rivalutazione
rivalutazióne s. f. [der. di rivalutare]. – L’azione, l’operazione mediante cui si attribuisce nuovo valore a una cosa, e il risultato che ne è la conseguenza (anche negli usi estens. e [...] r. di un complesso industriale; r. di uno scrittore, di un pittore. In partic., in econ. e finanza: a. R. della moneta, il contrario della sua svalutazione, l’aumento cioè del suo potere d’acquisto, in genere provocato da deflazione, ma che può anche ...
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armellino1
armellino1 s. m. – Variante di ermellino, meno com. per indicare l’animale e la pelliccia in genere, più com. invece con i sign. che seguono: 1. In araldica, pelliccia composta di un campo [...] dai suoi successori, in due tipi, ambedue con la figura di un ermellino al diritto e il motto Decorum al rovescio. Anche, moneta d’argento del valore di mezzo paolo, coniata da Guidobaldo II della Rovere duca d’Urbino con i tipi di s. Crescentino a ...
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quattrino
s. m. [der. di quattro; propr. «moneta di quattro denari»]. – 1. a. Moneta del valore di quattro denari in uso in Italia dal 13° al 19° secolo: q. di rame, di mistura; q. fiorentini, veneti, [...] q. da far cantare il cieco. b. Nell’uso corrente attuale, come sinon. di centesimo o soldo, indica genericam. la più piccola moneta: sarà pagato fino all’ultimo q., per intero; restare senza un q., senza il becco d’un q.; un bel giorno constatò che ...
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titolo
tìtolo s. m. [dal lat. titŭlus]. – 1. Con riferimento all’antichità romana (per la quale è di uso frequente, anche oggi, la forma lat. titulus), iscrizione apposta alle immagini degli antenati; [...] sempre 900/1000, mentre per le monete d’argento varia molto da paese a paese; i t. legali dei metalli preziosi non monetati devono essere espressi in millesimi e sono: 950 millesimi per il platino e il palladio, 750, 585, 500 e 333 millesimi per ...
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gettone
gettóne s. m. [dal fr. jeton, der. di jeter «gettare»]. – 1. a. Pezzo di metallo (generalm. rame o argento, più raram. oro o piombo), a forma di moneta, usato dapprima per eseguire conti, poi [...] a forma discoidale, rettangolare, ecc., al quale si attribuisce un valore convenuto e che si adopera nel gioco in sostituzione della moneta da pagare o da ricevere a gioco finito (spesso detto, con termine fr., fiche). c. Pezzo di metallo a forma di ...
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vittoriato
s. m. [dal lat. victoriatus, agg. (der. di victoria «vittoria»), sottint. nummus «moneta»]. – Moneta d’argento romana, col tipo costante della testa laureata di Giove e della Vittoria incoronante [...] un trofeo, e la leggenda Roma. La sua prima emissione è probabilmente contemporanea a quella del primo denaro (269 a. C.); era destinata al commercio esterno ed era perciò uguale al peso della moneta esterna più conosciuta, la dramma focese. ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] scelto per il regolamento di un debito o credito in moneta estera: via della rimessa, l’operazione di cambio che si successiva negoziazione, di un ordine di pagare espresso nella moneta della piazza negoziata. Vie di fatto, espressione usata ...
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ricchezza
ricchézza s. f. [der. di ricco]. – 1. L’essere ricco, la condizione di chi è ricco, di chi cioè ha abbondanza di beni materiali: la sua r. è immensa; la r. di una nazione; aspirare alla r.; [...] dal valore attuale dei flussi di reddito che esso genera. In partic., la ricchezza in beni materiali è costituita da moneta, depositi bancarî, titoli, beni mobili e immobili, mentre la ricchezza in beni immateriali (chiamata anche capitale umano: v ...
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bisante
biṡante s. m. [dal fr. ant. besant, caso obliquo del nominativo besanz, che è dal lat. byzantius «moneta di Bisanzio»]. – 1. Moneta d’oro dell’Impero bizantino; ne furono anche coniati, talora [...] . In numismatica, sono così chiamati anche i dischetti che dividono le parole nelle leggende. 3. In araldica, figura simile a una moneta senza impronta, che si pone nello scudo in numero di una o più, di metallo (eccezionalmente d’armellino o di vaio ...
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conto2
cónto2 s. m. [lat. tardo compŭtus]. – 1. Nome generico per indicare ogni calcolo aritmetico: fare un c. o i c.; sbagliare un c.; il c. non torna; fam., saper fare di conto, conoscere l’aritmetica [...] : c. alla rovescia, lo stesso che conteggio (v.) alla rovescia. Moneta di conto, moneta ideale, quella cioè non coniata ma assunta come unità puramente contabile (v. moneta). 2. a. Operazione contabile per determinare e dimostrare le spese sostenute ...
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(lat. Moneta) Epiteto («l’avvertitrice», per i buoni avvertimenti dati in situazione di pericolo) della dea romana Giunone, protettrice della città. A Giunone M. fu dedicato un tempio sul Campidoglio (344 a.C.), e fissata una festa alle calende...
Dall’originario significato di dischetto di metallo coniato per le necessità degli scambi, avente lega, titolo, peso e valore stabiliti, per estensione tutto ciò che, nei vari periodi e paesi, funge da intermediario degli scambi e da comune...