proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] dell’ufficio, non rientra nelle parti ordinarie e comuni (costituenti il quadro uniforme della celebrazione) e che varia secondo il tempo liturgico e le festività; come s. m., con valore neutro, il p. di una messa, l’insieme degli elementi proprî; il ...
Leggi Tutto
pericope
perìcope (o perìcopa) s. f. [dal lat. tardo, eccles., pericŏpe, gr. περικοπή, der. di περικόπτω «tagliare intorno», comp. di περι- «peri-» e κόπτω «tagliare»]. – Breve passo estratto, quasi [...] dal testo per procedere all’esegesi (per es., la p. giovannea sull’incredulità di s. Tommaso, il passo del Vangelo di Giovanni su tale argomento), o anche per indicare i singoli brani evangelici da leggere nella liturgia delle Ore o della Messa. ...
Leggi Tutto
apolisi
apòliṡi s. f. [dal gr ἀπόλυσις «congedo», der. di ἀπολύω «rilasciare»]. – Nel rito bizantino, il licenziamento dei fedeli al termine della liturgia o di altri servizî divini. ...
Leggi Tutto
copto
còpto (o còfto) agg. e s. m. [dall’arabo Qubṭ o Qifṭ, Qufṭ, adattamenti della voce copta che è un’alteraz. del gr. Αἰγύπτιος «egizio»]. – Dei Copti, in origine denominazione etnica degli egiziani [...] del sec. 2°), fu sopraffatta dall’arabo a partire dal sec. 7° e, morta come lingua parlata, rimane soltanto nella liturgia della Chiesa copta. Scrittura c., nata fra il 1° e il 2° sec. come adattamento della scrittura greca, formatasi definitivamente ...
Leggi Tutto
liturgismo
s. m. [der. di liturgia, liturgico], non com. – Scrupolosa osservanza delle prescrizioni liturgiche; tendenza a dare eccessiva importanza al cerimoniale liturgico. ...
Leggi Tutto
catecumeno
catecùmeno s. m. [dal lat. tardo catechumĕnus, gr. κατηχούμενος, part. passivo di κατηχέω «istruire a viva voce, catechizzare»]. – Chi riceve la prima istruzione cristiana, in preparazione [...] , fino al Credo, perché prima dell’offertorio i catecumeni venivano congedati e rimanevano in chiesa i soli fedeli. Nella liturgia cattolica, olio dei c., l’olio usato per l’amministrazione del battesimo, e che viene consacrato dal vescovo (insieme ...
Leggi Tutto
miserere
miṡerère s. m. e v. intr. [voce lat., 2a pers. sing. dell’imperat. di misereri «avere pietà»; quindi: «abbi pietà, abbi misericordia»]. – 1. s. m., invar. a. Nome di uno, il più noto, dei sette [...] col sign. che ha in latino, la parola è usata anche in contesti italiani, per lo più come reminiscenza delle espressioni liturgiche: «Miserere di me» gridai a lui (Dante); Miserere del mio non degno affanno (Petrarca). Nel linguaggio com. oggi è solo ...
Leggi Tutto
coralmente2
coralménte2 avv. – In modo corale, a più voci: rispondere c., nella liturgia della messa; catastrofe rievocata c. attraverso testimonianze e diarî. Più spesso in senso fig., con azione concorde, [...] con unanime consenso: unirsi c. nella protesta; condannare c. il malcostume politico ...
Leggi Tutto
-urgia
-urgìa [dal gr. -ουργία, enucleato da termini come χειρουργία, λειτουργία, ecc., composti con ἔργον «opera, lavoro», la cui vocale iniziale si è contratta con -o-, vocale tematica del primo componente, [...] elemento di alcune parole composte, derivate dal greco o formate modernamente sul modello greco (chirurgia, ialurgia, liturgia, melurgia, chemiurgia, ecc.), nelle quali esprime genericamente il concetto dell’operare, del lavoro. Analoga formazione ...
Leggi Tutto
traslazione
traslazióne (ant. translazióne) s. f. [dal lat. translatio -onis, der. di translatus, part. pass. di transferre «trasferire»]. – L’azione e l’operazione di trasferire o di spostare da un [...] da una sede a un’altra (per es., quando una sede episcopale è trasferita da una ad altra città). d. In liturgia, t. di una solennità, il suo trasferimento dal suo giorno al primo giorno successivo che non coincida con uno dei giorni privilegiati ...
Leggi Tutto
Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Riti e preghiere in uso fino a Carlomagno nelle Gallie, e, più o meno, in tutto l’Occidente. Non se ne conosce la paternità, ma l’origine è certamente orientale, come mostrano parecchi elementi, specialmente della messa. In genere la liturgia...