logica /'lɔdʒika/ s. f. [dal lat. logĭca, gr. logikḗ (sottint. tékhnē "(arte) del discorrere")]. - 1. (filos.) [studio delle condizioni di validità di un ragionamento e sim.: l. formale, matematica] ≈ [...] elaborare un pensiero, un discorso, ecc., in modo che le idee siano connesse tra loro secondo un procedimento logico: condurre una dimostrazione con una l. perfetta; seguire una l. strana] ≈ ‖ argomentazione, linea, ragionamento. b. [giustezza di un ...
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Fabio Rossi
filosofia. Finestra di approfondimento
Aree - Epistemologia o filosofia della scienza; ermeneutica; estetica; filosofia (del diritto, della logica, della matematica, della natura, della politica, [...] , della storia, del linguaggio, morale o pratica, teoretica); gnoseologia o teoria della conoscenza; logica (formale); metafisica; metodologia; ontologia.
Correnti e tendenze principali - Accademia; agnosticismo; agostinismo; animismo; aristotelismo ...
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sbaglio /'zbaʎo/ s. m. [der. di sbagliare]. - 1. a. [lo sbagliare nel valutare o nel giudicare: commettere uno s.] ≈ errore, (lett.) fallo. ↓ imprecisione, inesattezza. b. [lo sbagliare nel parlare o nello [...] richiamano i concetti di «giusto» o «ingiusto» nelle sfere logica e morale, applicandosi quindi sia al giudizio su vero/falso e o non veri. Tra questi, errore è avvertito come più formale e compare in alcune espressioni più o meno tecniche (nelle ...
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Fabio Rossi
sbaglio. Finestra di approfondimento
Giusto e sbagliato - S. e i termini ad esso connessi (sbagliare,sbagliato) richiamano i concetti di «giusto» o «ingiusto» nelle sfere logica e morale, [...] per indicare un’informazione, un dato, e sim., non esatti o non veri. Tra questi, errore è avvertito come più formale e compare in alcune espressioni più o meno tecniche (nelle quali s. sarebbe impossibile: errore può sempre sostituire s. ma non ...
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Fabio Rossi
capire. Finestra di approfondimento
Cogliere indizi o impressioni - Il sign. di «percepire con l’intelletto» è espresso da molti verbi, dei quali c. è il più generico e frequente, spesso sentito [...] ec. se non menoma (G. Leopardi). La deduzione logica è ancora più evidente con constatare: io soffro orrendamente quando un’azione e sim.». Tra questi, il sinon. più usato (e più formale) è comprendere: or la ragion comprendo / del tuo zelo per lui (P ...
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capire [lat. capĕre, con mutamento di coniug.] (io capisco, tu capisci, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere, ma i tempi comp. sono rari), non com. [poter entrare in un luogo, esservi contenuto, spec. fig.] [...] generico e frequente, spesso sentito come colloquiale. Di registro più formale sono comprendere e ancor di più intendere: niuna meglio di se non menoma (G. Leopardi). La deduzione logica è ancora più evidente con constatare: io soffro orrendamente ...
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pensare [dal lat. pensare, intens. di pendĕre "pensare"] (io pènso, ecc.). - ■ v. intr. (aus. avere) 1. [assol., esercitare l'attività del pensiero: agire senza p.] ≈ meditare, ponderare, ragionare, riflettere. [...] riflessioni», con i sinon. ragionare e riflettere e i più formali e intens. meditare e ponderare: è necessario ragionare bene, formulare concetti, ma sottolinea l’aspetto della connessione logica tra i pensieri e la contrapposizione con l’istinto ...
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Fabio Rossi
pensare. Finestra di approfondimento
Modi di pensare - Vi sono vari modi di esercitare l’attività del pensiero. P. è il verbo più generico e ha una molteplicità di sign., il più com. dei quali [...] riflessioni», con i sinon. ragionare e riflettere e i più formali e intens. meditare e ponderare: è necessario ragionare bene, formulare concetti, ma sottolinea l’aspetto della connessione logica tra i pensieri e la contrapposizione con l’istinto ...
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fine² s. f. (raro o ant. m.) [lat. fīnis "limite; cessazione"]. - [ultima parte di una cosa, momento in cui questa cessa: una cosa che non ha f.; condurre a f. un'impresa] ≈ conclusione, termine. ↔ inizio, [...] conclusione viene spesso usato con un’accezione più specifica: è la logica fine di qualcosa, o quantomeno la fine così come la si della ricchezza mobile (I. Svevo). Contr. di f. più formali, usati al plur., sono albori, origini, primordi: ma spesso ...
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Fabio Rossi
fine. Finestra di approfondimento
Problemi di genere - Il sign. principale di f., parola dall’area semantica molto estesa, è quello temporale di «stadio terminale di un evento o momento preciso [...] conclusione viene spesso usato con un’accezione più specifica: è la logica fine di qualcosa, o quantomeno la fine così come la si della ricchezza mobile (I. Svevo). Contr. di f. più formali, usati al plur., sono albori, origini, primordi: ma spesso ...
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tautologia Nella logica formale classica, proposizione che, proponendosi di definire qualcosa, non fa sostanzialmente che ripetere nel predicato ciò che già è detto nel soggetto.
In logica matematica si chiama t. (o verità logica) ogni espressione...