mafiocrazia
s. f. Il potere delle mafie. ◆ Solanas, invitato da Felice Laudadio nella romana Casa del cinema, presenta così il suo documentario [«Memoria del saccheggio»], una denuncia alla «mafiocrazia» [...] hoc il suggestivo neologismo di «mafiocrazia». (Paolo Bertolin, Manifesto, 12 maggio 2005, p. 15, Visioni).
Composto dal s. f. mafia con l’aggiunta del confisso -crazia.
Già attestato nel Corriere della sera del 15 maggio 1996, p. 11, Esteri (Massimo ...
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pregiudizio
pregiudìzio (ant. pregiudìcio) s. m. [dal lat. praeiudicium, comp. di prae- «pre-» e iudicium «giudizio»]. – 1. Nel diritto romano, azione giuridica precedente al giudizio, e tale da influire [...] settentrionali con la testa piena di pregiudizi, che appena scendono dalla nave-traghetto cominciano a veder mafia ovunque (Sciascia). b. Convinzione, credenza superstiziosa o comunque errata, senza fondamento: combattere contro vecchi p. popolari ...
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amico
s. m. (f. -a) e agg. [lat. amicus, affine ad amare] (pl. m. -ci). – 1. s. m. Chi è legato ad altri da vincoli di amicizia: avere, trovare, perdere, farsi un a.; a. intimo, a. d’infanzia; l’a. del [...] di partito), oppure a sostenitori e ammiratori di figure di rilievo nel mondo della letteratura, dell’arte, ecc. Nel gergo della mafia, e per estens. nel linguaggio allusivo della politica, l’a. degli amici, la persona (in genere un notabile o un ...
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maxidecreto
(maxi-decreto), s. m. Provvedimento esecutivo contenente numerose disposizioni. ◆ Governo e Parlamento difendono però il provvedimento contenuto nel maxi-decreto collegato alla Finanziaria: [...] stanca di ripetere quello che è un suo punto fisso: «Tutto mi sarei potuto aspettare tranne di essere inquisito per mafia. Semmai avrei potuto temere di essere inquisito per aver firmato il maxidecreto, che tenne in carcere i boss mafiosi che stavano ...
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indultino
s. m. Provvedimento legislativo di clemenza verso i detenuti, che produce effetti di portata molto inferiore alle aspettative. ◆ La maggioranza punta su un «indultino». Preso atto dell’impossibilità [...] ancora numerosi i processi in corso con decine di imputati (basti ricordare quello del G8, quello alla cosiddetta mafia albanese e ai biscazzieri delle macchinette mangiasoldi) che, nell’eventualità di una sentenza di condanna, avranno diritto sia ...
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rappresaglia
rappresàglia (ant. ripresàglia) s. f. [dal lat. mediev. represalia, der. di prehendĕre «prendere»; propr., diritto di riprendere con la forza quanto bastasse a risarcire del danno patito]. [...] rappresentanti del proprio stato, in quanto non si riconoscano e si combattano, o di altre organizzazioni e fazioni: la mafia, per r. contro le severe condanne di alcuni mafiosi, ha fatto assassinare due giudici del processo. Più genericam., rivalsa ...
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yakuza
〈i̯aku∫a〉 s. giapp., usato in ital. al femm., invar. – Nome di un’organizzazione criminale giapponese analoga alla mafia di altri paesi, e anche dei suoi componenti (usato in questo caso al masch. [...] o al femm., secondo che si riferisca a persone dell’uno o dell’altro sesso). Con funzione di agg., relativo all’organizzazione stessa: il rituale y., le attività illegali yakuza, ecc ...
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minimizzatore
s. m. e agg. Chi o che minimizza la portata, la gravità di un fatto. ◆ Su una materia [le conseguenze derivanti dall’uso dei telefoni cellulari] in cui vi è grande incertezza, il pubblico [...] maggio 2000, p. 2, Europa) • Il Quirinale, insomma, al contrario di ogni posizione minimizzatrice, pensa che la lotta alla mafia non debba affievolirsi. (Stampa, 28 agosto 2001, p. 5, Interno) • Purtroppo, l’esperienza ci dimostra che quando affiora ...
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irlandesita
irlandesità s. f. inv. L’insieme delle caratteristiche culturali proprie di chi è irlandese. ◆ I duri dell’Ira di oggi non solo sono disposti a far saltare ogni accordo di pace pur di non [...] i ragazzi sbandati che spacciano o rubano nelle case, trasformandosi in una società segreta basata sull’intimidazione. Uno «Stato-mafia», come ha detto il leader dei conservatori inglesi, che non sembra più disposto a sostituire la propria legge con ...
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onorato
(ant. onrato, orrato) agg. [part. pass. di onorare]. – 1. Fatto oggetto di onore, di stima, di rispetto: visse o. e riverito fino alla più tarda età; La casa di che nacque il vostro fleto ... [...] era uno dei suoi scopi, e all’impegno di stretta omertà che lega tra di loro i suoi affiliati); per analogia, anche della mafia e di altre associazioni a delinquere. 3. non com. Con valore attivo, che dà onore, onorevole: fare una morte, una fine o ...
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Complesso di organizzazioni criminali sorte in Sicilia nel 19° sec., diffuse su base territoriale, rette dalla legge dell’omertà e strutturate gerarchicamente.
La m. nacque come braccio armato della nobiltà feudale per la repressione delle...
MAFIA (A. T., 118-119)
Attilio Mori
Isola dell'Africa Orientale, che sorge nell'Oceano Indiano di fronte alla foce del fiume Rufigi, distante dalla costa 50 km. e 140 km. a S. di Zanzibar. Di natura corallina e di struttura pianeggiante, misura...