sensibilita
sensibilità s. f. [dal lat. tardo sensibilĭtas -atis, der. di sensibĭlis «sensibile»]. – 1. Capacità, attitudine a ricevere impressioni attraverso i sensi. In partic.: a. In psicologia, la [...] , di s. sociale, di s. politica, e sim., per indicare la capacità a comprendere, sentire, elaborare i fatti morali, sociali, politici, ecc. Altre volte invece la parola indica più precisamente delicatezza di sentimento e finezza di giudizio estetico ...
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ravvedersi
ravvedérsi v. intr. pron. [der. di vedere, col pref. ra-] (coniug. come vedere). – 1. ant. Accorgersi: si ravvide Del suo periglio (Ariosto). 2. Riconoscere i proprî errori morali o religiosi [...] e correggersi: ammette di avere sbagliato, ma poi non si ravvede; dopo una giovinezza scioperata, si ravvide e mutò vita; ravvediti oggimai e torna uomo come tu esser solevi (Boccaccio). ◆ Part. pass. ...
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invadere
invàdere v. tr. [dal lat. invadĕre, comp. di in-1 e vadĕre «andare»] (pass. rem. invaṡi, invadésti, ecc.; part. pass. invaṡo). – 1. Entrare con impeto, con violenza, con la forza delle armi [...] metastasi; i. il mercato, di prodotto che venga messo in vendita in gran quantità. Di malattie epidemiche o di mali morali, propagarsi: il colera aveva invaso la città e il contado; il malcostume, la corruzione che invade la società, la pubblica ...
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rinascere
rinàscere v. intr. [lat. renasci, comp. di re- e nasci «nascere»] (coniug. come nascere; aus. essere). – 1. Nascere di nuovo: per li gran savi si confessa Che la fenice more e poi rinasce (Dante); [...] , a uno stato particolare: r. alla gioia, all’amicizia, alla vita; con uso assol., tornare in buone condizioni fisiche o morali dopo una crisi: qui in campagna è proprio rinato; a quelle parole si sentì rinascere. ◆ Part. pres. rinascènte, anche come ...
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evoluto
agg. [part. pass. di evolvere, dal lat. evolutus, part. pass. di evolvĕre]. – Nel linguaggio scient., di organismo che ha percorso gli stadî della sua evoluzione, ed è giunto a pieno sviluppo. [...] voluto mantenerlo); per estens., mente e., idee e., una civiltà evoluta. Anche di persona libera da pregiudizî religiosi e morali, da convenzioni sociali e sim.: uomini e.; una donna e.; sono ragazze e.; per estens., mentalità e., atteggiamenti e ...
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indonnarsi
(raro endonnarsi) v. intr. pron. [der. di donno] (io m’indònno, ecc.), poet. ant. – Farsi signore, impadronirsi, impossessarsi; di solito in senso fig., riferito soprattutto a sentimenti o [...] qualità morali: quella reverenza che s’indonna Di tutto me (Dante); Fiamma d’amor che ’n cor alto s’endonna (Petrarca), che s’insedia come signora in un cuore nobile; Men può nel cor superbo amor di donna Ch’avidità d’onor che se n’indonna (T. Tasso ...
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fisicalismo
fiṡicalismo s. m. [dal ted. Physikalismus, der. dell’agg. physikalisch «fisico, della fisica»]. – Concezione filosofica moderna, sostenuta principalmente dal filosofo e sociologo austriaco [...] campi della ricerca scientifica fanno parte di una scienza unitaria, la fisica, per cui l’unità di tutte le scienze (comprese quelle sociali e morali) può essere raggiunta attraverso l’adozione dei principî metodologici e del linguaggio della fisica. ...
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requie
rèquie s. f. (anche m. nel sign. 2) [dal lat. requies -etis, accus. requietem e requiem, der. di quies «quiete»] (non usato al plur.). – 1. Riposo, calma, pace, nelle fatiche e nelle sofferenze [...] fisiche o morali: questo lavoro continuo non mi lascia un momento, un minuto di r.; vanamente cercò un po’ di r. nel sonno; coloro che hanno quel gusto di fare il male, ci mettono più diligenza, ci stanno dietro fino alla fine, non prendon mai r. ( ...
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sentimento
sentiménto s. m. [der. di sentire]. – 1. a. La facoltà e l’atto del sentire, di avvertire impressioni esterne o interne; affine quindi a senso nel suo sign. più generale; anticam. si usò anche [...] ); i suoi s. verso di me non sono i più favorevoli. Talora anche di sensazioni tra fisiche e psichiche provocate da cause morali o organiche: provare un s. di schifo, di ribrezzo, di nausea, di disgusto, ecc. (cfr. il più com. senso). b. Nella stessa ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] dove c’è, di gustarlo, di trarne un piacere estetico. c. Usato assol., e determinato da avverbî, nutrire sentimenti morali: s. rettamente, nobilmente; Natura umana, or come, ... Se polve ed ombra sei, tant’alto senti? (Leopardi). 6. a. In ...
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MORALI, Ottavio
Rodolfo Vittori
, Ottavio. - Nacque nel 1763 a Bonate Superiore, presso Bergamo; il nome dei genitori non è noto.
A Bergamo frequentò il collegio Mariano, l’istituzione scolastica religiosa più importante della città, nella...
(gr. 'Hϑικοὶ χαρακτῆρες) Opera del filosofo greco Teofrasto di Ereso (m. 287 circa a.C.), che probabilmente era un'appendice a un trattato di etica andato perduto. In essa sono tratteggiati con bravura trenta tipi umani, caratterizzati ciascuno...