sincategorema
sincategorèma s. m. [comp. di sin- e categorema] (pl. -i). – Nella logicaformale (in contrapp. a categorema), termine di un enunciato che di per sé non ha un significato compiuto, come, [...] per es., la copula, i connettivi logici, i quantificatori (v. sincategorematico). ...
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equivoco
equìvoco agg. e s. m. [dal lat. aequivŏcus, agg., comp. di aequus «uguale» e tema di vocare «chiamare»] (pl. m. -ci). – 1. agg. a. Di voce, locuzione, discorso, ecc., che si prestano a essere [...] non ammettono dubbî; anche di parole volutamente ambigue: parlare in modo e., dare una risposta equivoca. b. Nella logicaformale, in contrapposizione a «univoco», si dice equivoco il termine che viene usato in riferimento a più cose, con significato ...
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sincategorematico
sincategoremàtico agg. [der. di sincategorema] (pl. m. -ci). – 1. Nella logicaformale, di termine (pronome, avverbio, preposizione, congiunzione) che di per sé, cioè preso isolatamente, [...] non ha un significato suo proprio ma lo acquista solo in unione con altri termini, detti categorematici (cioè tali che di per sé significano qualcosa), e agisce sul significato di questi ultimi dando luogo ...
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abduzione
abduzióne s. f. [dal lat. tardo abductio -onis, der. di abducĕre «allontanare»; nel sign. 2, calco mediev. del gr. ἀπαγωγ ή (v. apagoge)]. – 1. In fisiologia, movimento di allontanamento di [...] un arto o di una parte mobile del corpo da un piano o asse o punto di riferimento. 2. Nella logicaformale, sillogismo in cui la premessa maggiore è certa, mentre la premessa minore è probabile, per cui anche la conclusione è solo probabile. ...
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congiuntivo
agg. e s. m. [dal lat. tardo coniunctivus, der. di coniungĕre «congiungere»]. – In genere, che congiunge, che serve a congiungere. In partic.: 1. In grammatica: a. Pronome c., sinon. raro [...] visti?) o di un desiderio (potessi almeno rivederlo!; fossi stato più cauto!). 2. agg. In filosofia, giudizio c., termine della logicaformale con cui si designano i giudizî composti nel predicato, che hanno cioè più predicati (« A è B, C, D, ecc ...
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singolare
(ant. singulare) agg. e s. m. [dal lat. singularis «proprio di uno solo», der. di singŭlus «singolo»]. – 1. agg. a. ant. Che concerne una singola persona o cosa, che è proprio di un individuo [...] è caratterizzata da morfemi particolari, ma solo dall’assenza dei morfemi di plurale (o duale, triale, ecc.). f. Nella logicaformale, proposizioni s., quelle che hanno per soggetto un essere determinato o individuo (per es., «quest’albero è pieno di ...
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ab uno disce omnes
(lat. «da uno conoscili tutti»). – Frase di Virgilio (in Aen. II, 65-66), che dallo spergiuro di Sinone trae motivo di riprovazione per tutti i Greci: è ormai proverbiale e usata perciò [...] anche in altri contesti. Nella logicaformale, si denomina così il sofisma consistente nel dedurre, da alcuni particolari forniti dall’esperienza, proposizioni universali (per es.: «alcuni uomini sono cattivi, dunque gli uomini sono cattivi»). ...
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formalizzazione
formaliżżazióne s. f. [der. di formalizzare]. – L’atto, l’operazione, il procedimento di formalizzare, nelle varie accezioni: f. di un’istruttoria, in procedura penale; f. del linguaggio, [...] dei dati di un messaggio, in logica e nell’informatica; f. di una teoria, in matematica, l’operazione di formalizzare la teoria, e anche il sistema formale ottenuto formalizzando la teoria. ...
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principio
princìpio s. m. [dal lat. principium, der. di princeps -cĭpis nel sign. di «primo»: v. principe]. – 1. a. L’atto e il fatto di cominciare, inizio: il p. di una azione, di un’impresa; il p. [...] di tutte le cose: p. vitale, p. materiale, p. formale; secondo Eraclito il fuoco è il p. animatore dell’universo; per indicare enunciati molto generali (ma diversi da un punto di vista logico, perché si può trattare di assiomi, di teoremi, ecc.). Per ...
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subordinazione
subordinazióne s. f. [dal lat. mediev. subordinatio -onis]. – 1. a. La condizione oggettiva di chi dipende da altre persone gerarchicamente superiori per grado e per autorità; in senso [...] che richiedono il congiuntivo). La subordinazione, in quanto procedimento grammaticale, ha un valore puramente formale, potendo lo stesso rapporto logico essere espresso mediante la coordinazione, che è il processo grammaticale opposto: per es., un ...
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tautologia Nella logica formale classica, proposizione che, proponendosi di definire qualcosa, non fa sostanzialmente che ripetere nel predicato ciò che già è detto nel soggetto.
In logica matematica si chiama t. (o verità logica) ogni espressione...