accento
accènto s. m. [dal lat. accentus -us, comp. di ad- e cantus «canto1», per calco del gr. προσῳδία]. – 1. a. Rafforzamento o elevazione del tono di voce (a. tonico in senso largo) con cui si dà [...] a, i, u, che siano le penultime di parole terminanti in vocale semplice, per es. abate ma abéte, varo ma vàrio, paura ma càuto, lupo ma làpis), sia sul timbro delle vocali e e o toniche (indicato sempre, in mèta come in méta, in vòto come in vóto). ...
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favola1
fàvola1 s. f. [lat. fabŭla, der. del verbo fari «parlare»; cfr. fiaba e fola1]. – 1. a. Breve narrazione, di cui sono protagonisti, insieme con gli uomini, anche animali, piante o esseri inanimati [...] per altri caratteri intrinseci, dalla fiaba, che è invece in prosa): le f. di Esopo, di Fedro, di La Fontaine, ecc.; la f. del lupo e dell’agnello, della volpe e l’uva, della rana e del bove; la morale della f., l’insegnamento che se ne ricava, ma ...
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gridare
v. intr. e tr. [prob. lat. quirītare «invocare aiuto; strillare»]. – 1. intr. (aus. avere) Alzare molto la voce, per farsi sentire o per fare rumore o per sfogare l’eccitazione dell’animo: g. [...] Argenti!» (Dante); gridarono: «Al fuoco!» (o gridarono al fuoco); e così: g. evviva; g. a morte; g. vittoria; g. al lupo; g. al soccorso; g. all’arme; g. al ladro. Usi fig.: g. allo scandalo, fare violente rimostranze per fatti o comportamenti ...
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sparecchiare
v. tr. [der. di apparecchiare, con sostituzione di prefisso] (io sparécchio, ecc.). – 1. Levare via la tovaglia, le stoviglie e tutto quello che è rimasto sulla tavola, alla fine del pranzo [...] . 2. fig. Mangiare tutto quello che è stato portato in tavola, finire tutto ciò che c’è da mangiare: doveva avere una fame da lupo, in quattro e quattr’otto ha sparecchiato tutto; non si sarebbe potuto dire chi più godesse, o la brigata di s., o il ...
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spargere
spàrgere v. tr. [lat. spargĕre] (io spargo, tu spargi, ecc.; pass. rem. sparsi, spargésti, ecc.; part. pass. sparso e ant. sparto). – 1. a. Gettare, versare più o meno uniformemente in punti [...] si spargono subito; la fama delle sue imprese si sparse ovunque; si era sparsa la voce che nei dintorni si aggirasse un lupo. e. letter. Espandersi, estendersi: si teme che l’epidemia possa spargersi; Dolce color di rose in quel bel volto Fra l ...
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cafonauta
s. m. (scherz. iron.) Chi si improvvisa uomo di mare senza averne la preparazione necessaria e le buone maniere dovute, non preoccupandosi delle conseguenze della sua imperizia. ◆ il cafonauta [...] c’è grande affluenza di cafonauti, il mare diventa sporco. Pieno di buste di plastica e altri rifiuti. […] il cafonauta raramente è un lupo di mare, di solito va alla fiera delle barche, si innamora del motoscafo e prende la patente in fretta e furia ...
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canile-lager
(canile lager), loc. s.le m. (spreg.) Canile nel quale i cani sono custoditi in spazi ristretti e in pessime condizioni alimentari e igieniche. ◆ Lo slogan è rivolto anche contro chi sfrutta [...] posto. (Adelaide Pierucci, Corriere della sera, 19 giugno 2003, p. 52, Cronaca di Roma) • [tit.] Mazzano romano / Anche un lupo nel canile-lager / L’animale trovato dalla Forestale, con altri 75 cani detenuti in condizioni penose (Libero, 2 settembre ...
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Cementolandia
s. f. (iron. spreg.) Il dominio incontrastato del cemento; il territorio nel quale è stata compiuta ogni sorta di abuso edilizio. ◆ Nella tana del lupo, nella presunta Cementolandia gallurese, [...] Renato Soru sperimenta il nuovo verbo urbanistico da diffondere in giro per l’Isola. «Sono orgoglioso della legge sulle coste e felice di come la coalizione l’ha difesa in Consiglio», dice Soru a circa ...
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irpino
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. Hirpinus, nome che si fa derivare da hirpus «lupo», animale sacro a Marte che avrebbe guidato gli Irpini nell’immigrazione alle loro sedi in Italia]. – Dell’Irpinia, [...] regione storica della Campania, corrispondente alla provincia di Avellino; abitante, nativo, originario dell’Irpinia. Come s. m. pl., gli I., popolazione sannitica che abitava la regione montuosa fra Benevento, ...
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togliere
tògliere (ant. o letter. tòllere; pop. o letter. tòrre) v. tr. [lat. tŏllere «levare, alzare, sollevare»] (pres. indic. tòlgo [ant. tòglio], tògli [poet. ant. tòi], tòglie [poet. ant. tò, tòe], [...] tòrre per forza al popolo quello che per poca prudenza gli avevano conceduto (Machiavelli); anche uccidendo: Quali i pastori a cui il fer lupo ha tolto Il più bel toro del cornuto armento (Poliziano); la guerra le aveva tolto a uno a uno tutti i suoi ...
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Duca di Guascogna (sec. 8º). Succeduto (768) al cugino Waifar, appoggiò e accolse presso di sé il duca Hunald di Aquitania nella sua ribellione contro Carlo Magno. Questi però avanzò con le sue truppe costringendo L. a sottomettersi e a cedere...
Zoologia
Specie (Canis lupus) di Mammifero Carnivoro Canide (alla quale appartengono anche le razze canine).
È il più grande dei Canidi, con dimensioni variabili regionalmente (nei maschi al massimo 90 cm di altezza al garrese, 170 cm di lunghezza,...