strutturare
v. tr. [der. di struttura]. – Dare una struttura; organizzare e realizzare secondo una determinata struttura, in base a un modello organico e globale: s. i rapporti sociali, o l’economia, [...] , dati strutturati, quelli organizzati in modo che la struttura dei file e dei record rispecchi la struttura logica dei dati stessi; programmazione strutturata, linguaggio strutturato, quelli la cui sintassi è organizzata in modo da elaborare ...
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esponibile
esponìbile agg. [der. di esporre]. – Che si può esporre, cioè manifestare, dichiarare: un concetto e. in poche parole; più raram. con gli altri sign. di esporre. Nella logica formale, detto [...] di proposizione apparentemente semplice per la sua forma, ma che in realtà è composta e si può chiarire attraverso l’analisi (per es. la proposizione esclusiva, comparativa, ecc.) ...
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a contrario
‹a kontràrio› locuz. lat. («[movendo] dal contrario»). – Nella logica, ragionamento a c., argomentazione dialettica di tipo analogico che consiste nel ricavare da ipotesi contrarie conseguenze [...] contrarie. Si contrappone al ragionamento a pari ...
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di1
di1 prep. [lat. de]. – Si accoppia con l’articolo, formando le preposizioni articolate del, dello, della, dei, degli, delle, che sono talora adoperate come articoli partitivi (per l’uso di questi, [...] fare strage di noi; disse che avrebbe fatto di me un grande pianista: esempio, quest’ultimo, in cui di me compie la funzione logica di un compl. oggetto e grande pianista quella di un predicativo dell’oggetto, così come in altri casi in cui il verbo ...
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polisillogismo
s. m. [comp. di poli- e sillogismo]. – In logica, sequenza costituita da due o più sillogismi, nella quale la conclusione di ciascun sillogismo (prosillogismo), salvo l’ultimo, funge da [...] premessa maggiore del sillogismo seguente (episillogismo) ...
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modo
mòdo s. m. [lat. mŏdus «misura», e quindi anche «norma, regola, modo»]. – 1. La forma particolare di essere, di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e sim. In questo sign. generico (e [...] sostanza e in entrambi i suoi due (ma non esclusivi) attributi dell’estensione e del pensiero. Modi del sillogismo, nella logica aristotelica, e poi nella tradizione latina e medievale, i varî tipi sillogistici che, in seno a una data «figura», si ...
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probabile
probàbile agg. [dal lat. probabĭlis, der. di probare «approvare»]. – 1. Propriam., che si può approvare. In partic.: a. Di fatto o avvenimento che, in base a serî motivi (i quali però non costituiscono [...] che più, o meno, di ogni altra, sembra possa coincidere col vero e quindi meritare assenso. c. Nella logica formale, argomentazione p. o dialettica, quella in cui si traggono conclusioni partendo da premesse soltanto probabili (in contrapp. all ...
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sbarellare
v. intr. [der. di barellare, col pref. s- (nel sign. 6)] (io sbarèllo, ecc.), region. – 1. Barcollare, vacillare: l’ubriaco avanzava sbarellando. 2. In senso fig., sragionare, non connettere, [...] comportarsi o parlare in modo privo di logica e di coerenza: oggi sono così stanco che mi accorgo di sbarellare; aveva bevuto un po’ troppo e sbarellava. ...
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ovvio
òvvio agg. [dal lat. obvius, propr. «che va incontro», comp. di ob- e via «via2»], letter. – Che si presenta spontaneamente e facilmente al pensiero o all’immaginazione, come cosa naturale, ordinaria, [...] o.; è un fatto o.; stai dicendo una cosa ovvia. Frequente con valore neutro in funzione di predicato, è ovvio, è cosa logica, naturale, indiscutibile: è o. che io non potevo saperlo; devi andarci tu: questo è ovvio. ◆ Avv. ovviaménte, naturalmente ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio e della conoscenza» nell’ambiente protostoico,...
logica
Il termine designa l'insieme delle dottrine che presiedono al corretto uso dell'argomentazione e del linguaggio al fine di stabilire la verità o la falsità di un enunciato. Il termine l. non occorre nelle opere dantesche, ma occorre...