maniera
manièra (ant. manèra) s. f. [dal fr. ant. maniere, uso sostantivato dell’agg. manier, propr. «che si fa con le mani»]. – 1. a. Modo particolare di operare, di comportarsi: non tutte le operazioni [...] rispondermi in quella maniera. In molti casi è sinon. di modo, senza sostanziale differenza: complemento di modo o m. (v. modo); avverbî di modo o m. (v. avverbio e modo); c’è modo e m. (più com. c’è modo e modo) di far le cose; in (o per) nessuna m ...
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intendere
intèndere v. tr. [dal lat. intendĕre, comp. di in-1 e tendĕre «tendere, rivolgere, mirare a»] (coniug. come tendere). – Verbo di largo uso e di molteplici significati, che si possono ricondurre [...] a ubbidire a un nostro ordine, o sim. In qualche caso ha piuttosto il senso di interpretare: il verso è stato inteso in vario modo; bisogna i. con discrezione queste parole; hai inteso male il suo gesto; i. in buona o in mala parte una parola, una ...
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modale2
modale2 agg. [der. di modo]. – Di modo, relativo al modo. In partic.: 1. In grammatica, avverbî m., quelli che esprimono il modo, la maniera di compiere un’azione, più comunem. detti avverbî [...] , che concerne i modi della musica greca o quelli gregoriani. Nella tonalità moderna, note m., quelle che distinguono il modo maggiore dal modo minore (terzo e sesto grado della scala), in contrapp. alle note tonali, comuni ai due modi; armonia m ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] . dire). i. Con valore più ampio (in cui il concetto dell’opinare si unisce a quello del desiderare): ognuno la vuole a suo modo, chi la vuol cruda e chi la vuol cotta, frasi di uso com. per significare disparità di opinioni, di esigenze, di gusti. l ...
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taglio
tàglio s. m. [der. di tagliare]. – 1. L’azione e l’operazione di tagliare, il fatto di venire tagliato: t. dei capelli (t. normale, corto, scalato, a caschetto, con la sfumatura alta o bassa, [...] Con sign. più generico, riferito a oggetti di forma più o meno appiattita, mettere in t., di t., per t., per ritto, in modo da poggiare in piano e presentare all’esterno i lati di minore spessore: disporre i libri di t.; que’ ruspi ... li contò, penò ...
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parlare2
parlare2 v. intr. [lat. mediev. parabolare, *paraulare, der. di parabŏla (v. parola)] (aus. avere). – 1. a. Pronunciare suoni articolati, dire delle parole: il bambino comincia già a p., ha [...] con sign. affine, p. del vento e della pioggia, di argomenti esteriori e insignificanti). Altro è parlar di morte, altro è morire, modo prov. (anche in altre forme simili a questa). Con valore e tono partic.: proprio lui si mette a p. d’arte (volendo ...
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occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando [...] gli o. addosso a qualcuno, non levare un momento gli o. di dosso a qualcuno, fissare una persona con insistenza o in modo continuo, o anche con sospetto o diffidenza, per controllarne i movimenti; non riuscire a staccare gli o., da persona o cosa che ...
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portare
v. tr. [lat. pŏrtare, affine a porta «porta1» e a portŏs -us «porto3»] (io pòrto, ecc.). – 1. a. Reggere, sostenere su di sé un oggetto (o un peso qualsiasi), di solito mentre si compie un movimento, [...] a luogo: p. un pacco, un fagotto, un ombrello, una valigia, un vassoio; p. un fascio di legna; p. una sedia; determinando il modo: p. uno zaino sulla schiena; p. un bambino in braccio, in collo, a cavalluccio (in partic.: p. in seno, in grembo, detto ...
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uso2
uṡo2 s. m. [lat. usus -us, der. di uti «usare», part. pass. usus]. – 1. a. Il fatto di usare, di servirsi di una cosa (raram. di una persona) in modi e per scopi particolari: l’u. moderato del vino [...] per l’u., stampate sull’involucro o su appositi foglietti allegati a strumenti, dispositivi, medicine e prodotti varî, che insegnano il modo di usarli per ottenere l’effetto voluto; oggetto che serve a più usi, a tutti gli usi; ne ho fatta una copia ...
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ordine
órdine s. m. [lat. ōrdo ōrdĭnis]. – 1. a. Disposizione regolare di più cose collocate, le une rispetto alle altre, secondo un criterio organico e ragionato, rispondente a fini di praticità, di [...] permette, dati due elementi a, b qualsiasi di quell’insieme, di dare un senso alle espressioni «a precede b» e «a segue b», in modo che, se a e b sono distinti, si presenti sempre uno e uno solo dei due casi. d. Numero caratteristico di un insieme o ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...