a fortiori
‹a forzi̯òri› locuz. avv., lat. mediev. (sottint. ratione: «a più forte ragione»). – Tanto più, a maggior ragione. Nella logica, è detto argomento a f. quello che mira a provare che la tesi [...] in questione ha delle ragioni ancor più forti, per essere ammessa come valida, di un’altra che è stata già ammessa come valida (es.: «Se io devo amare i miei nemici, a fortiori devo amare i miei amici») ...
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supercalcolatore
supercalcolatóre s. m. [comp. di super- e calcolatore]. – In informatica, termine entrato nell’uso sul finire degli anni Sessanta per indicare i calcolatori più potenti e più sofisticati, [...] caratterizzati, rispetto ai calcolatori ordinarî, da una maggiore velocità di operazioni e da una logica più complessa; attualmente, il termine indica specificatamente i calcolatori paralleli, che raggiungono le volute alte velocità facendo lavorare ...
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postulato1
postulato1 s. m. [dal lat. postulatum «ciò che è richiesto; richiesta», der. di postulare «postulare»]. – Proposizione che, senza essere evidente né dimostrata, si assume – o si richiede all’interlocutore [...] dimostrazione o di una teoria (in generale, di un sistema deduttivo): accogliere, accettare, ammettere, respingere un postulato. Nella logica tradizionale il termine ha sign. diverso da assioma, che indica una proposizione evidente di per sé; nelle ...
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circolare1
circolare1 agg. e s. f. [dal lat. tardo circularis, der. di circŭlus «cerchio»]. – 1. agg. a. Avente forma o proprietà affini a quelle del cerchio o della circonferenza; rappresentabile per [...] trigonometrico. 2. agg. a. estens. Di movimento con cui si torna al punto di partenza: viaggio circolare. b. fig. In logica, ragionamento c., lo stesso (ma meno com.) che circolo vizioso. 3. agg. Che ha, o che consente, larga libertà di circolazione ...
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deduttivo
agg. [dal lat. tardo deductivus, der. di deducĕre «dedurre»]. – Che riguarda la deduzione (come procedimento logico): metodo d., quello che procede per deduzione, usando cioè soltanto il ragionamento [...] di inferenza), include in sé soltanto le proposizioni (teoremi) dedotte da quelle premesse. ◆ Avv. deduttivaménte, secondo il metodo deduttivo, per logica deduzione: argomentare, dimostrare deduttivamente; giungere deduttivamente a una conclusione. ...
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deduzione
deduzióne s. f. [dal lat. deductio -onis, der. di deducĕre «dedurre»]. – 1. Termine tecnico usato dai Romani per indicare la fondazione di una colonia. 2. L’atto o il processo tramite il quale [...] nel quale, date certe premesse e certe regole che ne garantiscono la correttezza, una conclusione consegue come logicamente necessaria: in questo senso sono forme di deduzione il sillogismo e la dimostrazione matematica; generalm. usato in contrapp ...
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sostanza
(ant. sustanza e sustànzia) s. f. [dal lat. substantia «essenza, realtà; mezzi di sussistenza», der. di substare «stare sotto», sul modello del gr. ὑπόστασις]. – 1. a. Termine che, fin dalle [...] come s. prima, in quanto costituisce il sostrato di ogni accidente; la sostanza così concepita è, dal punto di vista logico, la categoria prima (ὑποκείμενον), in quanto assume esclusivamente la funzione di soggetto (v. soggetto2, n. 4 b) cui le altre ...
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circolo
cìrcolo (letter. ant. cìrculo) s. m. [dal lat. circŭlus, dim. di circus «circonferenza»]. – 1. In geometria, e nell’uso corrente, sinon. meno com. di circonferenza (e quindi anche di cerchio, [...] , e le cui proiezioni sulla sfera celeste costituiscono i due c. polari celesti, boreale e australe. 3. fig. a. In logica matematica, c. vizioso, definizione in cui un oggetto è definito (o dimostrazione in cui un enunciato è dimostrato) per mezzo di ...
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analisi
anàliṡi s. f. [dal gr. ἀνάλυσις, der. di ἀναλύω «scomporre, risolvere nei suoi elementi»]. – 1. Scomposizione di un tutto, concreto o astratto, nelle parti che lo costituiscono, soprattutto a [...] parte del discorso cui ciascuna appartiene, ed eventualmente delle forme da esse assunte per effetto della flessione; a. logica, scomposizione del periodo nelle proposizioni che lo compongono, o di una proposizione nei suoi elementi, per riconoscere ...
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triadico
trïàdico agg. [dal gr. τριαδικός] (pl. m. -ci). – 1. Che ha carattere di triade o forma una triade; costituito di tre elementi: si attribuisce a Stesicoro l’invenzione della disposizione t. [...] ., il numero illimitato periodico 0,777... (=7/9) che, moltiplicato per 32 (= 9), dà il numero intero 7. b. Nella logica matematica (non com.), predicato t., predicato che lega tra loro tre individui: per es., sono triadici i predicati: «... è figlio ...
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Filosofia
Disciplina che studia le condizioni di validità delle argomentazioni deduttive.
La l. antica
I vocaboli ἡ λογική (τέχνη), τὰ λογικά si stabilizzarono nel significato di «teoria del giudizio e della conoscenza» nell’ambiente protostoico,...
logica
Il termine designa l'insieme delle dottrine che presiedono al corretto uso dell'argomentazione e del linguaggio al fine di stabilire la verità o la falsità di un enunciato. Il termine l. non occorre nelle opere dantesche, ma occorre...