gigante
s. m. e agg. [dal lat. gigas -antis, gr. γίγας -αντος]. – 1. s. m. a. Nella mitologia antica e nella Bibbia, oltre che nelle fiabe popolari, nome di esseri di statura e forza straordinaria a [...] accezione, è usabile anche il femm., gigante o gigantéssa. 2. s. m., fig. a. Persona di straordinarie doti intellettuali e morali, o di grandissimo ingegno, che domina in un campo della letteratura, dell’arte, della scienza: è un g. (e più spesso ...
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giganteggiare
v. intr. [der. di gigante] (io gigantéggio, ecc.; aus. avere). – 1. Ergersi a guisa di gigante, così da sovrastare tutto ciò che è circostante: il massiccio del Cervino giganteggia con [...] la sua cima piramidale; sulle mura giganteggiava una torre. 2. fig. Dominare, eccellere per qualità morali, intellettuali, artistiche, ecc.: Aristotele giganteggiava tra i filosofi antichi; nell’Inferno dantesco, Farinata giganteggia nel cerchio ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] che ha la sua manifestazione più pura nella divinità (lo s. creatore di Dio); più comunem. e genericam., principio di vita religiosa, morale, intellettuale di cui l’uomo è in varî modi e in varia misura partecipe e per il quale si eleva sul mondo ...
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intelligenza
intelligènza (ant. intelligènzia) s. f. [dal lat. intelligentia, der. di intelligĕre «intendere»]. – 1. a. Complesso di facoltà psichiche e mentali che consentono all’uomo di pensare, comprendere [...] che si fossero prima accordati. In partic., intesa segreta, soprattutto inerente ad attività che contravvengono alla legge, ai doveri morali o sociali; con questa accezione, il termine è usato nel linguaggio giur. (al plur., nel codice di diritto ...
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spiritualismo
s. m. [der. di spirituale]. – 1. Termine introdotto dal filosofo Victor Cousin (1792-1867) per caratterizzare e definire la propria dottrina e successivamente usato per designare una corrente [...] lo s. cartesiano. 2. Concezione e prassi di vita caratterizzata dall’esaltazione dei valori e degli interessi spirituali (religiosi, morali, affettivi, ecc.) rispetto a quelli materiali e pratici, e anche razionali: la crisi dello s. medievale; lo s ...
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procreatica
procreàtica s. f. [der. di procreare, procreazione]. – In bioetica, nome usato per indicare i problemi medici e morali connessi con la fecondazione assistita (v. assistere). ...
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licenzioso
licenzióso agg. [dal lat. licentiosus, der. di licentia «licenza»]. – 1. Che abusa della libertà abbandonandosi ad eccessi, a una condotta priva di freni e di ritegni morali: giovani l., o [...] di costumi l.; fare una vita l. e dissoluta; più spesso, che non rispetta i limiti della convenienza e del pudore: tenere un linguaggio, usare un frasario l.; scritti, versi l., uno spettacolo licenzioso. ...
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dianoetico
dianoètico agg. [dal gr. διανοητικός, der. di διανόησις «pensiero»] (pl. m. -ci). – Nel linguaggio filos., relativo alla dianoia: pensiero d., nella gnoseologia aristotelica, l’attività mentale [...] di Aristotele, quelle (la scienza, l’arte, ecc.) proprie dell’intelletto, in opposizione alle virtù etiche o morali, tendenti a sottomettere alla ragione gli elementi passionali; principio d., nella logica aristotelica, il principio di contraddizione ...
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prodigalizzare
prodigaliżżare v. intr. e tr. [der. di prodigalità] (come intr., aus. avere), ant. – Comportarsi con prodigalità; scialacquare, sperperare; per estens., con riferimento a doti morali, [...] intellettuali, a dimostrazioni d’affetto, e sim.: giovine, libero, agiato ... bello di costumi e d’ingegno, voi prodigalizzate questi aurei doni (Foscolo); l’espressioni erano piene di quel sentimento ...
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ubbidienza
ubbidiènza (o obbediènza, letter. ubidiènza) s. f. [dal lat. oboedientia, der. di oboediens -entis «ubbidiente»]. – 1. L’atto, il fatto di ubbidire, di accettare cioè e di eseguire un ordine [...] , e quindi anche alle disposizioni e ai regolamenti che ne sono l’emanazione. Nella teologia cattolica è considerata una delle virtù morali più alte, che regola i rapporti fra chi è soggetto e chi esercita un’autorità. Nel diritto canonico è detta ...
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MORALI, Ottavio
Rodolfo Vittori
, Ottavio. - Nacque nel 1763 a Bonate Superiore, presso Bergamo; il nome dei genitori non è noto.
A Bergamo frequentò il collegio Mariano, l’istituzione scolastica religiosa più importante della città, nella...
(gr. 'Hϑικοὶ χαρακτῆρες) Opera del filosofo greco Teofrasto di Ereso (m. 287 circa a.C.), che probabilmente era un'appendice a un trattato di etica andato perduto. In essa sono tratteggiati con bravura trenta tipi umani, caratterizzati ciascuno...