cervice
s. f. [dal lat. cervix -icis]. – 1. letter. Parte posteriore del collo, sia dell’uomo sia degli animali; nuca, collottola: impedito dal sasso Che la c. mia superba doma (Dante); fig., poet.: [...] si vedono imposte su le c. dell’Alpi altre Alpi di neve (Foscolo). Locuzioni fig.: piegare la c., sottomettersi, rassegnarsi; uomo di dura c., ostinato, caparbio, che non si piega. 2. In anatomia, il collo dell’utero, meno com. il collo vescicale. ...
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papero
pàpero s. m. [voce onomatopeica]. – Oca giovane; può indicare il maschio soltanto, o genericam. il maschio e la femmina; talora indica addirittura l’oca adulta (spec. il maschio). Per il femm., [...] v. papera. Locuzioni e modi prov.: camminare a papero (o a papera), camminare con le punte dei piedi rivolte verso l’esterno e la pianta tutta appoggiata per terra, in un modo che ricorda l’andatura del papero; buon p. e cattiva oca, di chi ...
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vinto
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di vincere]. – Con funzione participiale, ha gli stessi sign. fondamentali del verbo, e cioè sconfitto, sopraffatto, costretto alla resa e sim., in senso proprio [...] l’uso, sempre con gli stessi sign., in funzione di agg., riferito a persone: infierire contro il nemico v.; spec. in locuzioni come dichiararsi v., riconoscersi v., darsi per v., arrendersi, e fig. cedere, non opporsi più; letter. o ant. con il sign ...
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presenza
preṡènza (ant. preṡènzia) s. f. [dal lat. praesentia, der. di praesens -entis «presente1»]. – 1. a. Il fatto di essere presente in un determinato luogo, o di intervenire, di assistere a qualche [...] presenza. Con riferimento a un attore, o in genere a persona di spettacolo, la sua capacità di imporsi sulla scena. 5. Locuzioni: a. Di presenza, non com., di persona, personalmente: ne ho sentito parlare, e vorrei conoscerlo di presenza. b. Alla p ...
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ire
v. intr. [lat. īre] (aus. essere). – Verbo difettivo, di uso region. solo nelle forme dell’infinito ire, del part. pass. ito (e quindi anche nei tempi composti), della 2a pers. plur. ite (indic. [...] è ita a male; non so com’è ita la faccenda (anche in forma impers.: è ita così, e ci vuol pazienza!; è ita bene, per fortuna!). Locuzioni fam.: è ito, è finito, se n’è andato, non c’è più: il sonno ormai è ito (o se n’è ito, è bell’e ito); anche ...
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lenzuolo
lenzuòlo (pop. lenzòlo) s. m. [lat. linteŏlum, dim. di linteum, neutro sostantivato dell’agg. linteus «di lino»] (pl. -i; in senso collettivo le lenzuola, il paio che si stende sul letto). – [...] cioè, propr., fra le lenzuola); l. funebre o mortuario, quello in cui si usava avvolgere la salma prima di collocarla nella bara. Locuzioni e proverbî: covare, e più com. consumare le l., stare molto a letto, poltrire nel letto; è meglio consumare le ...
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formalita
formalità s. f. [der. di formale1]. – 1. Forma prescritta, o ritenuta opportuna, nel compimento di determinate azioni, spec. nelle cerimonie, negli atti pubblici (dov’è spesso sinon. di procedura), [...] di rito); per ottenere il passaporto occorre sbrigare ancora alcune f.; con meditate f. e con lente torture lacerati (Beccaria). Locuzioni: per pura f., per semplice f., solo per f., di cose che si fanno o che si richiedono soltanto perché prescritte ...
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osso
òsso s. m. [lat. ŏs ŏssis] (pl. -i; in senso proprio e con valore collettivo, le òssa). – 1. a. Ciascuno degli elementi, duri, resistenti, di colore biancastro, formati di un particolare tessuto [...] o. dure, esser molto resistente alle contrarietà, ai colpi della sorte o degli avversarî, e sim. 2. Usi estens. e locuzioni fig.: a. Esser tutt’ossa, essere o ridursi pelle e ossa, per indicare magrezza eccessiva (con immagine poetica, in Dante: Ne ...
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mandare
v. tr. [lat. mandare «affidare», prob. da man(um) dare «dare la mano»]. – 1. ant. Ordinare, comandare, dare un incarico (cfr. mandante e mandato): incontanente mandò che i due giovani fossero [...] gliene manda una buona, non approva nessuna delle cose che fa o dice. 5. In varie locuz. (per lo più corrispondenti a locuzioni analoghe con il verbo andare), il sign. del verbo è determinato dal complemento che segue: m. all’aria, rendere vano, far ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in