odio /'ɔdjo/ s. m. [dal lat. odium]. - 1. [sentimento fortemente negativo nutrito verso qualcuno, per cui se ne desidera il male e persino la morte: nutrire, covare o. contro qualcuno; portare o. a qualcuno] [...] luogo di un più com. non mi piacciono le sigarette, odio le sigarette e sim. Se il sentimento è ancora più forte, e per lo più connesso con un giudizio morale, si dirà detestabile, insopportabile o, più formalmente, abominevole. Il secondo termine è ...
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strizzone /stri'ts:one/ s. m. [der. di strizzare], fam. - 1. [atto di stringere fortemente qualcuno con le mani o con le braccia: mi ha dato uno s. al braccio] ≈ stretta, strizzata. 2. (estens.) [sensazione [...] dolorosa acuta e improvvisa, spec. interna: sentire forti s. allo stomaco] ≈ dolore, fitta, puntura, stilettata, stretta, trafittura. ...
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omero /'ɔmero/ (ant. umero) s. m. [lat. ŭmĕrus o hŭmĕrus], lett. - [parte del corpo umano compresa tra il collo e l'attaccatura del braccio: Che ne conceda i suoi o. forti (Dante)] ≈ spalla. ...
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blocco² s. m. [dal fr. blocus, ant. blochus, dal medio oland. blochuus "casa fortificata"] (pl. -chi). - 1. [interruzione delle vie di scambio e di comunicazione: b. navale, stradale] ≈ barriera, chiusura, [...] . ↔ recupero, ripresa. b. (fig., psicol.) [improvvisa interruzione dello svolgimento del pensiero, spesso conseguente a forti emozioni: b. emotivo] ≈ inibizione. ↑ paralisi. ↔ liberazione, sblocco. ● Espressioni: blocco di memoria ≈ amnesia, vuoto ...
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bordello /bor'dɛllo/ s. m. [dal fr. ant. bordel "casetta", der. del franco ✻borda "capanna di assi"]. - 1. [casa dove si esercita la prostituzione] ≈ (pop.) casa chiusa (o di malaffare o di piacere o di [...] , marasma, (fam.) quarantotto, scompiglio, soqquadro, subbuglio. ↑ finimondo, inferno, pandemonio, putiferio. b. [situazione chiassosa, serie di forti rumori e sim.: si può sapere che cos'è questo b.?] ≈ baccano, (roman.) caciara, cagnara, (lett ...
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rompere /'rompere/ [lat. rŭmpĕre] (io rómpo, ecc.; pass. rem. ruppi, rompésti, ecc.; part. pass. rótto). - ■ v. tr. 1. a. [dividere qualche cosa in due o più parti: r. un ramo] ≈ spaccare, spezzare. b. [...] rotto un braccio] ≈ fratturarsi, spezzarsi. 2. (fig., fam.) [provare forte noia, fastidio, con la prep. di o assol.: mi sono proprio soltanto la connotazione negativa di «mettere fuori uso»: m’hai sfasciato il computer. Intens. è distruggere.
Modi ...
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Stato dell’Europa meridionale, corrispondente a una delle regioni naturali europee meglio individuate, data la nettezza dei confini marittimi e di quello terrestre: la catena alpina, con la quale si collega all’Europa centrale (da O a E: Francia,...
VALERI, Diego (App. I, p. 1106)
Giuseppe Antonio Camerino
Poeta, morto a Roma il 27 novembre 1976. La critica più recente ha avvertito, al di là dell'apparente facilità dei suoi versi, una vocazione autentica, che si rivela soprattutto a partire...