predicabile
predicàbile agg. [nel sign. 1 a, der. di predicare; nel sign. 1 b, dal lat. praedicabĭlis, der. di praedicare nel senso di «celebrare, lodare»; il sign. 2 è dal lat. mediev. praedicabilia, [...] tratto da praedicare nell’accezione assunta da questo verbo nella logicaformale (v. predicare, n. 4) per tradurre il gr. κατηγορούμενα di Aristotele]. – 1. ant. a. Che può costituire argomento di predica religiosa: [san Bernardino] compose dua ...
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tautologia
tautologìa s. f. [dal gr. ταὐτολογία, comp. di ταὐτο- «tauto-» e -λογία «-logia»]. – 1. a. Nella logicaformale classica, termine usato per qualificare negativamente ogni proposizione la quale, [...] è il toponimo Mongibello, formato con mon(te) e l’arabo ǧebel, che anch’esso significa «monte». b. Nella logica matematica, e più precisamente nel calcolo delle proposizioni, ogni formula che risulti sempre vera, qualunque siano i valori di verità ...
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sussunzione
sussunzióne s. f. [der. di sussumere, modellato su assunzione]. – 1. Nella logicaformale, l’atto e il procedimento del sussumere, cioè del ricondurre un concetto nell’ambito di quello nella [...] , subordina ogni forma di produzione materiale, dapprima modificando unicamente le condizioni sociali del suo svolgimento (s. formale), cioè essenzialmente la durata del lavoro, quindi trasformando le sue stesse condizioni materiali (s. reale), ossia ...
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positivo
poṡitivo agg. [dal lat. tardo positivus, propr. «che viene posto» (usato soprattutto nel sign. grammaticale), der. di ponĕre «porre», part. pass. posĭtus]. – 1. In generale, che è posto come [...] talvolta come equivalente di affermativo: giudizio p., quello che pone, o afferma una qualità, un modo di essere. In logicaformale, formula p., una formula in cui non compaiono né negazioni né implicazioni. d. In relazione con i valori traslati di ...
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sottrazione
sottrazióne s. f. [dal lat. tardo subtractio -onis, der. di subtrahĕre «sottrarre»]. – 1. L’atto del sottrarre, del portare via: s. di denari, di documenti; s. con furto, con raggiro, con [...] operazione che dà come risultato l’insieme (differenza) formato dagli elementi di A non appartenenti a B. 3. Nella logicaformale, s. logica, quell’argomentazione nella quale, stabiliti i caratteri di una certa classe, o in genere di un dato concetto ...
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complèsso1 agg. [dal lat. complexus, part. pass. di complecti «stringere, comprendere, abbracciare»]. – 1. a. Che risulta dall’unione di più parti o elementi (contr. di semplice): una questione c., un [...] c.; o eccessivamente elaborato, e quindi involuto, non facile, di comprensione non immediata: un periodare complesso. b. Nella logicaformale, termine c., un termine che designa due o più idee. c. In grammatica, proposizioni c., quelle che, oltre ...
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formalizzare
formaliżżare v. tr. [der. di formale1]. – Rendere formale, soprattutto in alcune accezioni specifiche: f. un’istruttoria, nel linguaggio forense, far passare l’istruttoria da sommaria a [...] , cioè in codici analizzabili automaticamente, dati che per sé stessi non sono formali. ◆ Part. pass. formaliżżato, anche come agg.: in logica, linguaggio formalizzato, linguaggio in cui tutti i termini sono definiti esplicitamente e usati in modo ...
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assioma
assiòma s. m. [dal lat. tardo axioma -ătis, gr. ἀξίωμα -ατος der. di ἄξιος «degno»] (pl. -i). – Nel linguaggio com., verità o principio che si ammette senza discussione, evidente di per sé. In [...] la base per l’ulteriore ricerca; in partic., nella logica kantiana, assiomi dell’intuizione, alcuni giudizî a priori, si distingue, spec. in logica matematica, quando con assiomi si vuole indicare un sistema formale di proprietà che costituiscono una ...
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termine
tèrmine s. m. [dal lat. termĭnus «limite, confine»]. – 1. a. Sinon. letter. o raro di confine, come limite di paesi e regioni, poderi e altri spazî territoriali. È usato per lo più al plur.: [...] i quali si istituisce il raffronto; termini di una proposizione, il soggetto e il predicato. In logica matematica, t. di un linguaggio formale, una variabile, una costante o, più in generale, ogni espressione che denota un elemento della struttura ...
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linguaggio
linguàggio s. m. [der. di lingua]. – 1. Nell’uso ant. o letter., e talora anche nell’uso com. odierno, lo stesso che lingua, come strumento di comunicazione usato dai membri di una stessa [...] o per esplicitare e rendere suscettibili di analisi le connessioni formali di un sistema logico (è il caso dei l. formalizzati della matematica e della logica), per comunicare informazioni, dare istruzioni, richiedere l’esecuzione di determinate ...
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tautologia Nella logica formale classica, proposizione che, proponendosi di definire qualcosa, non fa sostanzialmente che ripetere nel predicato ciò che già è detto nel soggetto.
In logica matematica si chiama t. (o verità logica) ogni espressione...