morfemamorfèma s. m. [der. del gr. μορϕή «forma», sul modello di fonema] (pl. -i). – In linguistica, elemento formale che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la [...] alla radice, come affissi, desinenze, alternanze qualitative o quantitative (per es., nel lat. didicĕram «avevo imparato», sono morfemi di- prefisso, -era- infisso temporale, -m desinenza di prima pers. sing. che si uniscono alla radice dic-). Nella ...
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zero
żèro agg. e s. m. [dal lat. mediev. zèphyrum, adattam. (Leonardo Fibonacci nel Liber abbaci, 1202) dell’arabo ṣifr «nulla, zero», calco del sanscr. śūnyá «vuoto» e poi «zero» (v. anche cifra)]. [...] come 2a pers. sing. dell’imperativo di ferre solo in quanto si oppone alle altre forme del verbo dotate di morfema, come, appunto, l’infinito ferre, e fers, fert, ferte, ecc.); analogam., deverbali a suffisso z., i sostantivi derivati dal tema ...
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semimorfema
semimorfèma s. m. [comp. di semi- e morfema] (pl. -i). – In linguistica, elemento, più formativo o ausiliare che strettamente grammaticale, in genere posto dopo la radice ma prima del morfema, [...] determinazione grammaticale o la caratterizzazione semantica della parola; i semimorfemi costituiscono quindi una specie di zona di confine tra radice e morfema, e dànno vita a certi tipi di temi: per es., gr. λύ-ο-μαι, in cui il semimorfema o (nel ...
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asigmatico
asigmàtico agg. [comp. di a- priv. e sigmatico] (pl. m. -ci). – Nella descrizione della morfologia greca (e per estens. anche di altre lingue), di forma della flessione verbale o nominale [...] sigma (cioè -σ- o -ς- in greco, s in altre lingue), morfema che è invece presente nelle forme cosiddette sigmatiche (v. sigmatico); per es., nominativo a., come il gr. πατήρ e il lat. pater; aoristo a., futuro a., come il gr. ἔκρινα e κρινῶ; perfetto ...
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prefiggere
prefìggere v. tr. [dal lat. praefigĕre «fissare, mettere prima», comp. di prae- «pre-» e figĕre «attaccare, fissare»] (coniug. come figgere, ma il part. pass. è prefisso). – 1. Fissare, stabilire [...] nome un titolo nobiliare; com. invece in linguistica, nel senso di anteporre come prefisso (v. prefisso s. m.): p. un morfema, una preposizione a un tema verbale. ◆ Part. pass. prefisso, anche come agg., sia nel sign. 1: all’ora prefissa, raggiungere ...
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semantema
semantèma s. m. [der. di semant(ico), col suff. -ema di morfema, fonema, ecc., sul modello del fr. sémantème] (pl. -i). – In linguistica, elemento della parola portatore del significato, in [...] quanto separato dal morfema, cioè dal suffisso flessionale, che ne determina la funzione sintattica nella frase: s. radicale, la più piccola parte irriducibile di un vocabolo, costituita dalla sola radice; s. tematico, costituito da una radice ...
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sigmatico
sigmàtico agg. [der. di sigma] (pl. m. -ci). – Nella descrizione della morfologia greca (e per estens. anche di altre lingue), detto di forma della flessione verbale o nominale in cui è presente [...] sigma (cioè -σ- o -ς in greco, s in altre lingue), morfema che invece è assente nelle cosiddette forme asigmatiche (v. asigmatico); per es., nominativo s., come il gr. λύκος e il lat. lupus; aoristo s., come il gr. ἔλυσα; perfetto s., come il lat ...
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variante1
variante1 s. f. [part. pres. di variare, sostantivato al femm.]. – 1. Modificazione rispetto a un esemplare o tipo che si considera fondamentale; ciascuna delle diverse forme, dei diversi aspetti [...] e nell’interno di parola, ς in fine di parola); v. morfologiche (o allomorfi), costituite dalle modificazioni che un morfema, o più genericam. un elemento lessicale, può presentare in relazione alla sua posizione nel discorso o per scelte stilistiche ...
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tassema
tassèma s. m. [der. del gr. τάξις (v. tassi-), col suff. -ema, sul modello dei termini linguistici già affermati come fonema, morfema, e sull’esempio dell’ingl. taxeme] (pl. -i). – Nella teoria [...] linguistica distribuzionale, ciascuna delle unità che caratterizzano una disposizione grammaticale (modulazione della voce, modificazione dei fonemi a seconda dei contesti, ordine dei costituenti, selezione ...
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lessema
lessèma s. m. [der. di less(ico), col suff. -ema di fonema, glossema] (pl. -i). – In linguistica, termine tecnico per designare l’unità lessicale, cioè la minima unità significativa di un lessico [...] (e non di una grammatica, per cui si distingue dal morfema); in un’accezione più generale, l’unità astratta che in un lessico, inteso come lista di parole o dizionario, anche ideale, viene assunta come forma di base che comprende tutto l’insieme ...
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In linguistica, elemento formativo che conferisce aspetto e funzionalità alle parole e alle radici, definendone la categoria grammaticale e la funzione sintattica. I m. possono essere isolati, come le preposizioni e le congiunzioni, o uniti...
Linguistica
Morfema che viene anteposto alla radice o al tema, nominale o verbale, per la formazione di una nuova parola (per es., s-contento, in-trattabile, dis-armare): costituisce, con l’infisso e il suffisso, uno dei tre tipi di affisso....