cattura
s. f. [dal lat. captura, der. di capĕre «prendere, far prigioniero»]. – 1. a. Il far prigioniero qualcuno con l’autorità della legge, arresto: la c. dei banditi è stata molto difficile. In partic., [...] questa accezione, talora anche solo cattura: fare intendere al podestà ch’era il caso di spedir contro Renzo una buona c. (Manzoni). b. L’impadronirsi di persone, cose, città in tempo di guerra: la c. di alcuni ufficiali, di un reparto sbandato, di ...
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fuoco
fuòco (ant., region. o pop. fòco) s. m. [lat. fŏcus, propr. «focolare», e per metonimia, già nel lat. class., «fuoco, fiamma»] (pl. fuòchi, ant. le fuòcora). – 1. a. L’insieme degli effetti calorifico [...] e di entusiasmo: il f. della gioventù, dei vent’anni; possibile che abbiate ancora addosso tutto quel f., dopo tante cose! (Manzoni); f. di carità; il f. della passione, dello sdegno, dell’ira; mettere, e sentirsi, il f. addosso, nelle vene, eccitare ...
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attraversare
v. tr. [der. di attraverso] (io attravèrso, ecc.). – 1. a. Passare attraverso, percorrere passando da una parte all’altra: a. una strada (anche assol.: stai bene attento, quando attraversi; [...] ; non tralasciava occasione, anzi n’andava in cerca, d’aver che dire co’ più famosi di quella professione, d’attraversarli (Manzoni). In genere, come negli esempî prec., s’intende che il movimento avvenga in senso trasversale rispetto a quello che si ...
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affaccendato
agg. [part. pass. di affaccendare]. – Indaffarato, impegnato: non posso darti retta, ora sono troppo affaccendata; la padrona di casa era tutta a. a preparare la cena per gli ospiti; i redattori [...] ’altre faccende affaccendato, A questa roba è morto e sotterrato (Giusti); estens., movimentato: c’era, nella strada, un a. viavai; Vedea nel pian discorrere La caccia a. (Manzoni). Anche, premuroso: fu ricevuto con quella cordialità a. e rispettosa ...
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affannare
v. tr. [dal provenz. afanar, di origine incerta]. – 1. Provocare affanno, difficoltà di respiro: come mi affannano queste scale! Fig., angustiare, travagliare: affanni troppo tua madre; Il [...] questo aspro diserto A retro va chi più di gir s’affanna (Dante); io m’affanno per voi, e non sono creduta (Manzoni). Anticam. con questo senso anche intr.: A chi più affanna ed erra in suo viaggio (Carducci). ◆ Part. pass. affannato, anche come agg ...
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piovere
piòvere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre (class. plŭĕre)] (pass. rem. piòvve; aus. essere, oppure avere quando si vuole indicare più lunga durata). – 1. a. Cadere, detto della pioggia: sta per p., [...] di chi ne ha il beneficio: del bene piovutole, come si dice, dal cielo, non aveva fatta la confidenza a nessuno (Manzoni). Di liquidi (come lacrime o sangue), versarsi, effondersi in gran copia: Ma il vostro sangue piove Più largamente (Petrarca); E ...
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seno1
séno1 s. m. [lat. sĭnus -us, propr. la piega concava formata dalla veste, nella quale le donne portavano i loro figlioletti; quindi, per estens., «petto, anima, cavità, insenatura, ecc.»]. – In [...] , al tuo paterno seno L’anima mia ricorre (Giusti); La femminetta nel tuo sen regale La sua spregiata lacrima depone (Manzoni). 3. Cavità, concavità, e sim. In partic.: a. letter. Piega, spazio concavo formato da un’incurvatura della veste (cfr. il ...
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stampare
v. tr. [dal germ. *stampjan (o dal francese *stampôn) «pestare»]. – 1. a. Riprodurre a stampa: s. un libro, un giornale o una rivista; s. (o tirare) in 5000 copie, in 50.000 copie; s. volantini, [...] ); in senso fig.: al Massimo Fattore, che volle in lui [Napoleone] Del creator suo spirito Più vasta orma stampar (Manzoni). Nella tecnologia, imprimere disegni o segni, decorazioni o scritte, tracciati, a rilievo o a incavo, su materiali e oggetti ...
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mettere
méttere v. tr. [lat. mĭttĕre «mandare», nel lat. tardo «mettere»] (pass. rem. miṡi, mettésti, ecc. [pop. tosc. méssi, mésse, méssero]; part. pass. mésso). – Verbo di sign. ampio e generico, dai [...] d’ansia, e più spesso rassegnarsi: e io in vece vi dico chiaro e tondo che il cuore in pace non lo metterò mai (Manzoni); m. qualcuno in onore, in discredito; m. in pericolo (persona o cosa); m. in burla, in ridicolo; m. in uso, diffondere nell’uso ...
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uscire
(ant. escire) v. intr. [lat. exīre, comp. di ex «fuori» e ire «andare», raccostato a uscio] (nella coniugazione, si ha il tema usc- quando l’accento cade sulla desinenza, èsc- quando cade sul [...] . ne, che allude alla situazione, uscirne bene, e più raram. uscirne a bene: questa è la vera maniera d’uscirne a bene (Manzoni); al contr., uscirne male, avere esito cattivo, sfavorevole; ne sono uscito a stento, a fatica; te ne sei uscito con poco ...
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Scrittore italiano (Milano 7 marzo 1785 - ivi 22 maggio 1873). Autore tra i massimi della letteratura, con I promessi sposi realizzò, anche per l'uso di una lingua nazionale, un modello fondamentale per la successiva letteratura, che costituì inoltre l'esito...
Attrice (n. Padova 1745 circa), primeggiò in ogni genere per talento drammatico e intelligenza e fu acclamatissima a Livorno (1766) e a Venezia (1768-74). Si ritirò nel 1774; aveva sposato (1762) il comico G. B. Manzoni.