operazione
operazióne s. f. [dal lat. operatio -onis, der. di operari «operare»]. – 1. In genere, l’atto dell’operare, l’attività di chi opera, di chi compie un lavoro o un’azione. Nella lingua ant., [...] la parola aveva uso più ampio, riferita sia ad attività materiali sia ad azioni morali: le o. del fabbro, dell’artigiano; il fine delle o. umane; anche con senso più astratto, l’operare, inteso in senso assol.: cominciò lo mio spirito naturale ad ...
Leggi Tutto
senechiano agg. – Del filosofo e scrittore lat. Lucio Anneo Sèneca (circa 4 a. C
65 d. C.), maestro di Nerone e autore di opere filosofico
-morali (Dialoghi, Lettere a Lucilio, ecc.) e drammatiche (9 [...] tragedie): il pensiero, il moralismo, lo stoicismo s.; l’ideale s. di vita; lo splendore barocco dello stile s.; imitazioni cinquecentesche delle tragedie senechiane. ...
Leggi Tutto
operetta
operétta s. f. [dim. di opera]. – 1. In genere (ma poco com.), breve opera, cioè scritto letterario o componimento poetico di piccola mole: compose in un volumetto, il quale egli intitolò «Vita [...] Nuova», certe o., siccome sonetti e canzoni ..., maravigliosamente belle (Boccaccio); Operette morali, titolo di una raccolta di dialoghi e prose filosofiche di G. Leopardi. 2. Genere di teatro musicale di carattere leggero e sentimentale, in cui, ...
Leggi Tutto
dovere1
dovére1 s. m. [uso sostantivato del verbo]. – 1. a. Obbligo morale di fare determinate cose; più spesso, ciò che si è obbligati a fare dalla religione, dalla morale, dalle leggi, dalla ragione, [...] , osservare, compiere il proprio d.; trascurare i d.; mancare ai proprî d.; diritti e doveri del cittadino; d. morali, civili, sociali, religiosi, coniugali, scolastici; doveri verso Dio, verso la patria, verso la società, verso il prossimo, verso ...
Leggi Tutto
dovere2
dovére2 v. tr. [lat. debēre, contratto da dehibere, comp. di de- e habere «avere», quindi propr. «avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore»] (pres. indic. dèvo o dèbbo [ant. o poet. [...] coniugarsi con l’ausiliare avere o essere, secondo l’infinito con cui si unisce). – 1. a. Avere obbligo (per ragioni morali, per legge, per convenienze sociali, ecc.) di fare una cosa: dobbiamo essere onesti e leali; il cittadino deve pagare le tasse ...
Leggi Tutto
socinianesimo
socinianéṡimo (o socinianismo) s. m. [der. di sociniano]. – Dottrina teologico-morale elaborata e sistemata dai due teologi senesi del sec. 16°, Lelio e Fausto Socini, diffusa in Europa [...] salvifico della morte di Cristo (assunto quale modello di vita da imitare per la salvezza), individuazione delle leggi morali nel discorso della montagna (quindi ripudio della guerra, del giuramento, ecc.), difesa della libertà di coscienza. Per ...
Leggi Tutto
fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] parecchi casi indica piuttosto lontananza: essere, andare f. strada (anche in senso fig., con riferimento a deviazioni morali, a ragionamenti, induzioni, attribuzioni o sospetti erronei, ecc.); essere f. posto, di persona che si trova momentaneamente ...
Leggi Tutto
schema
schèma s. m. [dal lat. schema, gr. σχῆμα -ματος «forma, aspetto, configurazione», da un tema di ἔχω «possedere, avere»] (pl. -i). – 1. Modello convenzionale, semplificato rispetto alla più complessa [...] ’accademismo; anche con riferimento a comportamenti, a modelli etici, spec. se rigidi e superati: ormai vive aggrappato agli s. morali della sua giovinezza; non riesce a liberarsi dai suoi s. borghesi; concepisce il ruolo della donna secondo uno s ...
Leggi Tutto
evasione
evaṡióne s. f. [dal lat. tardo evasio -onis]. – 1. a. L’atto, l’effetto e il modo di evadere, fuga da un luogo: e. dal carcere, dal manicomio criminale; l’e. di un detenuto. b. estens. Lo sfuggire [...] ed è punibile con ammende, multe e, nei casi più gravi, reclusione. c. fig. Liberazione da un ambiente, da una condizione morale o spirituale, o da un modo di vita, che siano divenuti insopportabili o siano causa di disagio e di sofferenza: sognare l ...
Leggi Tutto
causa
càuṡa s. f. [dal lat. causa; cfr. cosa]. – 1. a. Fatto o avvenimento che provoca un determinato effetto, che è origine o occasione di un altro fatto: l’umidità è c. di malattie; il contatto dei [...] non collegiali sorti in seguito a specifiche disposizioni di volontà, per fini religiosi o di culto o di carità e riconosciuti dal diritto canonico come soggetti di diritto (o persone morali, oggi dette persone giuridiche). ◆ Dim. e spreg. cauṡétta. ...
Leggi Tutto
MORALI, Ottavio
Rodolfo Vittori
, Ottavio. - Nacque nel 1763 a Bonate Superiore, presso Bergamo; il nome dei genitori non è noto.
A Bergamo frequentò il collegio Mariano, l’istituzione scolastica religiosa più importante della città, nella...
(gr. 'Hϑικοὶ χαρακτῆρες) Opera del filosofo greco Teofrasto di Ereso (m. 287 circa a.C.), che probabilmente era un'appendice a un trattato di etica andato perduto. In essa sono tratteggiati con bravura trenta tipi umani, caratterizzati ciascuno...