bilancia
bilància s. f. [lat. tardo bilanx -ancis, comp. di bi- «due» e lanx «piatto»] (pl. -ce). – 1. a. Strumento per la misurazione del peso di un corpo (o, più esattamente, della sua massa), costituito, [...] : v. aerodinamico, n. 1; b. magnetica, magnetometro per misurare la componente verticale del campo magnetico terrestre. c. Locuzioni e modi fig.: pesare con la b. dell’orafo, pesare (e fig., esaminare, valutare) con scrupolosa esattezza; mettere ...
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budello
budèllo s. m. [lat. botĕllus, dim. di botŭlus «salsiccia»] (pl. -i, in senso fig.; in senso proprio le budèlla, meno com. le budèlle). – 1. Tratto del tubo intestinale; al plur., l’intestino [...] b. del maiale, del pollo; corde di budello, di minugia. Si dice per lo più degli animali; dell’uomo solo in locuzioni volg.: riempirsi le b., mangiare a crepapelle; cavare le b. di corpo a qualcuno, ammazzarlo ferendolo al ventre; sentirsi cascare le ...
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esempio
eṡèmpio (ant. eṡèmplo, exèmpio, essèmpio, essèmplo, essèmpro, assèmplo, assèmpro, e anche aṡèmplo, aṡèmpro) s. m. [dal lat. exemplum, der. di eximĕre «prendere fuori», part. pass. exemptus]. [...] passo d’autore citato per attestare l’uso di un vocabolo o locuzione: il dizionario del Tommaseo è ricco di esempî; l’e. più sono sviluppabili sul piano, basta portare come esempio la sfera). 3. Locuzioni: a. Per esempio (abbrev. p. e., p. es., per ...
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cristo
(o Cristo; sempre maiusc. nel sign. 1) s. m. [lat. Christus, gr. Χριστός, da χριστός «unto», a sua volta traduz. dell’ebr. māshīah cioè «unto (del Signore)»]. – 1. Designazione, nell’Antico Testamento, [...] , riposare in C., di persona defunta; letter., la sposa di C., la Chiesa; cavalieri di C., i crociati. 2. Locuzioni e modi com. (spesso poco riverenti; negli scritti, talora, anche con iniziale minuscola): soffrire, legare, tormentare come un C ...
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paturnie
patùrnie (o paturne) s. f. pl. [etimo incerto], region. – Stato d’animo malinconico; più com., cattivo umore, irritazione sorda e stizzosa, soprattutto in locuzioni e frasi come: avere le p.; [...] far venire, mettere addosso le p.; ogni tanto gli vengono, o gli prendono, le p.; ti son passate le p.?; non gli sono ancora svanite, o non ha ancora digerito, le paturnie ...
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guadagnare
v. tr. [dal germ. *waidanjan «pascolare; guadagnare»] (io guadagno, ... noi guadagniamo, voi guadagnate, e nel cong. guadagniamo, guadagniate). – 1. Ottenere come utilità e profitto di un [...] aperta e poi vedi che bel raffreddore ti guadagni; ecco quel che si guadagna a fare del bene agli ingrati. 4. Locuzioni fig.: g. una persona, farsela amica, trarla al proprio partito; g. l’animo, l’affetto, la simpatia di qualcuno, riuscire a ...
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fortuna
s. f. [lat. fortūna, der. di fors fortis «caso, sorte»]. – 1. Propriam., nome di un’antica divinità romana, personificazione della forza che guida e avvicenda i destini degli uomini, ai quali [...] donna bendata, con un piede su una ruota, simbolo della sua instabilità; e di questa personificazione rimane traccia in molte locuzioni del linguaggio comune: la f. è cieca; la ruota della f.; prendersela con la f.; essere perseguitato dalla f.; la ...
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bufalo
bùfalo (ant. bùffalo; ant. e region. bùfolo) s. m. (f. -a) [lat. tardo bufălus, class. bubălus, dal gr. βούβαλος]. – 1. a. Nome attribuito a diverse specie di mammiferi ruminanti bovini del genere [...] da latte. b. B. americano, nome dato impropriam. al bisonte. c. B. pigmeo, altro nome dell’anoa. 2. a. Locuzioni: mangiare come un b., moltissimo; fatiche da bufali, pesantissime; scherz., soffiare come un b., di persona grassa che ansima fortemente ...
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babbo
s. m. [lat. *babbus, voce onomatopeica del linguaggio infantile]. – Padre, papà: ho conosciuto il tuo b.; corse ad abbracciare il b.; ascoltami, babbo. È voce fam. e affettuosa, spec. comune in [...] che chiami mamma o b. (Dante). Diversamente da padre, l’articolo si può omettere solo quando manchi il possessivo: b. non vuole. Locuzioni: cose che non hanno né b. né mamma, stranissime, prive di fondamento; a b. morto (meno com. in grafia unita a ...
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maccherone
maccheróne s. m. [forse dal gr. μάκαρ «beato», epiteto che si dà ai morti: in origine si sarebbe indicato con questo nome un cibo che si consumava nei banchetti funebri]. – 1. Usato per lo [...] lunga a sezione rotonda e spesso bucata, di grosso diametro (tra i bucatini e le zite): pasticcio, frittata di maccheroni. Locuzioni: cascare, piovere, essere come il cacio sui m., di cosa che accade proprio al momento buono; non com., innocente ...
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Nella terminologia grammaticale tradizionale locuzione è il nome generico che designa qualunque unità linguistica formata da più parole grafiche: per es., forze dell’ordine, prestare servizio, bello e buono, di male in peggio, fin tanto che,...
LOCUZIONI
Le locuzioni sono gruppi di parole che, in relazione grammaticale tra loro, esprimono un determinato concetto e formano un’unità lessicale. A seconda della funzione che svolgono, si distinguono in