impronunciabile
impronunciàbile (o impronunziàbile) agg. [der. di pronunciare (o pronunziare), col pref. in-2, sull’esempio del fr. imprononçable]. – 1. Che non è possibile o è assai difficile pronunciare: [...] un gruppo consonantico i. per noi italiani. 2. Di parola che, per ragioni morali o religiose, non deve essere pronunciata. ...
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licere
lìcere v. impers. [dal lat. licēre "essere lecito"] (usato solo alla 3a pers. sing. dell'indic. pres., lice), poet. – Essere lecito, permesso, in quanto concesso dalle leggi morali o (impropriamente) [...] dal destino: Né più si brama, né bramar più lice (F. Petrarca) ...
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scorza
scòrza s. f. [lat. scŏrtea «veste di pelle, pelliccia», femm. sostantivato dell’agg. scorteus «di pelle» (der. di scortum «pelle»)]. – 1. a. In botanica, il rivestimento esterno dei fusti e delle [...] , spec. in alcune locuz. fig.: avere la s. dura o essere di s. dura, essere resistente alle fatiche, ai mali fisici e morali, alle avversità (al contr., essere di s. tenera, essere facile a commuoversi, a farsi convincere). 3. fig. a. letter. Aspetto ...
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esodo1
èṡodo1 s. m. [dal lat. tardo exŏdus, gr. ἔξοδος, comp. di ἐξ «fuori» e ὁδός «via, cammino»]. – 1. Uscita da un luogo; emigrazione volontaria motivata da ragioni morali, religiose o politiche, [...] frazionata o, più spesso, di massa; in partic., l’uscita degli Ebrei dall’Egitto sotto la guida di Mosè, e titolo del libro della Bibbia (secondo del Pentateuco) che ne contiene la narrazione. 2. estens. ...
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peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] simili, fortemente datate, sono ormai cadute in desuetudine, soprattutto in conseguenza della trasformazione dei costumi, e delle concezioni morali, di cui sono un riflesso. 3. a. Colpa più o meno grave, errore che comporta conseguenze negative: Ché ...
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tenere
tenére v. tr. [lat. tĕnēre] (pres. indic. tèngo [ant. tègno], tièni, tiène, teniamo [ant. tegnamo], tenéte, tèngono [ant. tègnono]; pres. cong. tènga ..., teniamo, teniate, tèngano [ant. tègna [...] per resistere al tempo avverso (v. cappa1, n. 3 c). Anche in senso fig., con riferimento a comportamenti intellettuali e morali: t. vita dissoluta; t. un contegno esemplare, una condotta irreprensibile; nell’uso letter.: noi ci siamo accorti che ella ...
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malaffare
(o 'mal affare') s. m. – Nella locuzione aggettivale di malaffare, riferita a chi conduce vita non conforme alla legge o alle consuetudini morali: gente di m.; donna di m., prostituta; casa [...] di m., postribolo ...
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satanismo
s. m. [dall’ingl. satanism, der. di satan «satana», satanic «satanico»]. – 1. Atteggiamento letterario connesso con alcune posizioni estreme del movimento romantico, caratteristico di alcuni [...] , e anche contro Dio, in cui il piacere di dissacrazione e di eversione si unisce alla negazione di tutti i valori morali (il termine è stato anche usato per alcuni aspetti del decadentismo letterario inglese ed europeo in generale): il s. di Shelley ...
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satira
sàtira s. f. [dal lat. satŭra, femm. dell’agg. satur «pieno, sazio» e per estens. «vario, misto» (anche, con valore negativo, «confuso»), secondo antiche interpretazioni connesso con la lanx satura, [...] tutta l’umanità, o caratteristici di una categoria di persone o anche di un solo individuo, che contrastano o discordano dalla morale comune (e sono perciò considerati vizî o difetti) o dall’ideale etico dello scrittore: le s. di Ariosto, di Alfieri ...
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fermento
ferménto s. m. [dal lat. fermentum, der. di una radice affine a fervēre «bollire, essere in moto»]. – 1. Termine che in passato indicava ogni microrganismo capace di indurre una fermentazione [...] di sviluppi, di porre e suscitare problemi, e sim.: natura, indole, immaginazione ricca di fermenti; scrittore dalla fantasia piena di f. morali; la società era scossa da nuovi f. d’idee; ma anche al sing.: il f. delle idee in Italia era solo ... in ...
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MORALI, Ottavio
Rodolfo Vittori
, Ottavio. - Nacque nel 1763 a Bonate Superiore, presso Bergamo; il nome dei genitori non è noto.
A Bergamo frequentò il collegio Mariano, l’istituzione scolastica religiosa più importante della città, nella...
(gr. 'Hϑικοὶ χαρακτῆρες) Opera del filosofo greco Teofrasto di Ereso (m. 287 circa a.C.), che probabilmente era un'appendice a un trattato di etica andato perduto. In essa sono tratteggiati con bravura trenta tipi umani, caratterizzati ciascuno...