richiamo
s. m. [der. di richiamare]. – L’azione di richiamare, il fatto di venire richiamato, e il modo con il quale si effettuano. In partic.: 1. a. L’azione di chiamare e il fatto di essere chiamato [...] stato; r. di una divisione dal fronte; r. dall’esilio. c. Invito, sollecitazione a ritornare a un determinato atteggiamento o modo di comportarsi: r. alla realtà, da uno stato di illusione, di sogno; r. all’ordine, al dovere, alla disciplina. Quindi ...
Leggi Tutto
conto2
cónto2 s. m. [lat. tardo compŭtus]. – 1. Nome generico per indicare ogni calcolo aritmetico: fare un c. o i c.; sbagliare un c.; il c. non torna; fam., saper fare di conto, conoscere l’aritmetica [...] me; sul c. di qualcuno, nei suoi riguardi: che avete da dire sul c. suo?; a (o per, o in) nessun c., in nessun modo, per nessun motivo: la forza legale non proteggeva in alcun c. l’uomo tranquillo, inoffensivo (Manzoni); a buon c. (e con più forza a ...
Leggi Tutto
mescolare
v. tr. [lat. volg. *miscŭlare, documentato anche nel lat. mediev., der. di miscēre «mescolare»] (io méscolo, ecc.). – 1. a. Mettere insieme due o più sostanze diverse, liquide o solide o anche [...] breve distanza l’una dall’altra: fa male m. vino e birra. b. Rimestare, agitare, girare una sostanza o un composto in modo che le varie parti di esso si distribuiscano in ugual misura, oppure che uno dei componenti incorpori l’altro, o che si sciolga ...
Leggi Tutto
rubare
v. tr. [dal germ. *raubôn]. – 1. a. Appropriarsi, impadronirsi con mezzi e in modi illeciti, di oggetti, valori e beni che appartengono ad altri; indica di norma un’azione compiuta senza ricorrere [...] spesa, sul peso, sulla misura, alterando a proprio vantaggio il conto della spesa o il calcolo quantitativo della merce; con riferimento al modo o al movente dell’azione: r. a più non posso, r. a man salva, il più possibile; r. per bisogno, per vizio ...
Leggi Tutto
secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere [...] meno com. la grafia secondoché), può introdurre proposizioni modali, con il verbo all’indicativo, con il sign. di «così come, nel modo che»: parla s. che gli viene in mente; Giudica e manda s. ch’avvinghia (Dante); consentendo di tremare dal freddo o ...
Leggi Tutto
estrinseco
estrìnseco agg. [dal lat. extrinsĕcus, avv., «di fuori», comp. di *extrim (affine a extra) e sĕcus «appresso; altrimenti» (dal tema di sequi «seguire»)] (pl. m. -ci). – 1. In filosofia, detto [...] muscolo e. e muscolatura e., di muscolo e di muscolatura preposti alla mobilità di un organo in toto, che vengono in tal modo distinti dai muscoli che fanno parte della compagine dell’organo stesso: i retti e gli obliqui sono i muscoli e. dell’occhio ...
Leggi Tutto
ruota
ruòta (region. o ant. e letter. ròta) s. f. [lat. rôta]. – 1. Organo meccanico a forma di disco, che può ruotare attorno a un asse passante per il suo centro e contemporaneamente, in taluni casi, [...] di trasmissione, come il differenziale e i semiassi, in modo da diminuire l’usura quando, marciando su strade o terreni con l’esterno e con l’interno del monastero, in modo che l’apertura dell’armadio possa corrispondere solo alternativamente con i ...
Leggi Tutto
ragionare
v. intr. [der. di ragione] (io ragióno, ecc.; aus. avere). – 1. a. ant. Discorrere, conversare, parlare: incominciarono a r. delle virtù di diverse pietre (Boccaccio); Né teco le compagne ai [...] ragionato ebbero (Boccaccio). 2. a. Condurre un discorso secondo la logica, oppure argomentare, trattare e discutere di un soggetto in modo razionale: r. per induzione, per deduzione, per assurdo; r. con solidi argomenti; r. sottilmente; r. male, in ...
Leggi Tutto
ragione
ragióne s. f. [lat. ratio -onis (der. di ratus, part. pass. di reri «fissare, stabilire»), col sign. originario di «conto, conteggio»]. – 1. a. La facoltà di pensare, mettendo in rapporto i concetti [...] tosc. d’ogni r., d’ogni specie, d’ogni genere: animali d’ogni r.; ha dovuto sopportare sofferenze d’ogni ragione. b. Modo, maniera, o via per raggiungere uno scopo (cfr. i sign. ant. di argomento): vederete ... in che modi si multiplichi la famiglia ...
Leggi Tutto
ci1
ci1 pron. e avv. [lat. tardo hīce per hīc «qui»]. – 1. pron. pers. Si considera vera particella pronominale solo quando concorre alla declinazione del pron. pers. noi, come compl. oggetto (egli ci [...] per tutti; c’è ancora tempo; in locuz. particolari: c’è modo e modo; non c’è verso di fargli intendere ragione; c’è caso che vedo chiaro. Riferito a persona, quando non mantiene in qualche modo il suo valore di avverbio locativo (come per es. nelle ...
Leggi Tutto
Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...