liturgialiturgìa s. f. [dal gr λειτουργία, der. di λειτουργός, comp. di λήιτον «il luogo degli affari pubblici» (der. di λαός «popolo») e ἔργον «opera»]. – 1. Nell’antica Grecia, e soprattutto in Atene, [...] , la l. buddista, la l. musulmana, ecc.; con sign. più ristretto, gli atti di culto e le formule che riguardano una parte determinata delle cerimonie liturgiche: la l. della messa; la l. dei defunti. Nella chiesa cattolica, con la riforma della ...
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vetero-liturgia
s. f. (iron.) Ritualità sorpassata e stantia. ◆ È stata questa ricerca di nuova identità televisiva la nota positiva. Il... «Simona Las Vegas Show» è stato apprezzabile per modernità [...] lontana dalla vetero-liturgia. (Francesco Fredi, Giornale di Brescia, 7 marzo 2004, p. 42, Sanremo).
Composto dal confisso vetero- aggiunto al s. f. liturgia. ...
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liturgicolitùrgico agg. [dal gr. λειτουργικός] (pl. m. -ci). – Che appartiene o si riferisce alla liturgia (nel
sign. odierno della parola): cerimonie l., riti l.; atti l. (la messa, i sacramenti, l’ufficio [...] venerdì e sabato santo (e, nel rito ambrosiano, tutti i venerdì di quaresima) che sono aliturgici. Poiché la celebrazione liturgica non è uguale per tutti i giorni dell’anno, la sua diversità qualifica differentemente i giorni della settimana e dell ...
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messa1
méssa1 s. f. [lat. tardo, eccles., mĭssa (propr., part. pass. femm. di mittĕre «mandare, inviare»), tratto dalla formula di congedo ite, missa est (v.)]. – 1. a. Il più importante rito liturgico [...] con la campana (con costruzione intr.: è suonata ora la m.); pararsi a m., del sacerdote che indossa le vesti liturgiche prescritte per la celebrazione; dire o celebrare la m., riferito al sacerdote (con altro sign., dire messa, avere la potestà ...
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lode
lòde (ant. lòda) s. f. [lat. laus laudis]. – 1. a. Parola, frase, discorso (pronunciato o scritto) con cui si manifesta piena approvazione per l’operato, il comportamento di una persona, o se ne [...] l. mattutine, orazioni che costituiscono la seconda ora canonica del breviario, o liturgia delle ore, con struttura simile alle altre ore canoniche; nella liturgia antica chiudevano l’officiatura notturna, attualmente sono considerate, insieme con l ...
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ufficio
uffìcio (meno com. uffìzio; raro offìcio, offìzio; ant. ufìzio, ufìcio, ofìcio, ofìzio) s. m. [dal lat. officium «dovere, cortesia, servigio; carica, funzione» (comp. di opus -ĕris «lavoro, opera» [...] l’u.; i salmi dell’u.; u. delle ore, nuova denominazione del mattutino. La parola si conserva nella nuova denominazione data, nella liturgia delle ore, al mattutino. b. U. dei morti, la parte dell’ufficio che si recita il 2 novembre, o anche in altri ...
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gallicano
agg. [dal lat. Gallicanus, propr. «della Gallia», der. di Gallĭcus «gallico1»]. – Relativo alla Chiesa cattolica di Francia, soprattutto con riferimento alle sue affermazioni di indipendenza, [...] g.; le libertà g., le immunità e i privilegi invocati dalla Chiesa gallicana. Con senso più ampio, liturgia g. (o rito g.), speciale liturgia, diversa dalla romana, in uso nella Gallia, in parte della Spagna e della Britannia, prima dell’azione ...
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mozarabico
możaràbico agg. (pl. m. -ci). – Dei Mozàrabi: civiltà, cultura, letteratura m.; arte m., ricca di motivi della cultura islamica, soprattutto nella decorazione e nella miniatura; stile m., [...] , in genere, da chiese piccole poste in aperta campagna, con il caratteristico arco a ferro di cavallo); liturgia m., denominazione impropria della liturgia in uso in tutta la Spagna, prima della conquista araba, rimasta in vigore fin verso la fine ...
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bacio
1. MAPPA Il BACIO è l’azione che si compie applicando le labbra e premendole, per un tempo più o meno lungo, su una persona, animale o cosa; è segno di amore, affetto, devozione (dare un b.; un [...] è tipico di alcuni rituali religiosi; nella religione cattolica, per esempio, si bacia la croce durante la liturgia del Venerdì Santo. Nella liturgia cattolica, inoltre, si usa il bacio di pace, espressione di amore e fraternità, che il celebrante dà ...
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lectio
‹lèkzio› s. f., lat. [propr. «scelta», e quindi «lettura, lezione», der. di legĕre «cogliere, scegliere; leggere»] (pl. lectiones ‹lekzi̯ònes›). – Termine che, nel suo sign. fondamentale di «lettura», [...] che non l’inverso. 3. Lectio brevis locuz. usata con due diversi sign. («lettura, o rispettivam. lezione, breve»): a. Nella liturgia delle ore, breve lettura (detta anche capitolo) della Sacra Scrittura che si fa nelle ore canoniche tranne che nell ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Riti e preghiere in uso fino a Carlomagno nelle Gallie, e, più o meno, in tutto l’Occidente. Non se ne conosce la paternità, ma l’origine è certamente orientale, come mostrano parecchi elementi, specialmente della messa. In genere la liturgia...