momo
mòmo s. m. – Propriam., nome di una divinità minore della mitologia greca (gr. Μῶμος, lat. Momus), personificazione della maldicenza e della beffa. Per antonomasia, non com., critico maligno, soprattutto [...] nel prov. tosc. è più facile fare il m. che il mimo, è più facile criticare, parlar male, che imitare o rifare meglio. ...
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tramagnino
s. m. [dal nome dei fratelli Tramagnino, acrobati fiorentini che nella seconda metà dell’800 fondarono una scuola di pantomimi e acrobati capaci di eseguire parti a solo]. – Mimo (o anche [...] acrobata, giocoliere, ecc.) che in uno spettacolo esegue numeri da solo: volle essere artista, comparsa o tramagnino (Verga) ...
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menippeo
menippèo agg. [dal lat. Menippēus, gr. Μενίππειος]. – Relativo allo scrittore e filosofo greco Menippo di Gàdara (sec. 3° a. C.): satira m. (anche come s. f., la menippea), la satira mista di [...] mimo e di dialogo socratico, di prosa e di verso, di cui Menippo diede esempio. ...
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cinesica
cinèṡica s. f. [dall’ingl. kinesics, der. del gr. κίνησις «movimento»]. – Studio della comunicazione non verbale (o paralinguistica), e soprattutto di quella che si attua attraverso i movimenti, [...] artificiali, quali i gesti di cortesia o di disprezzo, la gestualità nelle varie tradizioni teatrali, la gestualità oratoria, il mimo, il linguaggio gestuale muto dei monaci di clausura, dei sordomuti, degli zingari, ecc., le modalità del bere e del ...
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mima
s. f. [dal lat. mima, femm. di mimus: v. mimo1]. – Attrice comica che, sulla scena, fa le parti femminili analoghe a quelle del mimo o prende parte a pantomime con danze figurate. Con valore spreg. [...] (ma di raro uso), lo stesso che attrice, commediante ...
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mimare
v. tr. e intr. [dal fr. mimer, der. di mime «mimo1»]. – Rappresentare mediante atteggiamenti del corpo, gesti ed espressioni del viso, come fanno i mimi: m. una scena, un oggetto, un personaggio; [...] altre volte sono io che riesco a m. perfettamente i suoi gesti (Carmelo Samonà); canzoni mimate; anche assol.: è molto abile nel mimare. Poco com. l’uso intr. (aus. avere), fare il mimo. ...
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mimetismo
s. m. [der. di mimetico]. – 1. In zoologia e botanica, in senso stretto, il fenomeno adattativo (detto anche, con termine ingl., mimicry) per cui un organismo animale o vegetale (mimo) richiama [...] l’aspetto o emette segnali (visivi, acustici, olfattivi) tipici di un altro organismo (modello), così da confondere un terzo (predatore, preda, insetto impollinatore, ecc.), per lo più a scopo difensivo ...
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mimica
mìmica s. f. [dall’agg. mimico]. – 1. non com. L’arte propria dei mimi (attori) o del mimo (genere di rappresentazione), cioè l’arte di esprimere sulla scena i sentimenti mediante i gesti e gli [...] atteggiamenti del corpo (distinta dalla danza). 2. Per estens., il complesso dei gesti che, sia sulla scena sia nella conversazione in genere, costituisce un mezzo di espressione con cui si accompagna ...
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mimico
mìmico agg. [dal lat. mimĭcus, gr. μιμικός, der. di μῖμος «mimo1»] (pl. m. -ci). – 1. Che concerne il mimo, sia come genere teatrale o letterario (forme m. greche, latine, medievali; motivi m.; [...] rappresentazione m., ecc.), sia come attore, in quanto egli rappresenta la realtà mediante gesti e movimenti imitativi (arte m.; azione m.; danza m., ecc.). 2. Che si esprime per mezzo di gesti: il linguaggio ...
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Letteratura
Particolare forma di commedia basata sulla rappresentazione realistica e buffonesca della vita, sviluppatasi come genere teatrale e letterario, in versi e in prosa, presso gli antichi Greci e Romani. Al genere mimico appartengono...
MIMO
F. Ber.
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. La voce mimo, mentre genericamente indica l'imitazione (μιμεῖσϑαι, "imitare"), vuol designare in modo specifico quelle forme comiche minori che, nella letteratura d'ogni paese, meno facilmente possono classificarsi e differenziarsi....