morfologia
morfologìa s. f. [comp. di morfo- e -logia; il termine è stato coniato per la prima volta da Goethe (ted. Morphologie) per indicare l’anatomia comparata]. – In genere, studio, descrizione [...] ; anche, il complesso di queste forme con riferimento a una regione più o meno estesa del globo. 3. In linguistica, in senso ampio, lo studio della flessione, della composizione e derivazione delle parole, della determinazione delle categorie e delle ...
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senso
sènso s. m. [lat. sēnsus -us, der. di sentire «percepire», part. pass. sensus]. – 1. a. La facoltà di ricevere impressioni da stimoli esterni o interni (affine quindi a sensibilità): gli animali [...] v. la voce). 4. Il contenuto e il valore significativo di un elemento linguistico; è sostanzialmente sinon. di significato anche se alcune scuole linguistiche distinguono il senso, più generale e comprensivo e quindi più mutevole nei diversi contesti ...
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glottodidattica
glottodidàttica s. f. [comp. di glotto- e didattica]. – Settore della linguistica, e più propriam. della linguistica applicata, che ha per oggetto l’insegnamento delle lingue (cioè della [...] seguendo i metodi tradizionali scolastici sia adottandone altri fondati su concezioni e teorie linguistiche diverse (strutturalismo, linguistica generativo-trasformazionale, grammatica contrastiva, ecc.) e col sussidio delle tecniche e degli apparati ...
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occamismo
s. m. – Dottrina filosofico-teologica elaborata da Guglielmo di Occam (sec. 14°) e dai suoi seguaci, caratterizzata dalla posizione critica nei confronti della fisica e della metafisica aristotelica; [...] (unica realtà nell’ordine dell’essere e del conoscere), ha indicato e sviluppato metodologie di analisi logico-linguistiche che – in rapporto alla teoria dei segni – hanno condotto verso una considerazione delle strutture filosofiche come fatti ...
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usus scribendi
locuz. lat. (propr. «modo di scrivere»), usata in ital. come s. m. – In filologia, il complesso delle abitudini linguistiche, grammaticali e stilistiche, peculiari di uno scrittore, di [...] una scuola o anche di un’epoca: l’usus scribendi del Boccaccio, dello Stil Novo, del Seicento; una congettura che ripristina un termine più rispondente all’usus scribendi dell’autore ...
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decostruzionismo
s. m. [dal fr. déconstructionisme (da cui anche l’ingl. decostructionism), der. di déconstruction: v. la voce prec.]. – In ambito critico-letterario, metodo di lettura che, diversamente [...] siano i significati e il senso globale di un testo letterario ma di metterne in luce quelle contraddizioni concettuali e linguistiche che gli impediscono di emettere un messaggio pieno e coerente. Come metodo critico, il d. critico ha la sua genesi ...
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f, F
(èffe) s. f. o m. – Sesta lettera dell’alfabeto latino, la cui forma maiuscola deriva dal segno Ϝ (digamma) dell’alfabeto greco primitivo, segno ch’era usato per indicare la semivocale u̯, conservatasi [...] comuni della lettera come abbreviazione o simbolo: nella forma minuscola puntata, è abbrev., in dizionarî e altre opere linguistiche, di (genere) femminile; senza punto, è abbrev., in musica, della didascalia forte che prescrive una esecuzione con ...
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suonare
(ant. o region. sonare) v. intr. e tr. [lat. sŏnare, der. di sŏnus «suono»] (io suòno, ecc.; fuori d’accento, sono in uso sia le forme con -o- sia quelle con -uo-, che sono ormai le più comuni). [...] Suonano i liti un lamentar di lira (Foscolo), i lidi riecheggiano il lamentoso suono di una lira. d. Di espressioni linguistiche, avere una risonanza, un’armonia fonica o tonale, o anche logica e di corrispondenza semantica: una parola, una sigla, un ...
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suono
suòno (poet. o pop. sòno) s. m. [lat. sŏnus]. – 1. La causa delle sensazioni acustiche, consistente in vibrazioni di un mezzo (per lo più l’aria, ma anche mezzi elastici qualunque), che possono [...] s. della voce o riconoscere il s. della voce; ci deve essere qualcuno: ho sentito un s. di voci. In linguistica, s. articolato o assol. suono, unità fonico-acustica del linguaggio orale (termine generico, ormai raro e sostituito dai termini specifici ...
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masch.
– Abbreviazione di maschile, usata, insieme a m., in dizionarî, grammatiche e altre opere linguistiche, con riferimento al genere come categoria grammaticale. ...
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Con riferimento alla nozione di discendenza generazionale che il termine ''famiglia'' implica, la locuzione f. l. fa riferimento a gruppi di lingue che risultino in qualche modo imparentate fra loro (v. lingue, XXI, p. 202).
L'immagine di un...
Per minoranze linguistiche si intendono gruppi di popolazione che parlano una lingua materna diversa da quella di una maggioranza: quest’ultima si identifica normalmente coi parlanti che hanno come lingua materna la lingua ufficiale dello Stato...