canone
cànone s. m. [dal lat. canon -ŏnis, gr. κανών -όνος (der. di κάννα «canna»), termine che indicò originariamente la canna, e quindi il regolo usato da varî artigiani, da cui poi, sin dall’età omerica, [...] traslati]. – 1. Regola, norma, dedotta non di rado da esempî: c. grammaticali, c. letterarî; c. innodico, nella poesia liturgica, schema o modulo metrico cui deve attenersi il compositore della melodia; c. artistico, sistema di regole riguardanti le ...
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triduo
trìduo s. m. [dal lat. triduum «periodo di tre giorni» comp. di tri- «tre» e tema affine a dies «giorno»]. – Ciclo di preghiere o di riti concluso nello spazio di tre giorni; i tridui di preghiere [...] ricevere una grazia particolare: fare un t. alla Madonna; ordinare, celebrare un t.; t. di preghiere. In partic., nella liturgia cattolica, t. pasquale, celebrazione storico-rituale del mistero pasquale che ha inizio la sera del giovedì santo con la ...
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sinassario
sinassàrio s. m. [dal gr. συναξάριον, der. di σύναξις «riunione»: v. sinassi]. – Nella liturgia greca, libro contenente notizie e letture agiografiche in forma compendiaria, spec. per uso [...] liturgico, e anche l’indice delle letture, bibliche o desunte da altri testi, incluse nella liturgia (con esclusione delle epistole e dei vangeli). ...
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breviario
breviàrio s. m. [dal lat. breviarium, der. di brevis «breve1»]. – 1. Compendio, sommario; con questo sign., fu usato come titolo di opere, estratti, cataloghi, inventarî, spec. nell’antichità [...] e nel medioevo, e solo raram. in tempi moderni (per es., il Breviario di estetica di B. Croce). 2. Libro liturgico composto di salmi, inni, preghiere e letture, ordinati secondo le ore del giorno, a uso degli ecclesiastici: leggere, dire, recitare il ...
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mattutino
(ant. matutino) agg. e s. m. [dal lat. matutinus; cfr. mattino]. – 1. agg. a. Che è proprio della mattina o che avviene, si manifesta, ecc., durante le ore della mattina: la luce, la brezza [...] . In contrapp. alle ore pomeridiane: visita, saluto, seduta, riunione mattutina. b. non com. Mattiniero. 2. s. m. a. Nella liturgia romana, l’ufficio notturno e la prima delle ore canoniche, che nel suo schema fondamentale è costituito da salmi ...
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lavabo
s. m. [dal lat. lavabo, futuro del v. lavare «lavare» (v. oltre)] (pl. -i o invar.). – 1. a. Il momento della messa, all’offertorio, in cui il sacerdote, lavandosi le mani, recitava, secondo la [...] al lavabo. 2. estens. a. Piccolo acquaio nelle sagrestie, dove i sacerdoti si lavano le mani prima di indossare le vesti liturgiche per la messa. b. Vocabolo usato genericam. come sinon. di lavamano e di lavandino. c. non com. L’ambiente, soprattutto ...
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rito
s. m. [dal lat. ritus -us, affine al gr. ἀριϑμός «numero» e al sanscr. ṛtá- «misurato» e come s. neutro «ordine stabilito dagli dèi»]. – 1. a. Il complesso di norme, prestabilite e vincolanti la [...] di r. bizantino, di r. armeno, di r. siriaco, ecc.; in questi casi la parola assume il sign. più ampio di liturgia. b. Per estens., la cerimonia religiosa stessa, l’azione sacrale: celebrare il r. della santa messa; il r. nuziale; r. funebre ...
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tipico2
tìpico2 s. m. [dal gr. biz. τυπικόν, neutro sostantivato dell’agg. τυπικός: v. tipico1] (pl. -ci). – 1. Nella liturgia bizantina, insieme di norme e disposizioni che regolano, giorno per giorno, [...] dell’officiatura divina, sia per la recita del breviario sia per le funzioni all’altare; corrisponde a quello che nella liturgia latina è detto ordo, mentre l’espressione ital. ordinario della messa (v. ordinario, n. 2) ha un sign. più ristretto ...
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patròno s. m. [dal lat. patronus, der. di pater -tris «padre»]. – 1. Nell’antica Roma, colui che ha manomesso, cioè affrancato, uno schiavo, considerato nel suo rapporto con la persona manomessa, in quanto [...] mantiene verso questa particolari diritti e doveri. 2. (f. -a) Protettore, difensore e sim. Nella liturgia cattolica, il santo (o la santa) che una regione, diocesi, città, comunità religiosa o altro gruppo di fedeli – per antica tradizione o per ...
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alleluia
allelùia s. m. [dal lat. alleluia, gr. ἀλληλούια, traslitt. dell’ebr. hallĕlū Yāh, hallĕlū «lodate» e Yāh, forma breve del nome proprio della divinità Yahweh nel monoteismo ebraico], invar. [...] gioia in inni e orazioni della chiesa; è, in origine, formula liturgica ebraica che ricorre soprattutto in alcuni salmi detti appunto alleluiatici, passata poi nella liturgia cristiana come acclamazione di trionfo, grido di santo tripudio: è il canto ...
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Complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso. La formazione della l. è determinata da due motivi: la necessità di fissare in forme adatte la vita e la professione della religione, che per sé non hanno forma né regola per...
Riti e preghiere in uso fino a Carlomagno nelle Gallie, e, più o meno, in tutto l’Occidente. Non se ne conosce la paternità, ma l’origine è certamente orientale, come mostrano parecchi elementi, specialmente della messa. In genere la liturgia...