magnificat
‹man’n’ìfikat› s. m. – 1. Nome con cui è indicato, dalla parola iniziale (Magnificat anima mea Dominum «l’anima mia magnifica il Signore»), il cantico che la Vergine Maria recitò allorché [...] andò a visitare Elisabetta (Luca 1, 46-55), recitato o cantato nella liturgia cattolica nei vespri e in molte funzioni in onore della Madonna. 2. Nel linguaggio fam. indica l’azione del mangiare (per accostamento scherz. a magnare): quando arriva l’ ...
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versetto
versétto s. m. [dim. di verso3]. – 1. non com. Breve verso di una composizione poetica: i v. di una canzoncina; alcuni v. del Metastasio sono diventati proverbiali. 2. a. Ciascuno dei brevi [...] per comodità di citazione e di ricerca, i varî capitoli della Bibbia: per l’Antico Testamento la suddivisione è antica, Stefano (1555). Per altri sign. affini con cui la parola è adoperata nella liturgia cattolica, v. verso3 (n. 1 c), che è il ...
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mitra1
mitra1 (pop. mìtria; ant. mìtera) s. f. [dal lat. mitra, gr. μίτρα]. – 1. Fascia di stoffa, di cuoio o di metallo con cui gli antichi Greci, spec. i guerrieri, cingevano il ventre a scopo protettivo. [...] la tiara stessa. 2. a. Nella liturgia cristiana, copertura del capo che il papa, come il pastorale, insegna dei vescovi, la parola è spesso usata per indicare simbolicamente la mitra, che si dispone alla sommità delle canne di camino allo scopo di ...
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pallio
pàllio s. m. [dal lat. pallium, affine a palla2; nel sign. 4, forma italianizzata del lat. scient. pallium]. – 1. Indumento degli antichi Romani, consistente in un telo di forma rettangolare, [...] . di (sotto il p. dell’amicizia, della religione, dell’altruismo, ecc.). 3. Nella liturgia cattolica, fascia circolare di lana gli diede il p. patriarcale (Sarpi). La parola è talvolta usata per indicare simbolicamente la dignità vescovile ...
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oblazione
oblazióne s. f. [dal lat. tardo oblatio -onis, der. di oblatus, part. pass. di offerre «offrire»]. – 1. Offerta di denaro o d’altro, per opere di bene: fare un’o. al convento; è una pia istituzione [...] all’incanto. Come traduz. del lat. oblatio, l’atto dell’offrire o dell’offrirsi come oblato, nelle varie accezioni storiche e religiose di questa parola (v. oblato1). 2. Nella liturgia cattolica, indicava in passato l’offerta di doni fatta dai ...
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catecumeno
catecùmeno s. m. [dal lat. tardo catechumĕnus, gr. κατηχούμενος, part. passivo di κατηχέω «istruire a viva voce, catechizzare»]. – Chi riceve la prima istruzione cristiana, in preparazione [...] c. è stata per lungo tempo denominata la prima parte, didattica, della messa, fino al Credo, perché prima dell’offertorio i catecumeni venivano congedati e rimanevano in chiesa i soli fedeli. Nella liturgia cattolica, olio dei c., l’olio usato per l ...
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introibo
s. m., invar. – Nella locuz. ant. fare l’i., entrare in discorso. È propriam. la prima parola del versetto latino introibo ad altare Dei («salirò all’altare di Dio») del salmo 42 che, sino alla [...] riforma dellaliturgia, il sacerdote pronunciava ai piedi dell’altare all’inizio della messa. ...
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usanza
uṡanza s. f. [der. di usare]. – 1. Atto o complesso di atti che si usa compiere per tradizione in un determinato tempo, luogo o ambiente: u. primitive, barbariche; u. raffinate, signorili, contadine, [...] Rosso, messer Arrigo e messer Nepo e Pinuccio della Tosa, per grande u. e amicizia (Compagni). 4. Nella liturgia cattolica, si chiamava un tempo usanza o consuetudine il libro cerimoniale adottato; oggi la parola ha un senso più ristretto e indica un ...
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parasceve
parascève s. f. [dal lat. tardo parasceue, e questo dal gr. παρασκευή «preparazione»]. – Nel Nuovo Testamento (Matteo 27, 62; Marco 15, 42; Luca 23, 54; Giovanni 19, 31 e 42), con riferimento [...] del sabato. In altro passo del Vangelo di Giovanni (19, 14) la parola è riferita esplicitamente alla pasqua (erat autem parasceve paschae), e con questo sign. essa è passata alla liturgia (feria sexta in parasceve, il venerdì della settimana santa). ...
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sesta1
sèsta1 s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sesto]. – In relazione con il valore e sign. di numerale ordinale di sesto, è adoperato in espressioni ellittiche nelle quali è facilmente riconoscibile [...] nell’ora media (v. terza e nona1). Come ricordo dell’uso romano, o più credibilmente in rapporto con l’uso liturgico (e quindi con il suono delle campane per l’Angelus del mezzogiorno), la parola ha fatto comparsa sporadica, in tempi e luoghi diversi ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Nel culto, l'altare ha una posizione centrale, come mezzo per presentare le offerte alla divinità e, nella religione cristiana, come luogo destinato alla celebrazione della messa. Vero è che in una religione naturistica si può fare a meno dell'altare,...