat. instantia «insistenza», der. di instare «stare sopra, insistere, incalzare»]. – 1. a. letter. Insistenza nel chiedere, nel pregare, e la [...] definitiva e sim. 3. In psicanalisi, i. psichiche, le tre zone dell’apparato psichico: Es, Io, Super-Io. 4. Nel linguaggio politico, organizzazione o istituzione che ha potere di decisione: i. internazionali; le i. politiche di un paese; le i. di un ...
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estremo
estrèmo (ant. strèmo, letter. ant. extrèmo) agg. e s. m. [dal lat. extremus, superl. di exter o extĕrus «che sta fuori»]. – 1. agg. a. Che è o rappresenta il termine ultimo, in senso locale o [...] . b. Come termine giudiziario, gli e., gli elementi costitutivi di un reato: non ricorrono gli e. della truffa. c. Nel linguaggio burocr., gli e. (di un decreto, di una legge, di una lettera ufficiale, di un documento e sim.), i dati essenziali ...
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cuore
cuòre (pop. e poet. còre) s. m. [lat. cŏr]. – 1. a. Organo muscolare, cavo, che costituisce il centro motore dell’apparato circolatorio, situato, nell’uomo, tra i due polmoni, sopra al diaframma, [...] credenza popolare che il cuore fosse il centro della vita spirituale e affettiva dell’uomo, si è formata ed è rimasta nel linguaggio com. una serie ricchissima di locuz. e frasi fig., nelle quali il cuore è inteso come la sede dei varî moti dell ...
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televisione
televiṡióne s. f. [comp. di tele- e visione, sull’esempio dell’ingl. television]. – 1. Sistema di telecomunicazione destinato alla trasmissione a distanza, per mezzo di un cavo elettrico [...] ed esatto reti televisive, e così vanno intese anche le due locuz. che seguono); le t. private o (nel linguaggio giornalistico e com.) libere, quelle gestite da privati, distinte da quelle controllate dallo stato. In queste accezioni, è frequente ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...