killer
‹kìlë› s. ingl. [der. di (to) kill «uccidere, ammazzare»] (pl. killers ‹kìlë∫›), usato in ital. al masch. – 1. Sicario, persona che assassina su commissione, per conto cioè di un mandante; più [...] marina italiana e in quelle occidentali in genere, il termine è riferito anche a sommergibili convenzionali). b. Nel linguaggio medico, linfociti killer (o anche cellule killer, dall’ingl. killer cells), particolare popolazione di linfociti in grado ...
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obliterare
v. tr. [dal lat. oblit(t)erare, der. di littĕra «lettera» col pref. ob-; propr. «cancellare le lettere» e fig. «cancellare dalla memoria»] (io oblìtero, ecc.). – 1. a. letter. Cancellare, [...] a usanze, costumi e sim., far cadere in disuso, far scomparire: consuetudini obliterate dal tempo. 3. Nel linguaggio forense (con uso improprio, per raccostamento paretimologico al lat. oblitus «dimenticato»), ignorare, non tenere conto di qualche ...
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filosofia
filoṡofìa s. f. [dal lat. philosophĭa, gr. ϕιλοσοϕία, comp. di ϕιλο- «filo-» e σοϕία «sapienza»]. – 1. Nella tradizione occidentale, termine che, a partire da un primo sign. di desiderio di [...] settore dell’attività umana: f. del diritto; f. della scienza (v. anche epistemologia); f. dell’arte (o estetica); f. del linguaggio; f. della matematica, ecc. d. F. perenne, espressione con la quale si è a volte ritenuto di individuare nuclei di ...
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portafoglio
portafòglio (nel sign. 1 anche portafògli) s. m. [comp. di portare e foglio, sul modello del fr. portefeuille]. – 1. Custodia di pelle, o di pelle e tessuto, o di materiale sintetico, di [...] rango di ministro pur non essendo preposto a un ministero, e quindi sprovvisto di un bilancio autonomo. 3. a. Nel linguaggio banc., genericam., il complesso delle cambiali attive, dei titoli di stato e privati che una banca possiede (così detto dall ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente [...] i segni secondo l’uso romano: I, II, III, ecc. si chiamano più comunem. numeri romani). Frequenti nell’uso parlato e nel linguaggio giornalistico le espressioni un numero, o una somma, una spesa, un bigliettone, e sim., a due c., a tre c., ecc., per ...
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doppio
dóppio agg. [lat. dŭplus, dal tema di duo «due»]. – 1. a. Che è due volte tanto, che è due volte la grandezza o la quantità considerata come base o come normale: ricevere d. paga; fare d. fatica; [...] ’infiorescenza delle composite tubuliflore, in cui i fiori tubulosi sono trasformati in fiori ligulati, come per es. nel crisantemo. c. Nel linguaggio di borsa, contratto a d. facoltà (o a d. opzione, o a d. premio), il contratto per il quale uno dei ...
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bonificare
v. tr. [dal lat. mediev. bonificare, comp. di bonus «buono» e tema di facĕre «fare»] (io bonìfico, tu bonìfichi, ecc.). – 1. a. Prosciugare e risanare con opere tecniche e idrauliche terreni [...] eliminando o allontanando quanto è causa di corruzione e di vizio: b. gli ambienti in cui si annida la malavita. 4. Nel linguaggio della tecnica, depurare, rettificare; in partic., sottoporre l’acciaio al trattamento termico di bonifica. 5. a. Nel ...
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finito
agg. [part. pass. di finire]. – 1. a. Giunto o condotto a termine, compiuto: arrivare a spettacolo f.; sono ormai due anni f. che ha lasciato il paese. Frequente nell’uso fam. la locuz. farla [...] e analogam. senso f.: discorso che non ha senso f. (o compiuto). Con funzione di agg. o di sost., è frequente nel linguaggio della critica d’arte moderna la locuz. non finito (o non-finito), con riferimento a opere di pittura e più spesso di scultura ...
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paradosso1
paradòsso1 agg. e s. m. [dal gr. παράδοξος, comp. di παρα- nel sign. di «contro» e δόξα «opinione»; come sost., dal gr. παράδοξον (neutro sostantivato), lat. paradoxum]. – 1. agg. Che va contro [...] contro il modo di pensare comune, e quindi sorprende perché strano, inaspettato. Il termine è oggi usato quasi esclusivam. nel linguaggio medico, riferito a fenomeno o reazione che si svolge in senso opposto a quello che in linea di massima dovrebbe ...
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rimettere
riméttere v. tr. [lat. remĭttĕre «rimandare», «rallentare, scemare», «concedere, perdonare», comp. di re- e mĭttĕre (v. mettere); quando ha valore iterativo, è comp. di ri- e mettere] (coniug. [...] v. rimessa, n. 2): r. i buoi, il gregge; r. le macchine agricole; r. l’auto, il furgoncino, gli autobus. Nel linguaggio venatorio, nel rifl., riferito a selvatici cacciati, posarsi o andarsi a rifugiare in un punto diverso da quello in cui sono stati ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...