insensato
agg. [dal lat. tardo insensatus, comp. di in-2 e sensatus «sensato»]. – 1. a. Di persona che opera senza senno o con poco senno, che per abito mentale o per influenza di fatti esterni non è [...] nella loro gravità o importanza, e agisce perciò in modo irragionevole, o imprudente, o contrario al buon senso, di sensi, stordito: stava immobile, fissandomi come insensato. ◆ Avv. insensataménte, in modo insensato: parlare, agire insensatamente. ...
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aruspicare
v. intr. [der. di aruspice] (io arùspico, ecc.; aus. avere), ant. raro. – Trarre presagi al modo degli aruspici: questo modo dello a. (Machiavelli). ...
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strombazzare
v. tr. e intr. [der. di tromba, col pref. s- (nel sign. 6) e con suff. frequent. e pegg.]. – 1. tr. Divulgare un fatto con esagerato rilievo e clamore, dandogli pubblicità eccessiva e vantandolo [...] ) che aveva vinto il concorso. 2. intr. (aus. avere) a. non com. Suonare la tromba in modo inesperto. b. Suonare ripetutamente e in modo molesto il clacson di automezzi: un corteo di macchine strombazzava fastidiosamente lungo il corso; tutta la ...
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prigioniero
prigionièro (ant. pregionièro, prigionière) agg. e s. m. (f. -a) [dal fr. prisonnier, der. di prison «prigione1»]. – 1. a. Che, o chi, è tenuto rinchiuso in un luogo in modo da essere privato [...] ; una delle estremità (radice) viene completamente avvitata in un foro di uno dei pezzi da collegare, realizzando in tal modo una colonnetta filettata; mediante un dado avvitato all’estremità libera si può collegare al primo pezzo il secondo. 3. Come ...
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peculiare
agg. [dal lat. peculiaris, der. di peculium «sostanze, proprietà»]. – 1. Singolare, particolare, proprio di una determinata cosa o persona (o di un insieme di cose o persone), oppure di una [...] , la velocità dovuta al loro moto peculiare. 2. Nel diritto romano, che si riferisce al peculio: servo p., il servo che disponeva del peculio. ◆ Avv. peculiarménte, in modo peculiare, in modo specifico: un uso peculiarmente toscano della parola. ...
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arzigogolare
arżigogolare v. intr. e tr. [der. di arzigogolo] (io arżigògolo, ecc.; aus. avere). – . 1. intr. Fare arzigogoli, fantasticare, perdersi in elucubrazioni inutili: smettila di a.; a. su una [...] fondamento: a. strani pensieri; chissà che cosa stai arzigogolando. ◆ Part. pass. arżigogolato, anche come agg., fatto in modo bizzarro, ricercato, artificioso, contorto: un discorso arzigogolato; pretesti arzigogolati; giustificazioni arzigogolate. ...
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qualmente
qualménte avv. [comp. di quale e -mente], ant. – Come, in che modo: Il libro insegnerà, com’io v’ho detto, Q. in essa a governar v’abbiate (Berni). Preceduto pleonasticamente da come, è ancora [...] usato, nel parlare e nello scrivere, da persone di scarsa cultura linguistica (che lo ritengono un modo corretto ed elevato), oppure con chiaro intento scherz. o ironico: vi scrivo per farvi sapere come qualmente ...; io direi, e dico che lei gli ...
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prima1
prima1 avv. [lat. tardo prīma, dall’agg. (lat. class.) prīmus «primo»]. – 1. a. Come vero e proprio avv., con valore temporale, indica anteriorità nel tempo rispetto a un fatto o a un momento [...] p.), meno (o lo stesso) di quanto ne sapevo prima; siamo al punto di p. (e, similm., come p., allo stesso modo: se non vuoi accettare, dillo chiaramente, e restiamo amici come p.); o, sempre per ellissi, una prop. relativa: ha telefonato il signore ...
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smentire
v. tr. [der. di mentire, col pref. s- (nel sign. 1)] (io smentisco, tu smentisci, ecc.). – 1. Affermare che quanto altri ha detto o pensato è falso o infondato: il governo non ha ancora smentito [...] voglio far cose che smentiscono il buon nome che mi sono fatto. c. rifl. Non essere coerente con sé stesso, con il proprio modo abituale di agire o di parlare; per lo più in forma negativa: è un grande avvocato, e non si è smentito neppure in questa ...
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visto
agg. e s. m. – È il part. pass. di vedere, più com. e più pop. della forma veduto (v.). 1. Con valore di participio: Quasi in un tratto vista, amata e tolta Dal fero Pluto, Proserpina pare (Poliziano); [...] vista: v. di scorcio, di profilo, di tre quarti; v. dall’alto, dal basso. In usi fig., per indicare un particolare modo di giudicare o di valutare: l’articolo traccia un profilo del ministro, com’è visto dai suoi avversarî politici; visto da vicino ...
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Il modo è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede e al legatario (art. 647 c.c.); può essere altresì previsto a carico del donatario (art. 793 c.c.)...
La forma particolare di essere o di presentarsi di una cosa, o di operare, procedere e simili.
Diritto
Il m. è tradizionalmente considerato un elemento accidentale del negozio giuridico. Consiste in un onere o peso che può essere imposto all’erede...