tubercolizzazione
tubercoliżżazióne s. f. [der. di tubercolo, nel sign. 1, e di tubercolizzare nel sign. 2]. – 1. In botanica, formazione di tubercoli radicali nelle radici delle leguminose. 2. In medicina, [...] trasmissione (per lo più sperimentale) del contagio della tubercolosi ...
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prescorbuto
prescorbùto (o prescòrbuto) s. m. [comp. di pre- e scorbuto]. – In medicina, stato morboso che precede la comparsa dello scorbuto, caratterizzato da basso contenuto di acido ascorbico nel [...] sangue, fragilità capillare, astenia, anemia ipocromica ...
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plurighiandolare
agg. [comp. di pluri- e ghiandola]. – In medicina, comune a più ghiandole: sindrome p., sindrome determinata da un processo patologico che colpisce due o più ghiandole endocrine. ...
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tubercoloma
tubercolòma s. m. [der. di tubercolo, col suff. medico -oma] (pl. -i). – In medicina, produzione tubercolare di aspetto pseudo-tumorale, di grandezza varia e forma tondeggiante o ovalare, [...] che risulta dalla confluenza di più tubercoli cui consegue la formazione di un ammasso caseoso circondato da una capsula fibrosa: può svilupparsi in diverse sedi, ma la sua localizzazione tipica è a carico ...
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ipsaritmia
ipsaritmìa s. f. [comp. di ips(i)- e aritmia]. – In medicina, patologica alterazione del tracciato elettroencefalografico, caratterizzata dalla sostituzione dell’attività bioelettrica normale [...] con un’attività lenta, molto ampia, interrotta da onde rapide, continuamente mutevoli per localizzazione; si osserva in alcune encefalopatie, talora di natura metabolica ereditaria ...
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esantema
eṡantèma (raro, alla greca, eṡàntema) s. m. [dal lat. tardo exanthēma, gr. ἐξάνϑημα -ατος «efflorescenza», der. di ἐξανϑέω «fiorire», da ἄνϑος «fiore»] (pl. -i). – In medicina, l’insieme delle [...] eruzioni cutanee in forma di chiazzette arrossate, o di papule, vescicole, pustole, che compaiono bruscamente nel corso di talune malattie infettive, spec. nell’infanzia (varicella, morbillo, scarlattina, ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] più adatti per raggiungere un determinato fine o effetto: so io come farmi obbedire; so io quel che ci vuole; so io la medicina che fa per lui; sapremo noi come fargli tirar fuori i soldi; mah!, saprà lui come sbrigarsela; con negazione: non so come ...
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crioterapia
crioterapìa s. f. [comp. di crio- e terapia]. – In medicina, utilizzazione delle basse temperature per la cura di varie manifestazioni morbose. ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] Analogam., t. accademici, quelli conseguiti al termine di un corso di studî universitarî (per es., «dottorato oppure dottore in medicina», e sim.) o quelli che dichiarano l’appartenenza a un corpo accademico. Nello sport, t. di campione, attribuito ...
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disglobulinemia
disglobulinemìa s. f. [comp. di dis-2, globulina e -emia]. – In medicina, qualsiasi condizione patologica caratterizzata da modificazioni delle globuline ematiche. ...
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Scienza che ha per oggetto lo studio delle malattie, la loro cura e la loro prevenzione.
Generalità
La m. si distingue in: m. interna, la scienza medica in senso stretto, ossia la clinica medica, che comprende lo studio delle malattie il cui...
Comune della prov. di Bologna (159,1 km2 con 15.788 ab. nel 2008).
Sorse nel 13° sec. presso il luogo dell’antica Claterna, a iniziativa dei Bolognesi; in età medievale e moderna fu centro commerciale e piazzaforte importante (l’ultima costruzione...