visitare
viṡitare v. tr. [dal lat. visitare, frequent. di visĕre «visitare, andare a vedere», che è der. di videre «vedere», part. pass. visus] (io vìṡito, ecc.). – 1. a. Andare a trovare a casa, o in [...] Lucia!» (Manzoni). 2. a. Recarsi in un luogo o in una località, in un edificio o in un ambiente, a scopo culturale o di studio, per turismo, per controllare e ispezionare, o come pratica diculto e di devozione: v. un paese straniero, una zona, una ...
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gastrogaudente
s. m. e f. (scherz.) Chi ama godere della buona tavola. ◆ Domanda: che cos’è una fiorentina senz’osso? Risposta: un falso storico. Gli amanti della carne, della buona carne, sono arrabbiati. [...] ’osso (alla fiorentina) ha cancellato pudori, azzerato sensi di colpa, fatto riemergere l’orgoglio dei veri gastrogaudenti. ( […] di un’originale combinazione tra osteria verace e ristorante di livello sul lago d’Iseo, luogodiculto dei ...
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sacello
sacèllo s. m. [dal lat. sacellum, dim. di sacrum «recinto sacro» (neutro sostantivato dell’agg. sacer «sacro»)], letter. – 1. Nell’antica Roma, piccolo recinto rotondo o quadrangolare a cielo [...] aperto, con un altare consacrato a una divinità. Per estens., denominazione di altre forme diluogodiculto (per es., edicole, nicchie, vani rocciosi). 2. Nell’architettura sacra cristiana, chiesetta isolata, edificata per lo più a ringraziamento e ...
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oratorio2
oratòrio2 s. m. [dal lat. tardo (eccles.) oratorium, der. di orare «pregare»]. – 1. Luogo sacro destinato al culto, talvolta riservato solo a determinate persone della famiglia o della comunità [...] a monasteri o a chiese, o anche annessa a edifici non diculto (collegi, palazzi gentilizî); a partire dal periodo della controriforma, in seguito al proliferare di confraternite e compagnie religiose, l’oratorio ebbe grande sviluppo e fu costruito ...
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moschea
moschèa s. f. [dal fr. mosquée, inteso come «profumata», alteraz., secondo mosc «muschio», dello spagn. mezquita (v. meschita)]. – Edificio del culto musulmano che, secondo la tradizione, deriverebbe [...] , religiose e sim.: in origine usato anche a scopi profani, come luogodi riunione di fedeli, sede della maggiore autorità politica e militare, luogodi ricovero e alloggio, è attualmente riservato alla preghiera e all’insegnamento religioso ...
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ostalgico
agg. Che soffre di ostalgia. ◆ Alcuni ricercatori sono sicuri che la rete satellitare Nato avesse individuato il sito, ma l’avesse ritenuto una base missilistica. O forse gli Usa sapevano di [...] più. Da anni, da quando nel ’93 era stata rilevata la sua esistenza, il bunker era diventato un luogo underground diculto. Attirava appassionati, avventurieri, ladri. Non i turisti «ostalgici» che ci fanno ritorno in questi giorni. (Mara Gergolet, ...
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tricoro
trìcoro agg. [dal gr. τρίχωρος (lat. tardo trichōrus), comp. di τρι- «tre» e χῶρος «spazio, luogo»]. – Nella primitiva architettura cristiana e in quella bizantina, cella t. (o assol. tricora [...] s. f.), ambiente rettangolare (diculto, memoria di un martire, ecc.) con absidi su tre lati. Cfr. triconco. ...
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cellula dormiente
loc. s.le f. Nucleo terroristico temporaneamente non attivo, ma pronto a essere richiamato in azione. ◆ «Quella del terrorismo internazionale di matrice islamica è una minaccia multiforme, [...] alcuni centri culturali islamici attivi in Italia e già sospettati di fornire supporto logistico per il reclutamento e la permanenza in inizio le polemiche sulla nascita del nuovo luogodiculto in area Caab. […] «Di sicuro si è andati troppo oltre, ...
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depokemonizzato
p. pass. e agg. (scherz.) Privato della presenza virtuale delle immagini dei personaggi dei cartoni animati e dei videogiochi giapponesi Pokémon, protagonisti del gioco interattivo per [...] spunto da Pokemon Go, il gioco per cellulare che ha coinvolto milioni di persone in tutto il mondo, invita i fedeli a non usare il telefonino nel luogodiculto. (Laura Mari, Repubblica.it, 4 settembre 2016, Roma cronaca).
Derivato dal marchionimo ...
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libero
lìbero agg. [dal lat. liber -ĕra -ĕrum]. – 1. a. Che non è soggetto al dominio o all’autorità altrui, che ha facoltà di agire a suo arbitrio, senza subire una coazione esterna che ne limiti, materialmente [...] di l. associazione, l. esercizio del culto, ecc., equivalgono ad altre formate col nome libertà, cioè libertà di commercio, di stampa, di l. (fig., avere via l., avere facoltà di accedere a un luogo, di compiere determinati atti); in ferrovia, via l., ...
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In generale, la manifestazione del sentimento con cui l’uomo, riconoscendo l’eccellenza di un altro essere, lo onora. Si distingue in c. profano e c. religioso. Quest’ultimo è il più comune e include le nozioni di manifestazione esterna del...
traslazione Trasferimento da un luogo a un altro e raramente da un tempo a un altro.
Trasferimento del procedimento da un ufficio giudiziario a un altro a seguito di un provvedimento del giudice preventivamente adito che declini la competenza,...