carisma
s. m. [dal lat. eccles. charisma, gr. χάρισμα, der. di χάρις «grazia»] (pl. -i, ant. carìsmati). – 1. Nel linguaggio religioso, la grazia come dono elargito da Dio. In partic., nel linguaggio [...] teologico cristiano il termine indica o la semplice grazia santificante infusa a tutti i credenti col battesimo (talora usato anche come sinon. di sacramento in genere) o, in senso stretto, un dono soprannaturale ...
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chiaro
agg. e s. m. [lat. clarus]. – 1. agg. È in generale l’opposto di oscuro, ma ha accezioni particolari secondo l’oggetto a cui si attribuisce: a. Luminoso, lucente: una luce ch.; c’è un bel sole [...] se tu mi fai chiaro di quattro cose, io ti perdonerò in tutto (Sacchetti); rimanere ch. di una cosa, rimanere persuaso. f. Nel linguaggio di marina, cavo ch., catena ch., liberi da intoppo che ne impedisca l’agevole maneggio e scorrimento. 3. s. m. a ...
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sacco
s. m. [lat. saccus, dal gr. σάκκος, di origine semitica (ebr. sáq)] (pl. -chi; ant. o pop. tosc. le sacca). – Termine che, nell’antichità, indicò genericam. un tessuto grossolano, solitamente di [...] botte; gliene ha date (o dette) un s. (e, più efficacemente, un s. e una sporta); gli vuole un s. di bene. Nel linguaggio colloquiale, con valore avverbiale, un s., molto: mi piace un sacco. A sacchi (e anche a sacca), in grande quantità. c. Unità di ...
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sbancare
v. tr. [der. di banco, col pref. s- (nel sign. 3)] (io sbanco, tu sbanchi, ecc.). – 1. Nel linguaggio marin. ant., smontare i banchi dei vogatori di una certa imbarcazione, per es. di salvataggio, [...] : ha tanta fortuna al gioco che sbancherebbe Monte Carlo, il banco del casinò di Monte Carlo. Con uso assol., nel linguaggio fam., riportare un successo superiore a ogni previsione e tale da fare sbalordire o da vincere ogni competizione. b. Raro ...
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esposto
espósto agg. e s. m. [part. pass. di esporre]. – 1. agg. a. Messo in mostra, offerto alla vista del pubblico: ammirare i quadri e.; l’avviso è e. nell’albo; la salma dell’illustre scomparso rimarrà [...] e al sole: un prato molto e.; casa con la facciata e. (cioè rivolta) a mezzogiorno; edificio, appartamento bene o male e. c. Nel linguaggio medico, frattura e., quando una lacerazione dei tessuti soprastanti lascia scoperti i monconi ossei. d. Nel ...
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ricambio
ricàmbio s. m. [der. di ricambiare]. – 1. a. Contraccambio: il r. degli augurî, del saluto; r. d’un favore, d’una cortesia; ha fatto tanto per lui, e in r. non ha avuto che ingratitudine. b. [...] a classi inferiori, e di decadenza di individui appartenenti a classi superiori, detto anche circolazione delle aristocrazie. Nel linguaggio polit., r. di quadri o di dirigenti, e r. di generazione (o generazionale), avvicendamento nei posti e negli ...
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ovoide
ovòide agg. e s. m. [comp. di (u)ovo e -oide]. – 1. agg. Che ha forma simile a quella dell’uovo: frutto o., ghiandola o., guscio ovoide. Nel linguaggio medico, cranio o., cranio di forma anomala, [...] caratteristico dell’oocefalia. 2. Come s. m., nel linguaggio scient., corpo di forma ovoidale. ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] , cui non sarebbe tenuto per effetto della sola natura dell’atto, a favore del disponente o di terzi. 9. Nel linguaggio filos., il termine (dal lat. modus, in questo sign. corrispondente al gr. τρόπος), designa in generale la qualificazione, non ...
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spina
s. f. [lat. spīna, che ha la stessa radice di spica: v. spiga]. – 1. a. In botanica, elemento indurito e acuminato per lignificazione dei tessuti, quindi pungente, che si origina per trasformazione [...] privo di) s. dorsale. Nei pesci, spina è sinon. di lisca, sia come struttura scheletrica nel suo complesso, sia, nel linguaggio com., come singolo elemento costitutivo di tale struttura: togliere la s. alla trota prima di servirla in tavola; un pesce ...
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modulare2
modulare2 v. tr. [dal lat. modulari o modulare, der. di modŭlus: v. modulo] (io mòdulo, ecc.). – 1. In musica: a. Far passare la voce o i suoni da una tonalità a un’altra. b. Regolare l’intensità [...] e le dimensioni di determinate membrature, ecc.) secondo una misura assunta come modulo. 3. In fisica, e più genericam. nel linguaggio tecn. e scient., variare o regolare il valore di una grandezza fisica, l’intensità di un processo, ecc.: m. una ...
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Forma di condotta comunicativa atta a trasmettere informazioni e a stabilire un rapporto di interazione che utilizza simboli aventi identico valore per gli individui appartenenti a uno stesso ambiente socioculturale. Dalle peculiarità della...