sessagesima
sessagèṡima s. f. [uso sostantivato dell’agg. sessagesimo]. – Nella liturgia cattolica, la domenica (Dominica in sexagesima) prima di Pasqua che precedeva di due settimane la prima domenica [...] di quaresima; con l’abolizione (1969) del tempo di settuagesima (v.), tale denominazione non ha più valore: secondo il nuovo ordinamento dell’anno liturgico questa domenica fa parte delle domeniche per annum o domeniche comuni. ...
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mozarabo
możàrabo agg. e s. m. (f. -a) [dallo spagn. mozárabe, arabo musta‘rib «arabizzato»]. – Denominazione (usata spec. al plur.) dei cristiani di Spagna sotto il dominio musulmano, i quali assunsero [...] molti elementi della civiltà araba, in partic. nella lingua e nella liturgia. Come agg., lo stesso che mozarabico. ...
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sesta1
sèsta1 s. f. [femm. sostantivato dell’agg. sesto]. – In relazione con il valore e sign. di numerale ordinale di sesto, è adoperato in espressioni ellittiche nelle quali è facilmente riconoscibile [...] dodici ore in cui nell’antico uso romano era diviso il giorno, corrispondente all’incirca alle ore 12; uso conservato nella liturgia cattolica per indicare un’ora canonica che insieme con la terza e la nona faceva parte delle ore minori per la recita ...
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disco
s. m. [dal lat. discus, gr. δίσκος, affine all’aoristo δικεῖν «lanciare»] (pl. -chi). – 1. a. Attrezzo di forma lenticolare, un tempo di pietra o metallo, oggi sostituito generalmente da un corpo [...] , d. verde si continuano a usare per indicare obbligo di fermata o via libera (anche in senso fig.). 3. Nella liturgia orientale, piattino di metallo (oro, argento, ottone dorato), più profondo della patena del rito occidentale, che serve al medesimo ...
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sesto1
sèsto1 agg. num. ord. s. m. [lat. sĕxtus, der. di sex «sei»]. – 1. a. Che, in una sequenza o in una successione ordinata, occupa il posto corrispondente al numero sei, cioè viene dopo altri cinque [...] , per indicare l’ordine di successione: Giorgio VI d’Inghilterra; Pio VI. Con accezioni partic.: nell’antico uso romano, e nella liturgia, ora s., v. sesta1, n. 1; s. grado, in alpinismo, il grado più alto della scala Welzenbach delle difficoltà su ...
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piviale
(ant. pieviale) s. m. [lat. pluviale, propr. «mantello da pioggia», neutro sostantivato dell’agg. pluvialis: v. pluviale1]. – 1. Ampia veste liturgica di stoffa pregiata, di forma semicircolare, [...] sul petto da un fermaglio e lunga fino ai piedi, e ornata nella parte posteriore dal cosiddetto scudo; entrata nella liturgia tra il 7° e l’8° sec., è attualmente usata fuori della Messa, come nelle benedizioni, consacrazioni e processioni, nella ...
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benedire
v. tr. [lat. benedicĕre, comp. di bene e dicĕre, propr. «dir bene» e nel lat. eccles. (come traduz. del gr. εὐλογέω) «benedire»] (coniug. come dire; nell’imperf. indic. ha anche, come forma [...] . nel congedare, o per esprimere riconoscenza, per compiacersi di un evento lieto, per attenuare un rimprovero, e sim. 3. Nella liturgia, e riferito al sacerdote, impartire la benedizione a persone o cose con il segno di croce accompagnato o no da ...
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grado1
grado1 s. m. [lat. gradus -us «passo, scalino», dallo stesso tema di gradi «camminare, avanzare»]. – 1. a. ant. Gradino, scalino: Scala drizzò di cento gradi e cento (T. Tasso). Più raram., passo: [...] ha fatto il terzo g. per sapere dov’ero stata. b. Grado delle feste, in liturgia, la diversa solennità delle celebrazioni liturgiche di un determinato giorno liturgico. c. Grado di parentela, il legame più o meno stretto che unisce una persona con i ...
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mistero
mistèro (ant. o poet. mistèrio) s. m. [dal lat. mysterium, gr. μυστήριον, der. di μύστης (v. miste); nel medioevo mysterium ha assunto anche il sign. di «servizio, ufficio, cerimonia» per confusione [...] divino della Redenzione e che sono esemplarmente contenute nella Bibbia (ma anche nei riti della liturgia). 2. a. Da questi sign. derivano alcuni usi rimasti nella tradizione liturgica e nella pietà popolare: celebrare i santi m. (o i m. divini, i m ...
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ectenia
ectenìa s. f. [dal gr. ἐκτενία o ἐκτένεια, propr. «estensione», comp. di ἐκ «fuori» e tema di τείνω «tendere»]. – Nella liturgia di rito greco, e da qui diffusa anche in altri riti orientali [...] e occidentali, lunga preghiera recitata dal diacono, costituita di una serie di suppliche che cominciano con le parole «Ancora preghiamo per ...» (di qui il nome), e alle quali i fedeli rispondono «Kyrie ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Riti e preghiere in uso fino a Carlomagno nelle Gallie, e, più o meno, in tutto l’Occidente. Non se ne conosce la paternità, ma l’origine è certamente orientale, come mostrano parecchi elementi, specialmente della messa. In genere la liturgia...