ossequio
ossèquio s. m. [dal lat. obsequium, der. di obsĕqui «secondare, obbedire, accondiscendere»]. – Sentimento di profondo rispetto e di riverenza verso persona di alto grado o di alti meriti: ho [...] !, tanti o.!, formula con cui si conclude bruscamente una disputa, s’interrompe un ragionamento, o ci si ritira da una discussione. Locuzioni: in (o per) ossequio a qualcuno, per tener fede al rispetto dovutogli: lo faccio solo in o. a tua madre; fig ...
Leggi Tutto
maestro1
maèstro1 (o maéstro) s. m. [lat. magĭster, der. di magis «più»]. – 1. (f. -a) a. In senso ampio, chi conosce pienamente una qualche disciplina così da possederla e da poterla insegnare agli [...] lavoranti non specializzati; in partic., nel linguaggio corrente di marina, l’operaio specializzato di un cantiere navale. In locuzioni fisse: m. muratore; m. di cazzuola, capomastro muratore; m. di pennello, imbianchino, verniciatore; m. di stalla ...
Leggi Tutto
fonte1
fónte1 s. f. (ant. e poet. masch.) [lat. fōns fōntis]. – 1. a. Vena d’acqua a getto continuo: f. perenne; una limpida f.; attingere acqua alla f.; s’è seccata la f.; la f. non butta più; le f. [...] si possono ottenere informazioni o notizie: apprendere, sapere, conoscere da buona f., da f. attendibile, da f. sicura. Locuzioni: andare alla f., ricorrere alla f., attingere una notizia da chi la può dare con certezza, avendone cognizione diretta ...
Leggi Tutto
prepositivo
prepoṡitivo agg. [dal lat. tardo praepositivus, der. di praeponĕre, part. pass. praeposĭtus (v. preposito)]. – Che viene preposto; in partic., in grammatica, detto di parti del discorso che [...] normalmente si prepongono ad altre: articolo p., che precede il nome; più com., di preposizione, locuzioni p., o con funzione p., quelle usate come preposizioni (per es.: «a causa di», «in relazione a», «per conto di», ecc.). ...
Leggi Tutto
avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo [...] «con animo forte»); alcuni poi si formano con altri suffissi (per es., penzoloni, ginocchioni, ecc.), o derivano da locuzioni avverbiali (per es., adagio, da ad e agio); altri infine hanno formazione autonoma (per es., bene, male, volentieri ...
Leggi Tutto
cero
céro (ant. cèreo e cèrio) s. m. [dal lat. cereus, agg. «di cera» e s. m. «candela, fiaccola di cera»]. – Grossa candela di cera, usata spec. in chiesa o nelle processioni religiose; c. votivo (anche [...] (detto anch’esso, per estens., cero), che viene benedetto nella veglia pasquale e rimane acceso fino alla messa solenne dell’Ascensione. Locuzioni: diritto come un c., di chi sta diritto con la persona; sta lì che pare un c., impalato come un c ...
Leggi Tutto
bicchiere
bicchière (ant. bicchièro) s. m. [der., prob. formato in Francia, del gr. βῖκος «recipiente di terracotta»]. – 1. Piccolo recipiente di varie forme e dimensioni, per lo più di vetro o di cristallo [...] più che tutti i più squisiti falerni (P.Verri); bere un b. insieme, andare a bere un b. (si sottintende di vino). Locuzioni: alzare (o levare) il b., bevendo alla salute di qualcuno; il b. della staffa, il brindisi finale, l’ultimo bicchiere, propr ...
Leggi Tutto
eleganza
s. f. [dal lat. elegantia]. – La qualità di ciò che è elegante: l’e. del vestito, della persona, del portamento; e. del dire, dello scrivere; e. di stile, d’immagini, di concetti; minuziosa, [...] eccessiva, studiata, ricercata e.; e. d’una dimostrazione, di una formula, di una soluzione (v. elegante). Con valore concr., al plur., locuzioni, modi eleganti: le e. stilistiche dei classici. ◆ Dim. e spreg. (non com.) eleganzùccia. ...
Leggi Tutto
bruciare
v. tr. e intr. [lat. *brusiare, di etimo incerto] (io brùcio, ecc.). – 1. tr. a. Consumare, distruggere con l’azione del fuoco: b. la legna; b. della carta; b. l’incenso; ho bruciato un pacco [...] con un estremo sforzo. Nella pallavolo e nel tennis, b. la palla, schiacciarla con forza tale da battere irrimediabilmente l’avversario. c. Locuzioni: b. o bruciarsi le cervella, uccidere o uccidersi con un colpo d’arma da fuoco nel capo; pop., b. il ...
Leggi Tutto
gemma
gèmma s. f. [lat. gĕmma «germoglio» e «pietra preziosa»]. – 1. a. In botanica, insieme costituito dall’apice vegetativo meristematico e dagli abbozzi fogliari da esso formati che, nella fase di [...] ellenistiche, attiche e rodie, costituiscono le g. della collezione (C. E. Gadda); le g. della lingua, dello stile, le locuzioni più belle ed eleganti, o, meno comunem., le poesie più belle di una letteratura. 3. G. luminosa, lampadina colorata usata ...
Leggi Tutto
Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in