cristiano
agg. e s. m. [dal lat. Christianus, gr. Χριστιανός]. – 1. agg. a. Di Cristo, come fondatore del cristianesimo: religione, fede c.; èra c. (o èra volgare), l’età che ha inizio con la nascita [...] linguaggio fam. è usato come sinon. di uomo, cioè essere umano (spesso con tono di compassione o di benevolenza): non è questo il modo di trattare un c.; è un povero c. anche lui; è un buon c.; cibo da cristiani; finalmente potei dormire in un letto ...
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acconcio1
accóncio1 agg. [part. pass. di acconciare senza suffisso] (pl. f. -ce, meno com. -cie), letter. – 1. Acconciato, accomodato con arte, abbigliato: vestita e a., uscì d’una camera (Boccaccio); [...] sono piu a. e destri alle frodi (Genovesi). c. Appropriato, conveniente, opportuno: luogo, tempo a.; con parole a.; modi a., in modo a.; usando in questo quelle persuasioni ch’egli giudica più acconcie e più grate a colui ch’ascolta (T. Tasso). ◆ Avv ...
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meraviglia
meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro [...] .: mi fa m. che abbiate trovato il tempo per telefonarmi!; o di biasimo e riprovazione: mi faccio m. di sentirti parlare in questo modo; anche ellitticamente, con più efficacia: mi faccio m.!, mi faccio m. di voi!, e sim.). Prov.: la m. è figlia dell ...
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inquadratura
s. f. [der. di inquadrare]. – 1. L’operazione di inquadrare, di collocare cioè in un riquadro, in una cornice, entro un fregio, e sim.: l’i. di una tela, di un’incisione; l’i. di una pagina, [...] che le persone e gli oggetti in esso compresi risultino disposti, anche nei reciproci rapporti, in modo da ottenere un determinato effetto. Anche, il modo con cui persone, oggetti, o una scena, un paesaggio sono stati inquadrati, e l’effetto ottenuto ...
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melenso
melènso (ant. milènso) agg. [etimo incerto]. – 1. Di persona, che mostra inerzia dal punto di vista intellettivo, che è tarda nell’intendere e nell’agire, che alla scarsa intelligenza unisce [...] lentezza di movimenti e goffaggine d’aspetto: un servo m.; il vero furbo ... doveva fare in modo di apparire m. (Svevo). Spesso sostantivato: è proprio un m.; non vorrei che tu credessi che io fossi stata una milensa (Boccaccio). 2. estens. a. Dell’ ...
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vago1
vago1 agg. [dal lat. vagus «vagante, instabile; indeterminato»] (pl. m. -ghi). – 1. letter. o poet. Che vaga, che si muove, perché mobile o instabile: v. aurette; v. zefiro; tre fiate in van cinta [...] (Pascoli). 2. Nell’uso com. (per traslato dal sign. precedente), incerto, indeterminato, non ben chiaro né definito: accennare in modo v.; mi ha fatto solo qualche v. cenno della questione; sono discorsi troppo v.; questi sono appena v. indizî, sui ...
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crittare
(o criptare) v. tr. [der. del gr. κρυπτός «nascosto» con influsso del fr. cryptage «crittografia»]. – In informatica, e più genericam. in elettronica, attribuire un codice particolare a un messaggio [...] sonoro o visivo, nel momento della trasmissione, in modo da renderlo inintelligibile a chiunque non sia in possesso di un programma televisivo crittato, con immagini offuscate o distorte in modo da non essere chiaramente visibili (come invece sono i ...
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sfilacciatura
s. f. [der. di sfilacciare]. – 1. Lo sfilacciare, lo sfilacciarsi; più com. con valore concr., la parte sfilacciata, e, al plur., i fili che spuntano fuori da un tessuto sfilacciato: questi [...] , gli stracci, ecc., allo scopo di riutilizzarne le fibre; consiste in uno sfibramento e sfilacciamento del materiale trattato, in modo da ottenere una massa che verrà in seguito immessa, da sola o eventualmente con l’aggiunta di fibre vergini, nel ...
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forzato
agg. e s. m. [part. pass. di forzare]. – 1. agg. a. Fatto o eseguito con forza, in modo cioè non spontaneo, non naturale, non normale, o comunque sforzato: riso f.; interpretazione f., tirata [...] (dapprima riferito soltanto ai «buonavoglia», poi anche ai prigionieri o ai condannati al remo). ◆ Avv. forzataménte, in modo forzato, non spontaneo: ridere forzatamente; la vecchia le si era subito avvicinata, e, con quella voce forzatamente umile ...
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buffo1
buffo1 agg. [prob. tratto da buffone1]. – 1. Che eccita il riso per stranezza, singolarità; ridicolo: una storiella b.; modo b. di vestire; sei davvero b. con le tue pretese; o semplicem. strano, [...] comica nell’opera buffa, anche come s. m.: applaudire il b.; b. cantante; primo b. della compagnia; Le famiglie dei grandi buffi Dell’operetta si sono estinte E con esse anche il genere comico (Montale). ◆ Avv. buffaménte, in modo buffo, ridicolo. ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...